skip to Main Content

Mediaset Netflix

Che cosa c’è davvero di nuovo nell’intesa fra Mediaset e Netflix

Tutti i dettagli dell'accordo tra Mediaset e l'americana Netflix: film, prossimi step e strategie 

Sette film. È questo il primo step della collaborazione tra Mediaset e il colosso della tv on demand Netflix. Collaborazione che, come fanno inture le parole di Pier Silvio Berlusconi e Reed Hastings, potrebbe presto estendersi a livello europeo.

Tutti i dettagli.

L’ACCORDO

L’accordo prevede le realizzazione di sette film in due anni che prima andranno su Netflix e poi su Mediaset, accorciando la finestra di trasmissione a 12 mesi.

È “un accordo sperimentale per 7 film, un primo passo in un mondo che non deve avere barriere e che vuole valorizzare quanto facciamo in Italia”, ha commentato il direttore generale dei contenuti, Alessandro Salem.

I PRIMI CINQUE FILM

Le due realtà hanno già dato qualche indicazione su cosa vedremo nei prossimi mesi. I primi cinque film a cui lavoreranno insieme Netflix e Mediaset saranno: “Sotto il sole di Riccione” in cui si parlerà di un gruppo di teenager in vacanza, alle prese con problemi d’amore e di amicizia; “Al di là del risultato” in cui si racconta un’amicizia intergenerazionale, nata nel mondo degli ultras durante le ultime cinque settimane di un campionato di calcio; “L’ultimo paradiso” in cui in contadino degli anni Cinquanta, impegnato a migliorare le condizioni di lavoro di chi è come lui, si innamora della figlia di un proprietario terriero; “Sulla stessa onda” parlerà di una storia d’amore nata da una avventura estiva; “Il divin codino” porterà sugli schermi la storia dei 22 anni di carriera della star del calcio Roberto Baggio.

SOLO UN PRIMO STEP?

I film a cui le due realtà collaboreranno potrebbero rappresentare solo il trampolino di lancio di un’intesa più grande ed ampia, con l’entrata in gioco, come scrive il Sole24Ore, anche di Media for Europe (Mfe), la holding di diritto olandese che Mediaset ha creato come primo tassello di una tv paneuropea free.

È “un onore stringere un accordo esclusivo con una società moderna, globale e innovativa come Netflix”, ha commentato, in una nota scritta, Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset. “Nel prossimo futuro grazie alla dimensione del nostro progetto europeo Mfe-MediaForEurope punteremo a rafforzare accordi come questo: un’ottima notizia per tutta l’industria del cinema e della produzione italiana”, ha aggiunto Berlusconi.

ANCHE IL COLOSSO USA PENSA A FUTURO INSIEME A MEDIASET

Ad un accordo futuro più ampio fanno anche pensare le parole di Reed Hastings, ceo di Netflix: “Abbiamo gusti simili a Mediaset sui film. Questo potrà permetterci l’espansione in altri mercati ma ora vogliamo concentrarci su questi sette film e speriamo che abbiano successo”, ha detto Hastings.

LA STRATEGIA DI NETFLIX IN ITALIA

L’accordo con Mediaset è solo un tassello della strategia italiana di Netflix. “In Italia abbiamo raggiunto due milioni di abbonati. Siamo cresciuti e investiremo 200 milioni di euro nei prossimi due anni in contenuti italiani”, ha detto Reed Hastings.

L’ACCORDO CON SKY

Ed in questo contesto si inserisce l’accordo con Sky, grazie a cui i clienti Sky Q con Sky TV e Sky Famiglia potranno guardare sulla propria piattaforma anche i contenuti di Netflix, sottoscrivendo un abbonamento aggiuntivo di €9,99 in più al mese nella fattura Sky.

Grazie a Sky, il colosso americano dello streaming spera di potenziare la piattaforma distributiva e allargare la base clienti (qui i dettagli).

I GUAI FISCALI DI NETFLIX

Ma il mercato italiano, per Netflix, significa anche guai. Fiscali, soprattutto. La procura di Milano ha avviato un’indagine per accertare il pagamento delle tasse della società americana. Nel nostro Paese, come specifica Il Fatto Quotidiano, la società non ha strutture o persone fisiche che contribuiscano al suo business, ad esempio con attività di promozione e vendita, ma usufruisce di cavi, fibre ottiche, computer, server e algoritmi. Per gli investigatori quelle strutture rientrano nel concetto di “stabile materiale” organizzazione occulta al fisco.

LA SOLUZIONE A STELLE E STRISCE

Ma la soluzione alla questione, il ceo di Nteflix, ce l’avrebbe già a portata di mano ed in occasione della presentazione dell’accordo con Mediaset, ha annunciato: “Una sede, un ufficio che avrà una permanenza stabile qui in Italia e saremo dei normali contribuenti come qualsiasi altra impresa”.

“Netflix sta lavorando a stretto contatto con le autorità fiscali italiane. Paghiamo tutte le imposte dovute in Italia e in altri Paesi del mondo. Netflix investe milioni di euro in produzioni italiane, contribuendo così a creare posti di lavoro e a sostenere la comunità creativa locale”, ha aggiunto Hastings.

Back To Top