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Invitalia Reithera

M5s strattona solo Colao sul flop della gara 5G per coprire Infratel-Invitalia di Bellezza-Arcuri

Che cosa dicono e non dicono i Pentastellati sulla gara da 974 milioni per il 5G andata deserta. Il caso Infratel-Invitalia su cui sorvolano anche le altre forze parlamentari, pure l'opposizione di Fratelli d'Italia.

 

Riflessi anche politici per il flop della gara per il 5G con i fondi del Pnrr.

La gara da 974 milioni per il 5G andata deserta è un brutto colpo per il Piano nazionale di ripresa e resilienza e mette in fibrillazione partiti e sindacati.

“La gara puntava a coprire con tecnologia 5G le aree a fallimento di mercato e ha visto andare deserti tutti e 6 i lotti. Ha ricevuto invece offerte l’altra gara del progetto 5G, da 949 milioni, per il rilegamento in fibra ottica dei siti radiomobili”, ha scritto il Sole 24 Ore (qui l’approfondimento di Start Magazine)

Sul banco degli accusati è in particolare il ministero dell’Innovazione digitale retto da Vittorio Colao, almeno secondo la versione del Movimento 5 Stelle.

La deputata Mirella Liuzzi, ex sottosegretario dello Sviluppo economico con delega alle tlc. preannuncia un’interrogazione al ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao.

«Si tratta di un fallimento spiegabile – dice l’esponente pentastellata che segue da tempo il dossier 5G – con l’inadeguatezza del piano presentato dal Governo nonostante coprisse il 90% dell’investimento con risorse pubbliche».

Peccato che dal Movimento 5 Stelle non si fanno notare anche le defaillance di Infratel (gruppo Invitalia), società in house del Mise cha ha curato operativamente la gara flop.

Ma non c’è da meravigliarsi troppo visto che è targato M5s l’amministratore delegato di Infratel, Marco Bellezza, voluto fortemente dai pentastellati, che pur avendo fatto della trasparenza un mantra hanno accettato senza colpo ferire la ridotta trasparenza prevista per legge proprio durante i governi Conte anche per Infratel, come ha svelato e approfondito Start Magazine.

Chi fa un cenno alla società statale guidata dal grillino Bellezza è invece la Lega.

Infatti i deputati della Lega in commissione Trasporti chiedono a Colao ma anche a Infratel, la società in-house del ministero dello Sviluppo economico che ha bandito la gara, di riferire in commissione in merito a «un immediato intervento per evitare che la gara a vuoto porti a nuovi divari territoriali, nonché a un mancato uso di risorse a disposizione dell’Italia», si legge sul Sole 24 Ore.

Peccato che dal centrodestra – anche da Fratelli d’Italia che pure è all’opposizione – i molteplici responsabili su digitale, innovazione e tlc (a partire dal partito presieduto da Giorgia Meloni) nulla dicono sulle anomalie della società Infratel (del gruppo Invitalia capitanata da Domenico Arcuri).

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