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Computing quantistico, come vanno i finanziamenti (americani) all’europea Iqm

L'azienda finlandese di computing quantistico Iqm ha ricevuto finanziamenti per 320 milioni di dollari, portando la sua valutazione a 1 miliardo. Dalle startup ai grandi colossi, c'è grande attenzione per una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria ma ancora lontana dalla commercializzazione.

Iqm, startup finlandese di computing quantistico fondata nel 2018, ha raccolto 320 milioni di dollari da un giro di finanziamenti di venture capital, portando la sua valutazione sopra 1 miliardo di dollari. Il finanziamento, di serie B, è stato guidato dal fondo statunitense Ten Eleven Ventures.

Iqm è specializzata nella costruzione di computer quantistici superconduttivi, offrendo anche un servizio in cloud.

COS’È IL COMPUTING QUANTISTICO

Semplificando molto, il computing quantistico è una tecnologia ancora sperimentale che applica i principi della meccanica quantistica – da qui il nome – per raggiungere capacità di calcolo elevatissime.

A differenza di quelli tradizionali, i computer quantistici non “lavorano” sui bit, che sono 0 oppure 1, ma sui qubit, delle particelle subatomiche che possono rappresentare varie combinazioni possibili tra i due valori: è una capacità che si chiama “sovrapposizione quantistica” e che permette ai qubit di “esistere” in più stati nello stesso momento. Un’altra differenza dei computer quantistici è che lavorano sui problemi in maniera parallela, anziché in maniera sequenziale.

In sostanza, i computer quantistici possono calcolare simultaneamente tantissimi risultati potenziali e svolgere problemi impossibili per gli elaboratori tradizionali, oppure arrivare al risultato molto più velocemente. Al momento, tuttavia, questi apparecchi vengono utilizzati principalmente in ambiti di ricerca e le applicazioni commerciali sembrano essere ancora lontane.

LE AZIENDE

Il quantum computing viene presentato come una tecnologia rivoluzionaria e sta ricevendo investimenti multimilionari. Al di là delle startup, anche le grosse aziende sono entrate in questo settore: Google, Microsoft e Ibm, per esempio, sono tutte al lavoro sui computer quantistici. Lo scorso dicembre Alphabet (la società madre di Google) ha anche presentato un chip quantistico, chiamato Willow, che sarebbe in grado di ridurre “esponenzialmente” il tasso di errore nei calcoli quando vengono aggiunti più qubit.

Le maggiori società focalizzate sul computing quantistico sono tutte nordamericane: Rigetti Computing, D-Wave Quantum, Quantum Computing e IonQ. Ma anche in Europa hanno sede delle aziende: oltre alla già citata Iqm, ci sono la britannica Quantinuum (valutata 10 miliardi di dollari) e la francese Alice & Bob (che a gennaio ha raccolto fondi per 100 milioni di euro). In Cina, invece, due dei nomi principali sono QuantumCTek e Accelink.

I PIANI DI IQM

Iqm ha detto di voler utilizzare i fondi raccolti per espandersi negli Stati Uniti e accrescere le sue infrastrutture (i cosiddetti data center) e le sue linee di assemblaggio a livello globale. Ha specificato, inoltre, che investirà nei suoi stabilimenti produttivi di microchip in Finlandia e nella ricerca.

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