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Cineca Igenius Fair

Intelligenza artificiale, chi flirta con iGenius in Cineca e Fondazione Fair?

Chi c'era e che cosa si è detto (anche su iGenius) al workshop “Italian Visual and Language models: Challenges and Activities”

Che cosa succede nel Cineca e nella Fondazione FAIR?

Lunedì scorso, la professoressa Rita Cucchiara (Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia), membro del CdA della Fondazione FAIR, ha riunito a Modena, in occasione del workshop “Italian Visual and Language models: Challenges and Activities”, membri del Cineca, il consorzio interuniversitario di Bologna composto da 118 enti pubblici a cui è stato affidato il supercomputer Leonardo, e del Future Ai Research (FAIR) project.

Durante l’incontro è stata menzionata anche la società italiana di Intelligenza Artificiale (IA) iGenius fondata da Uljan Sharka poiché questa, un paio di settimane fa, ha stretto un memorandum d’intesa con Cineca, la quale – insieme ad iGenius – vedrebbe bene una collaborazione a tre con l’aggiunta di Fondazione FAIR. Tuttavia, c’è chi ha sollevato dei dubbi in merito…

Ecco che cosa è la Fondazione FAIR, chi c’era al workshop e che cosa si è detto.

COSA FA FONDAZIONE FAIR

La Fondazione FAIR, acronimo di Future Artificial Intelligence Research, come si legge sul sito, è una fondazione senza scopo di lucro che ha come scopo principale quello di realizzare gli interventi finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e da eventuali successivi finanziamenti, nel settore dell’Intelligenza Artificiale.

“La Fondazione – si legge – si pone l’obiettivo di essere soggetto attuatore e referente unico (“HUB“) nei confronti del soggetto finanziatore, appositamente costituito per l’attuazione, il coordinamento e la gestione del “Partenariato Esteso (P.E.)” relativo all’area tematica 1 – Intelligenza Artificiale: Aspetti Fondazionali (di seguito anche P.E.) previsto dal Bando MUR n. 341 del 15/03/2022”.

“La Fondazione svolgerà la propria attività in collaborazione con i soggetti esecutori (“Spoke“) coinvolti nella realizzazione del Programma di ricerca del Partenariato Esteso, quali soggetti giuridici autonomi, pubblici o privati, presso cui saranno svolte le attività di ricerca finanziate dal bando MUR n. 341”, è scritto.

CHI SONO I MEMBRI DI FONDAZIONE FAIR

membri della Fondazione FAIR vanno dalle università e i centri di ricerca alle grandi aziende e sono: Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); Bracco Imaging S.p.A.Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI); Expert.ai S.p.A.; Fondazione Bruno KesslerIntesa Sanpaolo S.P.A.Istituto Italiano di Tecnologia (IIT); Istituto Nazionale Di Fisica Nucleare (INFN); Leonardo S.p.A.Lutech S.p.A.Politecnico di MilanoPolitecnico di TorinoScuola Normale SuperioreUniversità Campus Bio-MedicoUniversità degli Studi di Bari “Aldo Moro”Università degli studi di Modena e Reggio EmiliaUniversità degli Studi di Napoli “Federico II”Università degli Studi di Roma “La Sapienza”Università della CalabriaAlma Studiorum – Università di BolognaUniversità di CataniaUniversità di PisaUniversità di Trento.

IL CDA DI FONDAZIONE FAIR

Il Consiglio di amministrazione della Fondazione FAIR è costituito dal presidente Giuseppe De Pietro (CNR); dal vicepresidente Carlo Sansone (Università degli Studi di Napoli Federico II); e dai consiglieri Rita Cucchiara (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), Daniele Nardi (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) e Fabio Tedoldi (Bracco).

LA COLLABORAZIONE TRA CINECA E iGENIUS

Durante l’incontro che si è tenuto lunedì scorso, parlando del memorandum d’intesa tra Cineca e Fondazione FAIR, Sanzio Bassini, direttore del Centro di supercalcolo di Cineca, ha illustrato i vantaggi di un altro accordo, quello con iGenius.

Bassini ha infatti spiegato che la visione di Cineca è quella di combinare il trasferimento tecnologico con la ricerca scientifica avanzata e per questo “le cose sono avvenute in modo praticamente contestuale”, attivando “un percorso di trasferimento tecnologico e uno di valore scientifico”.

All’interno del memorandum con iGenius, ha detto Bassini, c’è la richiesta di “validazione, certificazione soprattutto dal punto di vista di quello che è il valore dei dati, [che] venga fatto da questa comunità perché noi abbiamo bisogno che questa cosa sia validata da quella che è la competenza scientifica di questo mondo”.

PERCHÉ PROPRIO iGENIUS?

A questo punto il professor Giovanni Semeraro (Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”) ha chiesto un chiarimento in merito all’individuazione di iGenius: “Normalmente quando vengono fatti degli accordi vengono fatte delle consultazioni con le parti coinvolte, quindi vorrei solo sapere, in quanto parte della ‘massa critica’ di FAIR, come è stata individuata l’azienda privata [iGenius] che è al di fuori delle 7 aziende partner in FAIR e non è stata oggetto di discussione all’interno del progetto FAIR”.

Le 7 aziende partner di FAIR sono: Bracco Imaging, Deloitte, Expert.ai, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Lutech e STMicroelectronics.

FAIR E iGENIUS

Prima di far rispondere Bassini, la professoressa Cucchiara ha voluto precisare: “Mi permetto di sottolineare solo una cosa – lo dico da altra ‘massa critica’ di FAIR nonché da membro del CdA – noi non avevamo nessuna informazione, quindi questo mi sembra che sia un memorandum of understanding che ha stipulato il Cineca; dopo vedremo come collaborare”.

COME È STATA SCELTA iGENIUS

Bassini ha spiegato che la scelta è ricaduta su iGenius per un motivo molto pragmatico, ovvero una startup italiana che ha raccolto dei finanziamenti importanti.

“Noi abbiamo attivato un percorso con il Ministero delle imprese e del made in Italy con l’idea di sostenere, a fronte di quella che è un’azione sollecitata a livello europeo, quello che è il sistema delle startup o delle giovani aziende e, nell’ambito di questo contesto, c’è stato un processo molto pragmatico, cioè qual era l’azienda che aveva nel round di finanziamenti, venture capital, sollevato una quantità di finanziamenti che fosse ‘barattabile'”, dice Bassini, chiarendo che ovviamente si tratta di cifre ritenute importanti per l’Italia. Niente a che vedere con i 100-150 milioni di euro raccolti da Mistral in Francia.

“Numeri significativamente più piccoli – ha affermato – però per lo scenario italiano clamorosamente visibili nel senso che al round di finanziamento iGenius ha raccolto ordini di grandezza di 30 milioni, che per lo scenario italiano è un numero esorbitante”.

E poi ha aggiunto: “Questa è l’azione che viene coordinata in un quadro di riferimento europeo [che prevede anche] delle azioni puntuali anche con finanziamento diretto per quello che riguarda il supporto delle startup che si occupano di AI, con riferimento allo sviluppo di modelli fondativi”.

CONVERGENZA TRA iGENIUS E FAIR?

“Un’azione di questo tipo – ha proseguito Bassini – sulla quale dal punto di vista dell’azione che abbiamo sottoscritto con iGenius prevede che ci sia una verifica di quello che è la certificazione dei dati da parte della comunità scientifica, dopodiché cerchiamo di svolgere questo ruolo di ‘convergenza’, dall’altra parte c’è il memorandum of understanding con FAIR per quello che riguarda il supporto all’eccellenza”.

Bassini immagina, dunque, che la stessa convergenza si possa trovare anche con FAIR, la cui comunità potrebbe collaborare a progetti di tipo congiunto come quello “di garantire quest’azione di trasferimento tecnologico, che non è un’azione di attività di ricerca e di evoluzione”, ma piuttosto una “attività supportiva non tanto nel primo round, e cioè quello di avere un modello fondazionale, quanto piuttosto quelle che sono le potenziali ricadute applicative”.

In seguito, anche la professoressa Cucchiara è tornata sull’argomento ipotizzando le ricadute positive che deriverebbero dal coinvolgere aziende come iGenius: “Di aziende di questo tipo in Italia ce ne sono tante […] non sono solo startup ma anche aziende medie e grandi con cui noi vogliamo collaborare”.

“Come comunità noi come ci poniamo? – chiede al pubblico -. Ci poniamo che facciamo le cose di nascosto così poi quando arriva un’azienda gli facciamo delle consulenze milionarie, se mai le vorranno da noi, o facciamo delle cose iper open source così tutte le aziende se vogliono le possono utilizzare, magari facendo anche un meccanismo sovranista, che non mi rappresenta, però della serie ‘se sei italiano pigli gratis tutto questo ben di Dio, se non sei italiano [paghi]’?”.

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