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Biden F-35

Lockheed Martin e Leonardo-Finmeccanica, ecco le novità del governo sugli F-35

Ecco gli investimenti previsti nel Documento programmatico pluriennale 2019-2021 della Difesa per il programma Jsf. Attuata una riduzione degli stanziamenti per gli F-35 dal ministero retto da Elisabetta Trenta

Si procede sul programma F-35 ma con il freno a mano. Nel documento programmatico pluriennale rilasciato oggi dal ministero della Difesa si legge infatti che “il programma procede in linea con gli indirizzi operativi e gli impegni di Governo indicati nel DPP 2018-2020“. Ma la cifra degli investimenti previsti per quest’anno è ridotta rispetto alle previsioni del 2018.

L’Italia è partner di Livello II del programma Joint Strike Fighter (Jsf), cacciabombardiere assemblato da Leonardo (ex Finmeccanica) per conto di Lockheed Martin nello stabilimento Faco di Cameri (Novara), gestito da Leonardo, il gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’amministratore delegato Alessandro Profumo.

Ma quali sono gli investimenti previsti per quest’anno nel programma F-35? Ecco tutti i dettagli che emergono dal documento programmatico redatto dal ministero della Difesa retto da Elisabetta Trenta.

LE PREVISIONI 2019

Nel Dpp 2019-2021 si prevede lo stanziamento di 690 milioni di euro quest’anno, 859 milioni nel 2020 e 747 milioni nel 2021.

Come si legge nel documento “gli oneri totali indicati sono riferiti alla sola Fase 1 (associata alla produzione a basso rateo annuale) di prevista conclusione nel 2020 per l’acquisizione di 28 velivoli, dei relativi motori, equipaggiamenti, spese iniziali per retrofit, il supporto logistico iniziale fino al 2022, la realizzazione dello stabilimento di Cameri, la predisposizione dei siti nazionali (Amendola, Ghedi, Cavour), l’assistenza tecnica al sito produttivo di Cameri. Questi non includono le risorse per le attività di programma già pianificate per gli anni successivi, che prescindono dalla consistenza numerica della flotta”.

IN CONFRONTO AL 2018

Per quest’anno si tratta dunque di una riduzione di 76 milioni di euro in quanto nel precedente Dpp si prevedevano per il 2019 766 milioni. Per il 2020, le previsioni 2018 indicavano una spesa di 783 milioni, che ora (nel Dpp pubblicato oggi) salgono a 895. Nel documento si spiega che ciò dipende da “una rimodulazione delle risorse assegnate al programma per esigenze d’impegnabilità contrattuale”.

I NUMERI DEL MINISTRO TRENTA

In ogni caso, i numeri sono quelli già illustrati a palazzo Madama dal ministro Trenta lo scorso 30 maggio: acquisizione di complessivi 28 velivoli (nella Fase 1, quella della produzione a basso rateo che dovrebbe terminare l’anno prossimo). Nei prossimi tre anni la flotta italiana di F-35, attualmente composta da 13 velivoli, salirà dunque a 41 esemplari.

Il ministro Trenta ha infatti fatto sapere che il ministero “ha autorizzato a procedere al completamento della prima fase del progetto, che vedrà la realizzazione e la consegna di 28 velivoli entro il 2022”. Nello specifico, 22 a decollo convenzionale, 6 a decollo corto e atterraggio verticale, gli ultimi dei quali in consegna negli anni 2022-2023.

INFERIORI A QUELLI INIZIALI

Come ha ricordato il diretto di Rid Pietro Batacchi, l’Italia avrebbe dovuto acquisire ed impegnarsi per 38 velivoli entro il 2020, ma come noto questo numero è sceso a 27-28, ed al momento non c’è nessun impegno per i velivoli successivi al lotto n.14.

L’IMPEGNO ITALIANO NEL PROGRAMMA JSF

L’impegno italiano prevedeva in principio l’acquisto di 131 velivoli per 13,5 miliardi ma nel 2012 con il governo Monti l’Italia ha tagliato l’impegno d’acquisto da 131 a 90 velivoli. I 90 F-35 sono destinati a sostituire gli AV-8 Harrier, i Tornado Panavia e gli AMX in dotazione all’Aeronautica ed alla Marina. L’Italia ha risparmiato così 4 miliardi di euro sul totale (rispetto a 15-16 miliardi di partenza) e la spesa avrebbe dovuto ridursi a circa 13 miliardi.

4,1 MILIARDI DI EURO SPESI PER UN RITORNO INDUSTRIALE DI 3,28 MILIARDI

Non è mai stato fatto un calcolo ufficiale di quanto abbia speso l’Italia per gli F-35, tra investimento per lo sviluppo e acquisti. Si può stimare che siano stati spesi almeno 4 miliardi di euro. Come ricorda il Sole 24 Ore, nel 2017 la Corte dei Conti ha parlato di “esposizione in termini di risorse finanziarie” di 4,1 miliardi di euro fino a quell’anno.

Una spesa superiore al momento rispetto a ritorni industriali nazionali stimati dal Dpp 2019-2021 pari 3,28 miliardi di dollari pari dunque a 2,92 miliardi di euro (dato attestato al 31/12/2018).

ECCO IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO INTEGRALE DEL MINISTERO DELLA DIFESA

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