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Amazon Alexa

L’intelligenza artificiale di Amazon renderà Alexa un interlocutore affidabile?

Amazon alza il velo sulla nuova Alexa "pompata" dagli algoritmi di intelligenza artificiale e promette grandi cose. Ma sul tappeto restano i problemi e le diffidenze di sempre

Anche Amazon scende nell’agone delle intelligenze artificiali ma, ha chiarito, per fare qualcosa di molto diverso da quanto visto con ChatGpt. Il colosso fondato da Jeff Bezos, penetrato nelle case di milioni di utenti con le orecchie hi-tech di Alexa (talvolta anche a discapito della privacy degli utenti), intende infatti continuare a esplorare il settore della domotica, almeno secondo quanto riportato da The Verge, che ha intervistato Dave Limp, vicepresidente senior di dispositivi e servizi di Amazon.

SUPER ALEXA IN ARRIVO?

Se l’idea di parlare con un barattolo non vi sembra troppo buffa, o triste, prossimamente, grazie ai miracoli dell’intelligenza artificiale, sarà possibile imbastire veri e propri discorsi con il proprio servizievole assistente domestico.

Basterà per esempio dire “Alexa, si è rovesciato qualcosa sul pavimento” per vedere attivarsi il robottino aspiratutto, in uno scenario futuristico ma sempre più prossimo e credibile. Per il colosso di Seattle insomma il modo migliore di tagliare il traguardo delle dieci candeline, con un upgrade che reinventa di fatto il modo di rapportarci al dispositivo.

La demo – come ha riportato TechCrunch – sulle possibilità offerte da una Alexa ‘pompata’ dagli algoritmi di intelligenza artificiale, è stata protagonista di una sessione che si è tenuta a Arlington, in Virgina, in una delle sedi di Amazon. Per il momento le novità riguarderanno gradualmente i dispositivi Echo negli Stati Uniti e non è chiara la tempistica per l’estensione ad altri Paesi. Con l’AI generativa, come si anticipava, Alexa dovrebbe assumere un atteggiamento ancora più aperto alla conversazione, rispondendo perfino con cambi di tono. Limp ha spiegato che non si tratta di qualcosa di simile a ChatGPT o a Bard, proprio perché il fulcro sarà avere un assistente domestico sempre più attento alle esigenze dell’utente.

ALEXA, COME OGNI IA, SI NUTRE DI INFORMAZIONI (LE NOSTRE)

Alexa nutrendosi di informazioni in tempo reale sulle abitudini, le preferenze e i gusti degli utenti, si farà in quattro per anticipare persino le richieste. “Ad esempio, potresti dire ‘Alexa ogni mattina alle 8 accendi la macchina del caffè, apri le persiane, abbassa le luci nello studio e ascolta le notizie del mattino’ e creare così una routine”, senza poi dover ripetere quotidianamente gli stessi comandi al robottino ha annunciaato Limp.

Daniel Rausch, il dirigente responsabile di Alexa, ha sottolineato che l’intelligenza artificiale porrà un’enfasi particolare sulla precisione e che i suoi sforzi non sono paragonabili a quelli dei chatbot che hanno dimostrato di produrre imprecisioni. “Precisione nella casa intelligente significa abbiamo acceso la luce giusta, abbiamo chiuso la porta giusta, siamo sicuri dello stato del sistema di sicurezza”, ha sottolineato, non aggiungendo però nessun dettaglio sulla privacy.

I VECCHI PROBLEMI E LE NUOVE QUESTIONI

Del fatto che Alexa e gli altri assistenti domestici registrino o abbiano registrato in passato frammenti di conversazioni più o meno compiute abbiamo già parlato in più occasioni, soffermandoci soprattutto sugli aspetti legati alla privacy (leggi anche: Google dovrà smettere di spiare gli utenti europei). Adesso bisognerà comprendere se le conversazioni sempre più evolute saranno immediatamente cestinate o se ne resterà traccia in qualche server. Fino ad allora, va anche bene trascorrere il proprio pomeriggio parlando con un barattolo, ma meglio non eleggerlo depositario dei propri segreti…

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