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Leonarda Finmeccanica

Leonardo-Finmeccanica, Fincantieri, Mbda e non solo. Tutto ok con il G2g giallo-rosso? Fatti, commenti e rumors

Il G2g targato Gualtieri e Guerini soddisfa le attese delle aziende della difesa e non solo come Leonardo-Finmeccanica, Fincantieri, Mbda ed Elettronica? Fatti, nomi, rumors e analisi nell'approfondimento di Michele Arnese

 

Il G2g giallo-rosso soddisfa le attese delle aziende della difesa e non solo? Il governo ha approntato nel decreto fiscale la norma da tempo invocata da aziende italiane come Leonardo e Fincantieri per stare al passo nel mondo con i concorrenti sostenuti dai rispettivi governi?

Sono le domande che si pongono gli addetti ai lavori dopo che la novità del G2g (Government to government) ha trovato spazio nel decreto fiscale, approvato in consiglio dei ministri alcune settimane fa e ora al vaglio del Parlamento.

Anche in Italia, dunque – come già accade da tempo a livello internazionale – ci sarà la possibilità di avere la firma dell’esecutivo sul contratto stipulato da un gruppo nazionale che opera nella sicurezza e nella difesa con una nazione estera, come auspicato tra gli altri in recenti audizioni in Parlamento da Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo (ex Finmeccanica).

IL CANTIERE APERTO DA TEMPO

La norma sul G2g in realtà era in cantiere da tempo e a Palazzo Chigi si è tenuto un tavolo tecnico ad hoc – partito già durante il governo M5s-Lega – cui hanno partecipato, oltre al dicastero della Difesa, anche quello degli Esteri, dello Sviluppo economico, dell’Interno, dell’Economia. Presente anche il Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), ossia i Servizi segreti.

IL CONCERTO CON LEONARDO-FINMECCANICA, FINCANTIERI, ELETTRONICA, MBDA E NON SOLO

Il testo dell’articolo del provvedimento, in una fase preliminare, era stato concertato con le maggiori imprese del comparto, da Leonardo a Fincantieri, da Elettronica a Mbda Italia e non solo.

COSA C’E’ NEL DECRETO FISCALE

La formulazione finale nel decreto fiscale, che modifica pure l’articolo 537 ter del Codice dell’ordinamento militare aggiungendo al “supporto tecnico-amministrativo” anche le “attività precontrattuale e contrattuale”, si trova all’articolo 55 del provvedimento che è intitolato “Misure a favore della competitività delle imprese italiane”.

IL RUOLO DEL MINISTERO DELLA DIFESA

In particolare, al comma 1 si legge che “il Ministero della difesa, nel rispetto dei principi, delle norme e delle procedure in materia di esportazione di materiali d’armamento di cui alla legge 9 luglio 1990, n. 185, d’intesa con il Ministero degli Affari esteri e con il Ministero dell’Economia e delle finanze, al fine di soddisfare esigenze di approvvigionamento di altri Stati esteri con i quali sussistono accordi di cooperazione o di reciproca assistenza tecnico-militare, può svolgere tramite proprie articolazioni e senza assunzione di garanzie di natura finanziaria, attività contrattuale e di supporto tecnico-amministrativo per l’acquisizione di materiali di armamento prodotti dall’industria nazionale anche in uso alle Forze armate e per le correlate esigenze di sostegno logistico e assistenza tecnica, richiesti dai citati Stati, nei limiti e secondo le modalità disciplinati nei predetti accordi”.

LE PAROLE DEL MINISTRO GUERINI

Per il governo è una norma positiva. L’inserimento nel decreto fiscale della norma relativa agli accordi governo-governo (G2g) è uno “strumento importante che va sviluppato e colto in tutte le sue potenzialità”, ha commentato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il 6 novembre, nel corso della conferenza organizzata dall’Aiad dal titolo “Tra le sfide dell’Europa e le esigenze della Nato: quali prospettive per la Difesa Italiana e la sua Industria”.

LA POSIZIONE DI AIAD

Qual è la posizione dell’Aiad, l’associazione che riunisce le aziende del settore difesa e sicurezza (a partire, ma non solo, da Leonardo-Finmeccanica) e che è stata quella che ha fortemente pressato sui governi per centrare questo obiettivo? Nel corso del convegno, come si legge su Rid, il presidente Aiad, Guido Crosetto, si è detto soddisfatto per il recepimento in normativa del G2G, indispensabile supporto all’export della difesa (che rappresenta il 70% della quota di mercato delle industrie italiane del settore). Crosetto ha anche precisato che il meccanismo inserito nel decreto fiscale successivamente, attraverso regolamenti o decreti ministeriali, “andrà declinato e sarà necessario dare alla burocrazia un’indicazione puntuale su come gestirlo”. Ha aggiunto però che rimangono in campo alcune problematiche che vanno affrontate per avere strumenti adeguati a quelli dei concorrenti stranieri: va risolta – ha aggiunto il presidente dell’associazione – la questione delle banche etiche che “creano enormi ostacoli in termini di sostegno bancario al settore” e andrebbe “esclusa una parte delle spese per la Difesa dal calcolo del deficit di bilancio”, non essendo la Difesa un settore da “collegare ad un momento economico specifico ma, piuttosto, ad una funzione esistenziale dello Stato”.

I RUMORS SU FINCANTIERI E GLI SBUFFI SUL MEF

Aggiunge a Start un addetto ai lavori: “Non abbiamo compreso perché tirare in ballo nella norma il Mef e perché hanno scritto solo articolazioni e non anche Enti. Avrebbe agevolato e semplificato il loro lavoro”. In effetti la versione proposta delle industrie, in primis Fincantieri, non prevedeva – secondo la ricostruzione di Start – che fosse coinvolto il ministero dell’Economia e delle Finanze: “Più ministeri saranno tirati in ballo più sarà lento lo strumento”, chiosa un esperto del settore che preferisce l’anonimato.

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