Passeranno almeno vent’anni prima di vedere in commercio dei computer quantistici “davvero utili”. Lo ha detto Jensen Huang, l’amministratore delegato di Nvidia, la più importante azienda di processori per l’intelligenza artificiale al mondo, causando subito il crollo in borsa delle principali aziende di quantum computing.
COSA HA DETTO IL CAPO DI NVIDIA
Anche se l’entusiasmo per il computing quantistico è già molto alto, secondo Huang l’utilizzo pratico di questa tecnologia – che viene descritta come rivoluzionaria e che sta ricevendo investimenti multimilionari – è a una ventina d’anni di distanza da noi. “Se dicessimo quindici anni, probabilmente sarebbe un po’ presto. Se dicessimo trent’anni, probabilmente sarebbe un po’ tardi. Ma se dicessimo vent’anni, credo che molti di noi ci crederebbero”: queste le parole del capo di Nvidia.
Huang ha detto poi di credere che Nvidia svolgerà “un ruolo significativo” nello sviluppo dei computer quantistici e lavorerà per farli arrivare sul mercato “il più velocemente possibile”.
IL CROLLO DI RIGETTI, D-WAVE, IONQ E NON SOLO
Pur avendo offerto una tempistica considerata realistica, le dichiarazioni di Huang hanno fatto crollare le azioni delle principali società – tutte nordamericane – di computing quantistico: Rigetti Computing, D-Wave Quantum, Quantum Computing e IonQ sono calate più del 40 per cento, perdendo complessivamente 8 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato.
Più nello specifico, il titolo di IonQ è diminuito del 45 per cento, quello di D-Wave del 47 per cento, quello di Rigetti del 48 per cento e quello di Quantum Computing del 49 per cento.
Le parole dell’amministratore di Nvidia hanno danneggiato anche l’andamento in borsa delle società cinesi di quantum computing, come QuantumCTek e Accelink.
UNA CRESCITA STRAORDINARIA
L’anno scorso le azioni di IonQ, Rigetti, D-Wave e Quantum Computing sono cresciute moltissimo: quelle di Rigetti, in particolare, hanno guadagnato più del 1800 per cento, un tasso superiore perfino a quello di Nvidia (circa il 200 per cento negli ultimi dodici mesi). La capitalizzazione di Rigetti, però, è di 4,4 miliardi di dollari, mentre quella di Nvidia è di oltre 3000 miliardi.
IonQ è valutata circa 10 miliardi e nell’anno fiscale 2024 dovrebbe riportare entrate per 41,6 milioni. Le entrate previste per Rigetti ammontano invece a 11 milioni.
IL RUOLO DI GOOGLE
A spingere in alto le azioni delle aziende di computing quantistico è stata soprattutto Alphabet, la società madre di Google, che a dicembre ha presentato il suo nuovo chip quantistico, chiamato Willow, in grado di ridurre “esponenzialmente” – così è stato detto – il tasso di errore nei calcoli quando vengono aggiunti più qubit.
COS’È IL QUANTUM COMPUTING E A COSA SERVE
Per cogliere la portata dell’annuncio di Google bisogna prima capire, quantomeno a grandissime linee, cos’è il computing quantistico. Semplificando molto, si tratta di una tecnologia ancora sperimentale che applica i principi della meccanica quantistica – da qui il nome – per raggiungere capacità di calcolo elevatissime.
A differenza di quelli tradizionali, i computer quantistici non “lavorano” sui bit, che sono 0 oppure 1, ma sui qubit, delle particelle subatomiche che possono rappresentare varie combinazioni possibili tra i due valori. È una capacità che si chiama “sovrapposizione quantistica” e che permette ai qubit di “esistere” in più stati nello stesso momento.
In sostanza, i computer quantistici possono calcolare simultaneamente tantissimi risultati potenziali e svolgere problemi impossibili per gli elaboratori tradizionali, oppure arrivare al risultato molto più velocemente.
Le enormi capacità di calcolo dei computer quantistici potranno anche essere utilizzate per scardinare i sistemi di cifratura odierni, quelli posti a protezione di infrastrutture e dati sensibili: si tratta infatti di sistemi tarati per resistere ai computer attualmente in circolazione, che impiegherebbero troppo tempo per arrivare alle combinazioni alfanumeriche impostate. Ma si pensa che i computer quantistici, visto il loro modo completamente diverso di funzionare, potranno “rompere” queste protezioni con relatività facilità.
Nelle mani dei governi, insomma, potrebbero rappresentare un’arma formidabile.