La Turchia prossima a cedere sui sistemi di difesa aerea S-400 russi.
È quanto rivelano diverse testate secondo cui gli Stati Uniti avrebbero proposto una soluzione al dilemma turco dell’S-400.
Negli ultimi anni sono aumentate le tensioni tra Ankara e Washington a causa dell’acquisto da parte turca nel 2019 del sistema di difesa missilistico di produzione russa S-400, che ha spinto gli Usa a sanzionare la Turchia e ad escluderla dal programma di produzione di caccia di quinta generazione F-35.
Sebbene infatti la Turchia abbia aderito al programma Joint Strike Fighter F-35 nel 2007, Washington ha rimosso Ankara dal programma nel 2019 come forma di protesta contro l’acquisto da parte del governo turco degli S-400 russi, che per gli Usa rappresentano un rischio per i suoi aerei da guerra di quinta generazione e per i più ampi sistemi di difesa della Nato.
Nel dicembre 2020 Washington ha anche imposto sanzioni all’agenzia di approvvigionamento militare della Turchia ai sensi del Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act, o Caatsa, che impone sanzioni per le transazioni considerate dannose per gli interessi degli Stati Uniti.
Secondo il sito greco Kathimerini, gli Stati Uniti hanno presentato una proposta dettagliata alla Turchia durante l’estate che le avrebbe consentito di mantenere i missili sul suo territorio ma di trasferirne sostanzialmente il controllo agli Stati Uniti.
Nel frattempo, il presidente turco Tayip Erdogan ha chiesto che le sanzioni statunitensi siano revocate.
Tutti i dettagli.
LE PAROLE DI ERDOGAN
In occasione di una visita a New York per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Erdogan ha detto agli imprenditori turchi e americani che, sebbene credesse che l’obiettivo era da raggiungere, la cooperazione nell’industria della difesa era “molto lontana” dal suo potenziale a causa delle restrizioni rimanenti, riporta Reuters.
“Per questo, le applicazioni unilaterali come tariffe aggiuntive nei settori del ferro, dell’acciaio e dell’alluminio, le indagini e le sanzioni Caatsa devono essere abbandonate”, ha affermato lunedì. “Spero che abbiamo voltato pagina con il progetto di modernizzazione dell’F-16 e ci aspettiamo che le restrizioni all’esportazione in questo campo siano revocate in modo permanente”, ha aggiunto Erdogan.
Ankara e Washington hanno un obiettivo a lungo termine di 100 miliardi di dollari di commercio bilaterale, in aumento rispetto ai circa 30 miliardi di dollari del 2023, sottolinea ancora Reuters.
LA PARTECIPAZIONE AL PROGRAMMA JSF
Come ricorda The National Interest, la Turchia ha fatto parte della catena di fornitura per il Lockheed Martin F-35 Lightning II e, a quanto si dice, ha pagato 1,25 miliardi di dollari per partecipare allo sforzo. Si prevedeva che la produzione di parti per il Joint Strike Fighter avrebbe generato 9 miliardi di dollari di entrate per Ankara. Sei aerei F-35 prodotti per la Turchia non hanno visto la consegna.
IL RISIKO DEI CACCIA TURCHI
Indubbiamente il risiko dei caccia F-16 turchi ha messo a dura prova i rapporti tra Ankara e Washington.
Dopo l’esclusione nel 2019 dal programma F-35, nel 2020 Defense News riferì che i legislatori americani avevano anche congelato tutte le principali vendite di armi alla Turchia, compresi gli aggiornamenti degli F-16.
Tanto che lo scorso novembre il paese ha espresso l’intenzione di acquisire gli Eurofighter Typhoon EF-2000, prodotti dal consorzio che include Gran Bretagna, Spagna, Italia e Germania.
Da tempo il paese guidato da presidente Erdogan, alleato della Nato, ha cercato di aggiornare la sua flotta di F-16 ma ha subordinato la ratifica dell’adesione svedese all’Alleanza atlantica all’approvazione della vendita dei nuovi aerei.
A inizio anno il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha informato formalmente il Congresso della sua intenzione di procedere con la vendita da 23 miliardi di dollari alla Turchia di F-16. Si tratta di “un passo importante verso il completamento di un processo a lungo ritardato che ha messo alla prova i legami con Ankara”, osservava Reuters.
LE MANOVRE D ERDOGAN CON BERLINO E WASHINGTON
Come già detto, oltre agli F-16, la Turchia ha mostrato interesse anche nei confronti dei jet Eurofighter Typhoon della Germania, ma si è lamentata della mancanza di progressi a causa della riluttanza di Berlino.
Sempre lunedì, Erdogan ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz a New York, ha reso noto il suo gabinetto, aggiungendo di aver trasmesso la disponibilità di Ankara a migliorare la cooperazione in ogni ambito e a sfruttare le opportunità congiunte che avrebbero beneficiato entrambe le parti, rileva Reuters.