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Regno Unito Oneweb

Come Regno Unito e Cina cercheranno di competere con Galileo e Gps

Il governo Johnson è pronto a investire nei satelliti di OneWeb visto che il Regno Unito ha perso l'accesso al sistema europeo di navigazione Galileo dopo la Brexit. La Cina invece ha messo in orbita l'ultimo satellite della rete BeiDou per cercare di competere con la rete americana Gps.

 

Movimenti in corso per i sistemi di navigazione satellitare. Il governo Johnson è pronto a investire 500 milioni di sterline per una quota del 20% dell’operatore satellitare (in bancarotta) OneWeb. Dopo la Brexit, il Regno Unito ha perso infatti l’accesso agli usi militari del sistema europeo di navigazione Galileo. Nel frattempo, martedì la Cina ha messo in orbita con successo il suo satellite  completando la rete di navigazione Beidou. Sfida aperta al Global Positioning System (Gps) di proprietà degli Stati Uniti.

Ma oltre il Gps, il sistema Beidou cinese farà concorrenza ad altri due sistemi di navigazione globali. La Russia ha i suoi satelliti di navigazione Glonass-M (l’ultimo lanciato a marzo), per servire i servizi militari russi su terra, aria e mare. Il sistema europeo Galileo è diventato operativo nel 2016 e dovrebbe lanciare i suoi ultimi satelliti alla fine del 2020, secondo l’Agenzia spaziale europea.

Tutti i dettagli.

LA MOSSA DI JOHNSON

Il Regno Unito si prepara a investire milioni per sostenere l’operatore satellitare OneWeb. Il premier Boris Johnson e il cancelliere Rishi Sunak hanno sottoscritto l’acquisto del 20% di OneWeb, come parte di una più ampia offerta del consorzio del settore privato. Downing Street è alla ricerca di un sistema di navigazione globale che supporti i telefoni cellulari e fornisca informazioni sulla posizione per i militari e le imprese.

UK ESCLUSO DA GALILEO DOPO BREXIT

Con la Brexit, il Regno Unito non è stato più in grado di accedere al sistema di navigazione satellitare Galileo dell’Ue.

Il progetto Galileo, lanciato nel 2003 e attivo dal 2016, è stato realizzato per fornire un sistema di posizionamento globale di alta precisione per l’uso delle nazioni europee indipendente dal Gps statunitense e dai sistemi Glonass della Russia. Con un costo intorno ai 10 miliardi di euro, finora la Gran Bretagna ha finanziato circa il 12% del suo budget annuale.

RINUNCIATO A UN GPS BRITANNICO

In precedenza, il Regno Unito mirava a costruire il proprio sistema globale di navigazione satellitare, a un costo stimato dai 3 miliardi ai 5 miliardi di sterline. Ma archiviato il progetto (troppo oneroso) di un proprio sistema di navigazione, il governo Johnson ha deciso di fare un’offerta invece per OneWeb.

PUNTA SU ONEWEB CHE NON SE LA PASSA BENE

OneWeb, che ha la sua sede nel Regno Unito ma opera principalmente negli Stati Uniti, ha dichiarato bancarotta a marzo. Fondata sei anni fa dall’imprenditore tecnologico Greg Wyle, OneWeb è una startup di satelliti che aveva raccolto più di 2 miliardi di dollari da investitori del calibro di SoftBank e Virgin Group. Ma quest’anno non è riuscita a raccogliere altri 2 miliardi di finanziamenti necessari per completare la sua rete globale di banda larga satellitare.

Inizialmente la società intendeva infatti offrire servizi Internet convenienti alle parti più remote del pianeta. Al momento ha in orbita 74 satelliti e prevede di estendere la rete a 650. Finora OneWeb era considerato il principale concorrente della costellazione Starlink di SpaceX di Elon Musk. Con il terzo lancio a gennaio, SpaceX gestisce ora più satelliti commerciali di qualsiasi altra azienda al mondo.

Ma se otterrà i finanziamenti sperati, OneWeb punta a fornire banda larga e un servizio di posizionamento e navigazione.

GLI ACCORDI SECONDO IL FINANCIAL TIMES

Secondo quanto riportato dal Financial Times, il governo Johnson ha deciso un investimento azionario in OneWeb per preservare la sua influenza. Sebbene la società sia regolata dalla Ofcom del Regno Unito, la sua gestione è in gran parte americana. Anche i suoi satelliti sono prodotti in Florida in joint venture con Airbus. Pare dunque che OneWeb abbia promesso di rimpatriare la produzione nel Regno Unito in caso di operazione completata.

CHE FA LA CINA

Anche la Cina ha manifestato interesse nel prendere una partecipazione in OneWeb. Nel frattempo, martedì Pechino ha inviato l’ultimo satellite nello spazio per completare il suo sistema di navigazione globale che competerà con l’americano Gps. La rete conosciuta come Beidou, aiuterà i militari cinesi a rimanere online in caso di conflitto con gli Stati Uniti, ma il lancio consentirà anche a Pechino di aumentare la sua influenza tecnologica a livello globale. Molti paesi che utilizzano i servizi di Beidou sono coinvolti nell’iniziativa Belt and Road guidata dalla Cina per creare una via della seta moderna di commercio e investimenti.

ANCHE PECHINO ESCLUSO DA GALILEO

I piani per il sistema cinese hanno preso forma alla fine degli anni ’90 e la prima versione di Beidou era entrata in servizio nel 2000, fornendo copertura per i servizi satellitari della Cina. Con l’espandersi dell’uso dei dispositivi mobili, nel 2003 la Cina ha cercato di aderire al progetto di navigazione satellitare Galileo proposto dall’Unione europea, ma in seguito si è concentrato su Beidou.

UN’ALTERNATIVA AL GPS AMERICANO

La seconda versione è stata completata entro il 2012 e ha fornito servizi alla regione Asia-Pacifico. Nel 2015 la Cina ha iniziato a implementare la terza generazione di satelliti Beidou-3 per la copertura globale. Quello lanciato martedì è stato il 35 ° satellite Beidou-3.

I satelliti del sistema Bds-3 hanno “maggiore larghezza di banda, consentendo una maggiore capacità di comunicazione e trasportano orologi atomici più accurati per migliorare la precisione degli orari e dei servizi di navigazione” rispetto ai loro predecessori Bds-2, ha scritto il China Global Times.

Il completamento della rete cinese Bds-3 arriva mentre gli Stati Uniti stanno lavorando per modernizzare il proprio sistema di posizionamento globale satellitare (Gps). La pandemia da coronavirus ha ritardato il prossimo lancio del satellite Gps III al 30 giugno. L’aggiornamento della rete Us Gps III dovrebbe essere completato entro il 2023.

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