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Space Cloud Leonardo

Leonardo, tutto sul progetto Space Cloud per le forze armate italiane

In cosa consiste il progetto di studio "Military space cloud architecture" assegnato a Leonardo dalla direzione contrattuale Teledife di Segredifesa per lo sviluppo di un'architettura militare cloud spaziale, prima in Europa.

Una costellazione di satelliti cyber sicuri che orbitano intorno alla Terra per fornire uno space cloud per la Difesa.

È questo l’obiettivo del progetto di studio “Military space cloud architecture” (Milsca) assegnato a Leonardo dalla direzione contrattuale Teledife di Segredifesa nell’ambito del Piano nazionale della ricerca militare. Lo rende noto oggi il colosso italiano dell’aerospazio e difesa.

Il progetto fornirà al governo e alle forze armate italiane un sistema di calcolo ad alte prestazioni, cloud e intelligenza artificiale (AI) e capacità di archiviazione direttamente nello spazio. Per la prima volta in Europa, spiega la nota del gruppo guidato da Roberto Cingolani, analogamente a quanto avviene con il cloud terrestre, il progetto intende definire un’architettura spaziale in grado di fornire agli enti governativi e alle forze armate nazionali una capacità di calcolo e memorizzazione ad alte prestazioni direttamente nello spazio.

D’altronde proprio il numero uno della società ex Finmeccanica ha ricordato la settimana scorsa in audizione parlamentare che “Nel 2017 sono entrato a Leonardo, come capo della tecnologia, e ho detto che eravamo digitalmente indietro. Ho fatto una proposta al consiglio di amministrazione che è stata valutata bene su supercomputer, supercloud, interfaccia veloce e ora siamo tra i primi 3-4 al mondo come cloud computing nell’Aerospace&Defense”.

E la corsa digitale di Leonardo sta pagando, tanto che secondo l’azienda, il progetto di Space Cloud per la Difesa pone le basi anche “per utilizzi futuri a supporto dei programmi civili di osservazione della Terra e delle missioni di esplorazione spaziale verso la Luna e Marte che potrebbero a loro volta trarre beneficio da una architettura di cloud computing in orbita per scaricare ed elaborare più rapidamente i dati”.

Tutti i dettagli.

COME SARÀ LO SPACE CLOUD MESSO A PUNTO DA LEONARDO

Lo Space Cloud, che sarà testato attraverso la realizzazione di un digital twin dell’architettura, potrà immagazzinare oltre 100 terabyte di dati generati sulla Terra e nello spazio a bordo di ogni satellite della costellazione.  Potrà eseguire elaborazioni con una potenza superiore a 250 TFLOPS (250 mila miliardi di operazioni al secondo) a singola precisione, adottando avanzati algoritmi, che sfruttano l’intelligenza artificiale, tecniche di machine learning e analisi di big data e comunicando e scambiando i dati autonomamente con gli altri satelliti.

L’OBIETTIVO

In base a quanto indica la nota della società di Piazza Monte Grappa, “disporre di un supercomputer e sistema di archivio cyber sicuri nello spazio potrà infatti garantire agli utenti accesso a dati strategici quali quelli di comunicazione, osservazione della terra e navigazione, ovunque, anche nei luoghi più remoti, e in qualsiasi momento. Non solo, un sistema di Space Cloud riduce significativamente le tempistiche di elaborazione dei dati, processati direttamente in orbita, fornendo informazioni in tempo reale, facilitando così operazioni multi-dominio e multi-nazione. Grazie al trasferimento delle sole informazioni di interesse a Terra, saranno lasciate libere le reti trasmissive per altri collegamenti e lo storage di dati in orbita rappresenterà anche un utile back-up dei centri di Terra più esposti a calamità naturali”.

IN COLLABORAZIONE CON THALES E TELESPAZIO

Il progetto Space Cloud vede Leonardo in prima fila con la partecipazione delle due joint venture spaziali con la francese Thales: Telespazio (composta al 67% da Leonardo e al 33% da Thales) e Thales Alenia Space (composta al 67% di Thales e al 33% di Leonardo). A questo proposito si ricorda che sempre Cingolani ha anticipato lo scorso ottobre che l’azienda lavorando a un aumento del peso nella joint-venture Thales Alenia Space della produzione dei satelliti e per questo aveva avviato colloqui con la francese Thales.

LA TABELLA DI MARCIA DELLO SPACE CLOUD DI LEONARDO

Con una durata di 24 mesi, lo studio include una prima fase per la definizione dell’architettura del sistema e una seconda fase che terminerà con lo sviluppo di un digital twin del satellite con l’Hpc insieme al dimostratore del terminale satellitare multi-costellazione per simulare, in un ambiente digitale, i diversi scenari di applicazione.

IL RUOLO DI DAVINCI-1

Questi test saranno effettuati grazie al supercomputer di Leonardo, il davinci-1. A Genova, nella Torre Fiumara, il colosso italiano ha installato il davinci-1, il nuovo supercomputer di Leonardo inserito tra i primi 100 al mondo per potenza di calcolo e prestazioni. L’azienda di Piazza Monte Grappa ha investito nel supercomputer 8 milioni di euro. L’High Performance Computer davinci1 di Leonardo è dotato di un’architettura che integra la flessibilità del cloud con le capacità di supercalcolo e dalle tecnologie in ambito di cybersecurity.

Tornando al Milsca, lo studio sarà precursore di un’ulteriore fase sperimentale che, se confermata, prevederà il dispiegamento di una costellazione di satelliti dimostrativi in orbita.

PRIMO PROGETTO NEL SOLCO DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE DI LEONARDO

Infine, Space Cloud è un progetto hi-tech e multidominio, che sfrutta le capacità combinate di Leonardo nell’acquisizione, gestione e cyber protezione dei dati, nell’Intelligenza Artificiale e nel supercomputing con l’HPC davinci-1. Come sottolinea la nota della società, lo sviluppo di Milsca è la prima progettualità nel dominio Spazio che si inserisce all’interno delle direttrici di crescita del nuovo Piano Industriale di Leonardo. Quest’ultimo, i cui due pilastri poggeranno su cybersecurity e spazio come annunciato dall’ad Cingolani, sarà presentato il 29 febbraio al consiglio di amministrazione e dai primi di marzo ai mercati internazionali.

“In uno scenario multidominio, gestione, sicurezza e scambio rapido di una sempre maggiore quantità di dati, molti dei quali tattici, diventano elementi strategici per la difesa del Paese. Saremo i primi in Europa, a sviluppare un progetto di Space Cloud, — ha commentato Simone Ungaro, Chief Innovation Officer di Leonardo — dimostrando fattibilità e benefici derivanti dall’utilizzo di una architettura di questo tipo e abilitando un nuovo paradigma di cloud & edge computing. Il know how di Leonardo permetterà lo sviluppo di una rete di Space Cloud per contribuire ai processi di digitalizzazione e innovazione tecnologica, rispondendo alle sfide del futuro a garanzia delle esigenze degli enti governativi e delle Forze Armate nazionali”.

 

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