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OneWeb Regno Unito

Il Regno Unito salva OneWeb per competere con Galileo e Starlink

Il governo del Regno Unito ha rilevato la società OneWeb, in consorzio con il gruppo indiano Bharti, per un miliardo di sterline. L'operatore di satelliti aveva dichiarato fallimento lo scorso marzo

 

La seconda sarà forse quella buona per OneWeb. Il governo britannico, in consorzio con il gruppo indiano Bharti, ha vinto la gara per rilevare l’operatore satellitare Oneweb, che lo scorso marzo aveva dichiarato fallimento.

Il Regno Unito e la multinazionale Bharti investiranno ciascuno 500 milioni di sterline per sviluppare una costellazione che potrebbe aumentare la banda larga e altri servizi.

Come Starlink di Elon Musk, anche OneWeb punta a stabilire una rete satellitare in grado di trasmettere Internet ad alta velocità e bassa latenza sulla Terra.

La mossa consentirà al Regno Unito, tra le altre cose, di sostituire il sistema di navigazione europeo. Dopo la Brexit, Londra ha perso infatti l’accesso agli usi militari del sistema europeo di navigazione Galileo.

I DETTAGLI DELL’ACCORDO

In base all’accordo annunciato venerdì, la Gran Bretagna investirà  500 milioni di sterline e deterrà una partecipazione di circa il 45% in OneWeb. Anche Bharti investirà lo stesso importo e fornirà una leadership commerciale e operativa.

L’OBIETTIVO DEL GOVERNO JOHNSON

Come sottolinea il Financial Times, il Regno Unito rileverà una quota significativa nel capitale di OneWeb, che gli dà voce su ogni vendita e su chi ha accesso alla rete. Con questa operazione il governo Johnson spera di rendere il Regno Unito un “pioniere” nella ricerca e nello sfruttamento dei satelliti.

LE RICADUTE NEL REGNO UNITO

La mossa sottolinea inoltre l’ambizione di Downing Street di guidare gli investimenti nel settore dello spazio commerciale nel Regno Unito e di allacciare il 10% del mercato globale entro il 2030.

“Questo accordo dimostra le ambizioni del Regno Unito sul campo globale”. Ha dichiarato il ministro per le Imprese, l’Energia e la Strategia industriale del Regno Unito, Alok Sharma. “Il nostro accesso ad una flotta di satelliti globale ha il potenziale di connettere milioni di persone intorno al mondo, molte per la prima volta, attraverso la rete a banda larga”, ha affermato Sharma.

Il ministro ha aggiunto che l’accordo offre l’opportunità di sviluppare la base produttiva del settore aerospaziale nel Regno Unito.

Il governo Johnson era determinato infatti a mantenere OneWeb, società con sede a Londra ma con operazioni su entrambe le sponde dell’Atlantico, nel Regno Unito. Come parte dell’accordo, il gruppo ha deciso di riportare nel Regno Unito la produzione dei suoi satelliti, attualmente realizzati in Florida in collaborazione con Airbus.

UK ESCLUSO DA GALILEO DOPO BREXIT

Sharma ha dichiarato inoltre che l’investimento contribuirà a creare “il primo servizio spaziale nazionale del Regno Unito”. Il governo britannico intende utilizzare OneWeb per sostituire il sistema di navigazione satellitare Galileo dell’Unione europea, al quale Londra non può più avere accesso in seguito alla Brexit.

Il progetto Galileo, lanciato nel 2003 e attivo dal 2016, è stato realizzato per fornire un sistema di posizionamento globale di alta precisione per l’uso delle nazioni europee indipendente dal Gps statunitense e dai sistemi Glonass della Russia.

Con un costo intorno ai 10 miliardi di euro, finora la Gran Bretagna ha finanziato circa il 12% del suo budget annuale.

RINUNCIATO A UN GPS BRITANNICO

In precedenza, il Regno Unito mirava a costruire il proprio sistema globale di navigazione satellitare, a un costo stimato dai 3 miliardi ai 5 miliardi di sterline. Ma archiviato il progetto (troppo oneroso) di un proprio sistema di navigazione, il governo Johnson ha deciso di fare un’offerta invece per OneWeb.

SE LA PASSAVA MALE ONEWEB

OneWeb, fondato nel 2012 dall’imprenditore Greg Wyler, intendeva offrire servizi Internet convenienti alle parti più remote del pianeta. Al momento ha in orbita 74 satelliti e prevede di estendere la rete a 650. Finora OneWeb era considerato il principale concorrente della costellazione Starlink di SpaceX di Elon Musk.

OneWeb aveva raccolto più di 2 miliardi di dollari da investitori del calibro di SoftBank e Virgin Group.

Tuttavia, la società non è riuscita a raccogliere altri due miliardi di dollari per finanziare il suo progetto. Lo scorso 27 marzo OneWeb ha presentato richiesta per il chapter 11 della legge fallimentare Usa. La società ha incolpato la crisi di Covid per l’incapacità di ottenere ulteriore sostegno finanziario per estendere la sua rete di satelliti.

Ma se otterrà i finanziamenti sperati, OneWeb punta a fornire banda larga e un servizio di posizionamento e navigazione.

IL CONTRIBUTO DEL GRUPPO INDIANO BHARTI

La multinazionale indiana apporterà un valore commerciale immediato a OneWeb. Bharti, attraverso Bharti Airtel, è il terzo operatore di telefonia mobile al mondo, con oltre 425 milioni di clienti. Bharti Airtel ha le sue ampie reti mobili a banda larga e attività aziendali, che fungeranno da banco di prova per tutti i prodotti, servizi e applicazioni OneWeb.

COMPETERE CON STARLINK DI SPACEX

L’operazione rimetterà in pista OneWeb contrapposta alla SpaceX di Elon Musk nella corsa per costruire satelliti in orbita terrestre bassa per fornire servizi di comunicazione a larghezza di banda elevata e bassa latenza.

OneWeb ha la seconda più grande rete satellitare a banda larga in orbita terrestre dopo Starlink, che ha più di 500 in funzione e ne prevede almeno altri 50 questo mese.

IL CLOSING DELL’OPERAZIONE

L’operazione di acquisizione, che dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno, deve ottenere l’approvazione del tribunale fallimentare degli Stati Uniti (che si pronuncerà il 10 luglio) e delle Autorità di regolamentazione.c

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