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Mediaset Prosiebensat 1

Prosiebensat, i tedeschi snobbano Mediaset?

Che cosa è emerso dall'assemblea degli azionisti di Prosiebensat.1, la media company tedesca di cui Mediaset è primo azionista

 

La tv paneuropea pensata da Mediaset per sconfiggere Netflix &co può attendere per la media company tedesca.

Prosiebensat.1 è aperta ad ascoltare proposte da altri gruppi per aggregazioni ma ha una strategia chiara e non ha bisogno di supporto dall’esterno. Lo ha detto il ceo di Prosiebensat Rainer Beaujean all’assemblea degli azionisti del gruppo di Unterföhring di cui Mediaset è primo azionista con il 24% del capitale.

“L’interesse di gruppi media nazionali e internazionali per una aggregazione con la nostra azienda dimostra che il potenziale del nostro business model è evidente. Ma fatemi essere chiaro: non chiuderemo la porta a proposte ragionevoli. Se ci fosse chiesto di avviare colloqui strategici, ascolteremo sicuramente le proposte con la mente aperta e controlleremo se non solo è sensata per il nostro interlocutore ma anche se è vantaggioso per Prosiebensat.1 e tutti gli azionisti. Perché la nostra strategia è chiara e non abbiamo necessità di un aiuto dall’esterno”.

Da tempo infatti Mediaset, primo azionista di ProSiebenSat.1, ha dichiarato il proprio interesse per una combinazione con la media company tedesca. Dopo l’intesa con Vivendi, il Biscione sta ora cercando di accelerare i suoi tanto attesi piani per un gruppo paneuropeo con sede nei Paesi Bassi, soprannominato MediaForEurope.

Ma il gruppo guidato da Pier Silvio Berlsconi non è l’unico interessato a mettere le mani sul ProSiebenSat.1. Anche il colosso tedesco Bertelsmann vorrebbe inglobare il network televisivo.

Tuttavia, una fusione non sembra al momento all’orizzonte per Prosiebensat.1.

Tutti i dettagli.

LA VIA DELINEATA DAL CEO DI PROSIEBENSAT.1 NON RIGUARDA MEDIASET

Il modello di business di Prosiebensat è più rivolto all’industria del digitale piuttosto che ai broadcaster televisivi. Lo ha sottolineato il ceo di Prosiebensat Rainer Beaujean nel corso dell’assemblea degli azionisti rispondendo indirettamente alla dichiarata volontà del suo azionista di riferimento, Mediaset, di creare una aggregazione tra i broadcaster televisivi europei.

Il numero uno del gruppo televisivo tedesco ha respinto inoltre i possibili benefici finanziari di una fusione, affermando che è “quasi impossibile ottenere” sinergie di costo con tali consolidamenti transfrontalieri.

E NEMMENO UN CONSOLIDAMENTO TEDESCO

Inoltre Beaujean non vuole contribuire nemmeno a una concentrazione tedesca dell’industria dei media, ad esempio fondendosi con Axel Springer o Bertelsmann /RTL. “Oltre a una diversità di opinioni decrescente, ci sarebbero numerosi ostacoli normativi che dovrebbero essere superati” aveva dichiarato il numero uno di Prosiebensat la scorsa settimana a Faz. “Non vogliamo quindi perseguire un passo così difensivo, ma concentrarci completamente sulla continuazione della nostra crescita”.

IL RISIKO EUROPEO DELLE EMITTENTI TV

Come ha raccontato Enrico Martial su Start, “il gruppo tedesco Bertelsmann (secondo operatore privato nei media francesi), cederà le sue partecipazioni, in particolare con la televisione M6 e con RTL, al gruppo Bouygues, e cioè alla prima rete televisiva, TF1.” E ora il colosso tedesco vorrebbe investire l’incasso proprio in Prosiebensat.

PIÙ RIVOLTI AI PLAYER DIGITALI CHE AI BROADCASTER TV

“Prosiebensat è più di una media company pura. Con i nostri solidi modelli di business nel digitale, che vanno da Studio 71 agli investimenti in Commerce&Ventures a ParshipMeet Group, siamo ora rivolti ai player digitali invece che ai broadcaster tv. Il confronto diretto con le media company europee pure mostra che è questa la strada verso un successo sostenibile.

Tra il 2011 e il 2020, Prosiebensat è stato il gruppo con la crescita più rapida in questo mercato. Mentre il nostro tasso di crescita composta media annua in questo periodo è stato superiore al 7%, per alcune delle emittenti europee pure è stato negativo” ha detto il manager. Il mercato in cui Prosiebensat compete maggiormente è quello digitale. Visto anche lo spostamento dei budget pubblicitari verso l’online ha rimarcato Beaujean.

NON TROPPA PAURA DI GOOGLE, FACEBOOK E NETFLIX

“Abbiamo paura di Google, Facebook, Netflix come leggiamo al riguardo di altre media company? No. Perché ci stiamo focalizzando in settori in cui possiamo fare scala dei nostri punti di forza e usarli per essere profittevoli. Non abbiamo bisogno della regolamentazione che ci protegga” ha sottolineato il ceo di Prosiebensat.

PIÙ CHE FUSIONE, MEGLIO EQUE OPPORTUNITÀ NEL MERCATO PUBBLICITARIO

Il manager ha comunque ricordato, riferendosi alla regolamentazione tedesca, che “eque opportunità nel mercato pubblicitario” rappresenterebbero per Prosiebensat “un turbo molto più forte di quanto una fusione con una media company pura possa mai essere”. “La regolamentazione deve assicurare regole del gioco giuste e non deve ostacolare della forza innovativa delle aziende domestiche rispetto alla competizione internazionale”.

LA POSIZIONE DI MEDIASET RIGUARDO PROSIEBENSAT.1

Mediaset voterà “a favore di tutte le proposte di delibera” perché “non è tempo di fuochi d’artificio” e occorre invece “costruire la giusta strategia per tutti gli azionisti”. Allo stesso tempo “ci piacerebbe essere maggiormente coinvolti dal supervisory board e dal management”. Così alla vigilia dell’assemblea Prosiebensat di questa mattina, il cfo Mediaset Giordani si era espresso alla Reuters. “Siamo un po’ preoccupati perché lo scenario competitivo in Germania è particolarmente duro e ProSieben sta perdendo un po’ in termini di share e audience”, ha detto ancora Giordani.

“Ma se ProSiebenSat.1 non è disposta a formare un conglomerato, al Biscione non resta che attendere la rielezione di una parte del supervisory board il prossimo anno per far valere la propria posizione di primo azionista” ha sottolineato MF/Milano Finanza.

“Intanto Mediaset si appresta a chiudere con l’assemblea del 23 giugno la partita dello spostamento di sede in Olanda, dopo l’intesa con Vivendi” riporta il Sole 24 Ore. “Per l’occasione ci sarà anche il rinnovo del cda, al quale i francesi non parteciperanno con una propria lista, appoggiando la lista Assogestioni”.

MFE PRONTA A SETTEMBRE?

Infine, Mfe “dovrebbe essere costituita a settembre, creando “un’azienda che possa iniziare a consolidare il mercato”, ha detto Giordani.

Per il gruppo del Biscione Mfe è una possibilità per i gruppi media europei di competere contro i player statunitensi dello streaming come Netflix e Disney.

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