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Visore Apple Imessage Ue

iMessage, l’Ue non addenterà la Mela?

Sono anni che si vocifera di un debutto di iMessage su Android, ma se mai avverrà non sarà per volontà della Ue. Sembra infatti che la Commissione non sia intenzionata a valutare la piattaforma come gatekeeper

Forse la Commissione europea non è poi così bisbetica con le Big Tech estere come pure nell’ambiente si vocifera da tempo. Secondo Bloomberg infatti iMessage di iOS potrebbe passare indenne tra le maglie del Digital Markets Act che, è noto, ha introdotto regole stringenti per evitare la concentrazione di potere sul terreno digitale.

IL GIUDIZIO DELLA UE SU iMESSAGE

Secondo le anticipazioni di stampa, la Commissione potrebbe non identificare iMessage come una piattaforma gatekeeper: in tal modo almeno su quel fronte Apple sarebbe esonerata dall’obbligo di rendere l’app interoperabile con le piattaforme di messaggistica concorrenti.

Il corpus normativo comunitario DMA stabilisce infatti che, se una piattaforma è qualificata come gatekeeper, deve essere resa interoperabile con le concorrenti. Questo per evitare “recinti” virtuali finalizzati a rinchiudervi l’utenza.

Il problema è che le valutazioni vanno poi fatte caso per caso, anche mediante segnalazione. Ed è subito partita la corsa tra le Big Tech a segnalarsi vicendevolmente al fine di ostacolare l’avversario o assicurarsi che non guadagni una posizione di favore quando la propria ha ottenuto il riconoscimento di gatekeeper.

CHI HA SEGNALATO iMESSAGE ALLA UE

Nel caso di specie le segnalazioni su iMessage di Apple come possibile gatekeeper sono pervenute a partire dallo scorso settembre da aziende di primaria importanza, tra cui Google, Vodafone, Deutsche Telekom, Telefónica e Orange. Queste realtà sostengono che la Commissione Ue dovrebbe includere il servizio nell’elenco dei “controllori di mercato” del Digital Markets Act.

Sulla base delle segnalazioni, l’antitrust comunitario ha avviato un’indagine con scadenza a febbraio 2024 per determinare se l’app iMessage di Apple sia effettivamente una piattaforma gatekeeper.

Nelle valutazioni peseranno anzitutto gli utenti raggiunti e sotto questo profilo Apple ha subito evidenziato come il servizio di messaggistica  al momento non raggiunga la soglia di attenzione di 45 milioni di utenti attivi mensili nell’UE fissata dal DMA.

APPLE MANDA UN MESSAGGINO DI PACE A BRUXELLES

Probabilmente per agevolare un giudicato favorevole, qualche settimana fa Apple ha infine deciso di allinearsi agli standard di messaggistica mediante l’implementazione del supporto Rich Communication Services (RCS) entro la chiusura del 2024 (dovrebbe essere inteso come anno solare e non fiscale). Erano anni che Google e Samsung spingevano Cupertino per una mossa in tal senso.

Soprattutto Mountain View negli ultimi anni aveva sollecitato ripetutamente Apple affinché abbracciasse il protocollo RCS al fine di ottimizzare l’interoperabilità tra gli iPhone e i dispositivi Android. Con questa novità Apple potrebbe voler provare a mitigare le critiche relative all’utilizzo della funzione di messaggi proprietaria come strumento di fidelizzazione degli utenti al suo ecosistema.

SU CHI INDAGA L’UE AL MOMENTO

Se Cupertino passerà indenne la scansione a raggi-X operata dall’Unione europea, altre Big Tech attendono il vaglio di conformità alle normative del DMA. Risultano indagini in corso per Bing, Edge e Microsoft Advertising i cui responsi sono attesi sempre per febbraio 2024. La stessa Apple sta aspettando le valutazioni in merito a iPadOS, al browser Safari e alla piattaforma App Store, oggetto di indagini separate.

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