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Oto Melara Leonardo

Ecco il peso (minimo) di Boeing e Airbus per Leonardo

Che cosa ha detto Alessandro Profumo, ceo di Leonardo, sulla divisione aerostrutture che risente delle difficoltà di Boeing e Airbus

 

L’impatto del Covid sul mercato dell’industria aeronautica mondiale incide, per Leonardo, solo sulla divisione aerostrutture che “pesa meno del 10%” del fatturato della società. Nel complesso Leonardo sta attraversando la crisi economica globale innescata dall’emergenza Covid con “una forte stabilità”.

L’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, lo ha indicato intervenendo al convegno online ‘Made in Italy: the Restart” di Sole 24 Ore e Financial Times.

La divisione Aerostrutture dell’ex Finmeccanica risente infatti della flessione dei rate produttivi dei programmi Boeing 787 e Atr.

IL PESO DELLA DIVISIONE INFRASTRUTTURE IN LEONARDO (CHE PRODUCE PER BOEING, AIRBUS E ATR)

“Noi abbiamo un punto di forza, siamo presenti nell’aerospazio civile ma in modo abbastanza contenuto”, ha spiegato Profumo: “La nostra divisione infrastrutture pesa meno del 10% del totale del nostro fatturato, ed è la divisione che produce pezzi di fusoliera, piuttosto che piani di coda, piuttosto che stabilizzatori orizzontali o verticali per Boeing, Airbus e Atr”.

“Tutto il resto della nostra attività è un insieme di settori connessi a clienti governativi piuttosto che al sistema della Difesa”, ha sottolineato l’ad di Leonardo.

“Quindi abbiamo questa forte stabilità, proprio grazie al fatto che abbiamo una diversificazione molto rilevante in termini di area di attività e abbiamo un forte peso della componente governativa”.

COSA ERA EMERSO DALLA PRIMA SEMESTRALE

Come si legge nella prima semestrale 2020 del gruppo di Piazza Monte Grappa, il settore aeronautico ha risentito in maniera significativa degli effetti del Covid-19, che ne ha condizionato la performance industriale e, per quanto riguarda in particolare il GIE-Atr, il numero di consegne effettuate. Dal punto di vista produttivo, sono state effettuate n. 62 consegne di sezioni di fusoliera e n. 40 stabilizzatori per il programma Boeing 787 (nel primo semestre 2019 consegnate n. 82 fusoliere e n. 41 stabilizzatori) e n. 16 consegne di fusoliere per il programma Atr (n. 36 nel primo semestre 2019).

Nella semestrale si legge infatti che i volumi di attività di entrambe le divisioni (velivoli e aerostrutture) hanno risentito dei rallentamenti della produzione registrati in particolare nei mesi di marzo ed aprile per effetto del Covid-19. Ciononostante, i ricavi risultano leggermente superiori al primo semestre del 2019 per effetto dei maggiori volumi associati al ramp-up delle produzioni sul programma EFA-Kuwait nella Divisione Velivoli. Quest’ultimi hanno più che compensato i citati rallentamenti ed in particolare la flessione dei rate produttivi dei programmi Boeing 787 e Atr nella divisione aerostrutture.

La divisione aerostrutture ha risentito dei minori ordini dal consorzio GIE per il programma Atr (14 velivioli nel periodo rispetto ai 37 velivoli del primo semestre del 2019).

Tanto che lo scorso agosto Maurizio Rosini, direttore Operations Aerostrutture di Leonardo, ha dichiarato che l’impatto Covid “ce lo trascineremo per il 2020, 2021 e parte del 2022”. Leonardo prevede “un riavvio nel quarto trimestre 2022 per tornare nel 2023 alla pre crisi”.

LE DIFFICOLTÀ DELLO STABILIMENTO LEONARDO DI GROTTAGLIE

“Certamente è una divisione che ha un impatto” indiretto, per le difficoltà dei grandi produttori di aerei, committenti come Boeing e Airbus. Ha chiosato il numero uno di Leonardo Profumo ribadendo però che “pesa meno del 10%”.

Eppure le mutate condizioni di mercato preoccupano lo stabilimento di Leonardo di Grottaglie (Taranto), dove si costruiscono due sezioni della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787.

Attualmente il sito di Grottaglie, dove lavorano 1.300 dipendenti diretti sta tenendo un passo di produzione di dieci coppie di fusoliera (la centrale e la posteriore centrale) al mese. Nel 2019 sono state anche prodotte 14 coppie.

Nonostante le rassicurazioni del viceministro Buffagni dopo l’incontro con la dirigenza Leonardo un mese fa, resta l’agitazione tra gli addetti ai lavori nello stabilimento per la decelerazione delle commesse di Boeing.

A settembre ci sono state infatti ben tre fermate alla produzione in tre venerdì del mese. La sospensione rientra in un piano aziendale che ha già portato lo stabilimento pugliese a fermarsi, con una chiusura collettiva e le ferie di tutto il personale, dal 6 agosto sino a fine mese.

Dipendenti e sindacati erano dunque in attesa del programma produttivo di Boeing per il 2021.

IL PROGRAMMA PRODUTTIVO DI BOEING

“Il nuovo programma produttivo di Boeing, che nel sito Leonardo di Grottaglie già circola su tutti i pc anche se l’azienda non lo ha ancora formalmente condiviso con i sindacati, prevede che dalle attuali 10 coppie di sezione di fusoliera del 787 si scenda a 6 a metà 2021, in che mese non è però specificato, per restare così per due anni, sino a metà 2023”.

Lo ha riferito il 6 ottobre all’Agi Davide Sperti della Uilm dopo la richiesta di incontro che lo stesso sindacato dei metalmeccanici ha inviato ai ministri Stefano Patuanelli (Mise) e Nunzia Catalfo (Lavoro), nonché all’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

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COSA CHIEDONO I SINDACATI

“Da metà 2023 dovremmo poi risalire a 8 coppie di sezione di fusoliera al mese per poi forse ritornare a 10 al mese nel 2024”, ha spiegato Sperti. “È evidente che ci aspettano due anni molto difficili, anche perché lo stabilimento di Grottaglie, con 1300 addetti, è dimensionato per reggere un passo produttivo di 14 coppie di sezione, cosa che abbiamo realizzato nel 2019”.

“A questo punto si tratta di capire come fronteggiamo questo periodo non breve, cioè con quali strumenti e, soprattutto, con quali programmi visto che il punto critico di Grottaglie è e rimane quello di essere uno stabilimento industriale mono committente, ovvero con Boeing, col 787, come unico ed esclusivo cliente. E questo non va bene”, ha osservato il rappresentante della Uilm.

“Per ottobre stiamo procedendo con lo schema già inaugurato ad agosto. Cioè chiusure collettive nel fine settimana che in questo mese saranno due venerdì, il 9 e il 23. Il piano iniziale, che prevedeva anche uno stop per alcuni lunedì, ha avuto una revisione perché si devono comunque rispettare le consegne annuali a Boeing. Resta da vedere quale sarà il piano chiusure di novembre e dicembre. In estate si ipotizzò una fermata lunga tra Natale e fine anno”.

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