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Leonardo Genova

Che cosa farà il supercomputer davinci-1 di Leonardo

Tutti i dettagli sull'HPC (High Performance Computer) davinci-1 del gruppo Leonardo

 

L’innovazione di Leonardo passa dall’asse Genova-Torino e soprattutto dal supercomputer davinci-1.

Il 1 dicembre l’ad di Leonardo Alessandro Profumo ha presentato il polo di competenza di Genova dedicato alla digitalizzazione dell’industria.

Definito da Profumo il “cuore pulsante” di Leonardo, la “base digitale di tutto ciò che facciamo”. Si tratta della possibilità di una indipendenza tecnologica, “pensiamo alla capacità di lavorare con i big data, pensiamo alla realtà aumentata, pensiamo all’intelligenza artificiale, che “è assolutamente fondamentale”.

Componente fondamentale del nuovo polo di competenza di Genova per la digitalizzazione è l’High Performance Computer davinci-1, il super computer di Leonardo.

Inoltre, sempre in settimana Leonardo era a Torino in occasione degli dell’Aerospace & Defense meetings dove è stato lanciato il progetto della città dell’aerospazio.

La Regione Piemonte ha avviato un progetto da un miliardo di euro con Leonardo e Avio Aero. Nell’area di corso Marche a Torino nascerà un polo tecnologico e formativo con l’incubatore per le startup del settore aerospaziale.

Tutti i dettagli.

LEONARDO ACCELERA SU DIGITALIZZAZIONE, AEROSPAZIO, DIFESA CON IL POLO DI COMPETENZA INDUSTRIALE A GENOVA

Leonardo — sottolinea la società — “accelera su digitalizzazione, aerospazio, difesa e sicurezza” anche così, a Genova, con il polo di competenza industriale nazionale.

Tra le principali competenze del polo di Genova: High Performance Computing, cloud, big data, intelligenza artificiale, cyber security e cyber resilienza, urgent computing, robotica.

IL RUOLO DI CINGOLANI

Da Profumo anche “un grazie anche a una persona che oggi non è qui presente, che due anni fa ci ha dato l’idea”. Il riferimento è al ministro Roberto Cingolani, che in Leonardo aveva assunto un ruolo guida per l’innovazione tecnologica, e che due anni fa proprio a Genova aveva presentato la road map adottata dall’azienda.

COSA FA IL SUPERCOMPUTER DI LEONARDO

La spinta alla digitalizzazione di Leonardo – in coerenza con il piano strategico Be Tomorrow 2030 – si fonda e sviluppa dalla sinergia di competenze e infrastrutture chiave a partire dall’HPC (High Performance Computer) davinci-1.

A Genova, nella Torre Fiumara, il colosso italiano ha installato il davinci-1, il nuovo supercomputer di Leonardo inserito tra i primi 100 al mondo per potenza di calcolo e prestazioni. L’azienda di Piazza Monte Grappa ha investito nel supercomputer 8 milioni di euro.

Il supercomputer conterà su una batteria di oltre cento unità di supercalcolo, per una potenza di calcolo complessiva superiore a 5PFlops (5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo), collegate da una rete ad alte prestazioni e a un sistema di archiviazione dotato delle più recenti tecnologie hardware e software, per una capacità di memorizzazione dell’ordine dei 20Pbyte (20 milioni di Gigabyte).

L’High Performance Computer davinci1 di Leonardo è dotato di un’architettura che integra la flessibilità del cloud con le capacità di supercalcolo e dalle tecnologie in ambito di cybersecurity.

AVVIARE UNA RETE DI MAXI COMPUTER

Sul fronte dei mega calcolatori, “Abbiamo intenzione – ha detto Carlo Cavazzoni, responsabile Hpc (High performance computing) di Leonardo – di creare una federazione, a livello nazionale, tra le macchine di super calcolo, in modo da poterle utilizzare insieme in caso di emergenze, come possono essere la pandemia, nell’ottica di cercare una potenziale cura, o altro (cyber attacchi a infrastrutture critiche, ndr). In questo modo, ci sarà la possibilità di disporre di tutta la potenza di calcolo esistente sul territorio nazionale. Grazie alle tecnologie software, legate al cloud computing, in linea di principio sarà possibile federare le macchine, ad esempio, di Cineca, di Eni e di Leonardo e far loro eseguire delle applicazioni che andranno a rispondere a crisi sistemiche” come riporta il Sole 24 Ore.

DAVINCI-1 INSIEME A MARCONI, HPC4, HPC5 E FRANKLIN

Cavazzoni ha, poi, ricordato i super computer destinati a entrare in questa federazione: “C’è Davinci-1 a Genova, c’è la macchina, a Bologna, del Cineca, che è un calcolatore che si chiama Marconi, ma verrà superato, tra poco, da una nuova macchina, ancora più potente, anche della nostra, che si chiamerà Leonardo ed è cofinanziata dal Governo italiano e dall’Ue, frutto del progetto Europ Hpc. Le altre sono quelle di Eni, denominate Hpc4 e Hpc5, a Pavia; e poi un’altra a Genova: quella dell’Iit, chiamata Franklin, che è un po’ più piccola, con tecnologia “n -1” rispetto a Davinci” segnala il quotidiano confindustriale.

DIGITAL TWIN, LA NUOVA FRONTIERA DELL’INDUSTRIA

Inoltre, nel corso dell’incontro a Genova, l’azienda ha sottolineato che la frontiera della digitalizzazione dell’industria dell’Ad&S “è rappresentata dalla realizzazione di gemelli digitali (digital twin) delle proprie piattaforme e tecnologie per accelerare la progettazione, migliorare le performance, ottimizzare la manutenzione in chiave predittiva, incrementare le potenzialità di simulazione (fino alla possibilità della certification by simulation in ambito aerospaziale) e virtualizzare l’addestramento”.

La modellizzazione dei comportamenti di prodotti come ad esempio i velivoli, sia ad ala fissa che ad ala rotante, attraverso big data, simulazione numerica sono per Leonardo “il punto più avanzato in questa direzione”.

Un esempio è realizzare il gemello digitale di un elicottero: una grande macchina formata da tante parti – pale e rotori, così come impianto elettrico e idraulico – su cui analizzare le interazioni con l’aria come anche la resistenza del materiale o le tensioni elettriche nei circuiti interni. Miliardi di parametri in trasformazione continua.

NE BENEFICIA LA MANUTENZIONE

Il colosso della difesa e aerospazio italiano ha rilevato che “l’utilizzo di queste tecniche nell’analisi dei dati di volo ha consentito, ad esempio, di sviluppare applicazioni evolute per la gestione delle flotte di elicotteri (circa 5.000 unità nel mondo) che ottimizzano le prestazioni e le attività di manutenzione”. La manutenzione “fa un passo decisivo verso la predictive maintenance” e “le capacità di supporto da remoto” attraverso piattaforme digitali collaborative basate anche su dispositivi di realtà aumentata.

ALLA BASE DELLO SVILUPPO DELLA NUOVA GENERAZIONE DI VELIVOLI

L’insieme di tutte queste competenze, ha aggiunto inoltre Leonardo, “è alla base dello sviluppo della nuova generazione di velivoli concepiti come ‘sistema di sistemi’ in grado di elevata interconnessione con altri sistemi e di inter-operabilità anche con piattaforme unmanned”. Come il progetto Tempest, il sistema di combattimento aereo di sesta generazione a cui Leonardo sta lavorando insieme a Bae Systems, Rolls-Roys e Mbda.

INTERESSATA ANCHE LA FILIERA PRODUTTIVA

Ma “la simulazione numerica combinata con l’analisi dati nella prospettiva del digital twin interessa anche le filiere produttive”. In questa direzione Leonardo ha ricordato che sta portando avanti “un progetto di digitalizzazione e interconnessione dei processi di progettazione e produzione della linea di produzione dei velivoli Atr” dello stabilimento di Pomigliano d’Arco, alle porte di Napoli.

AVANZANO I LEONARDO LABS

Procedono spediti quindi i Leonardo Labs, gli incubatori di tecnologia del gruppo dedicati alla ricerca, diffusi in Italia e nel mondo.

Considerati un asset strategico per l’ex Finmeccanica, i Leonardo Labs rappresentano la rete di Ricerca e Sviluppo di lungo periodo a più alto contenuto innovativo, focalizzata su otto aree di ricerca e che vede coinvolti circa 60 giovani ricercatori. Nei prossimi due anni diventeranno 200.

Tre di questi Lab sono appunto a Genova, in collaborazione con partner l’Istituto Italiano di tecnologia.

IL PROGETTO DELLA CITTÀ DELLO SPAZIO A TORINO

Infine, sempre in settimana Leonardo era presente a Torino in occasione dei Defence e Aerospace Meetings, l’appuntamento che ogni due anni riunisce nel capoluogo piemontese imprese del settore provenienti da tutto il mondo.

Nella giornata di apertura, il presidente della Regione Piemonte Cirio ha presentato il progetto della Cittadella dell’aerospazio che coinvolgerà aziende quali Leonardo e Avio Aero.

Previsto oltre un miliardo di euro come investimento, “risorse che per la quasi totalità arrivano dal Pnrr” sottolinea la Stampa. “La maggior parte (53%) riguarderà funzioni pubbliche e di interesse generale, come edifici per la didattica del Politecnico, laboratori di ricerca scientifica, sperimentazione di nuove tecnologie di terra e volo, lo Space Center e il Museo dell’Aeronautica. Il 28% dei fondi sarà utilizzato per residenze, uffici, commercio, strutture ricettive e formazione professionale, l’11% per incubatori e acceleratori di start up e l’8% per nuove infrastrutture aziendali”.

COSA HA DETTO IL DIRETTORE DELLA DIVISIONE VELIVOLI DELL’EX FINMECCANICA

“Qui vogliamo fare sviluppo industriale” ha sottolineato Marco Zoff, Managing director Divisione Velivoli di Leonardo. “Per Leonardo il Piemonte ha numeri importanti, con 400 fornitori di filiera, 250 dei quali molto qualificati, 1.200 addetti tra diretti e indiretti. Nell’area di corso Marche abbiamo il cuore dei nostri laboratori che avranno il compito di mantenere livelli di eccellenza per i prossimi 30-50 anni”.

“L’obiettivo è accelerare il trasferimento tecnologico e rafforzare il sistema industriale che ruota intorno ai big player, oltre a Leonardo, Thales Alenia Space, Avio Aero, Altec, Collins Aerospace” evidenzia il Sole 24 Ore.

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