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Vega C

Guerre stellari tra Parigi e Roma su Vega?

Il lanciatore italiano Vega lascerà l'orbita di Arianespace, la società controllata dal colosso franco-tedesco ArianeGroup che gestisce i lanciatori europei Vega (prodotto da Avio) e Ariane (realizzato da Arianegroup)? È la domanda che si pone la stampa francese...

 

Guerre stellari in vista tra Parigi e Roma sulla commercializzazione del Vega, il lanciatore leggero europeo progettato e prodotto dall’italiana Avio?

In una lettera indirizzata all’Agenzia spaziale europea (Esa) il governo Draghi aveva chiesto di portare Vega fuori dall’orbita di Arianespace, rivelava ieri La Tribune.

Come spiegava la scorsa settimana il Sole 24 Ore, “La Francia attraverso Arianspace ha un’esclusiva per commercializzare Vega, ma con ArianeGroup (che controlla Arianespace) ha lanciato il progetto Maia che può porsi in diretta concorrenza”.

L’anno scorso Parigi ha spiazzato infatti il governo Draghi annunciando lo svilUppo di Maia, un piccolo lanciatore riutilizzabile progettato dal colosso franco-tedesco ArianeGroup.

Oltre ai razzi riutilizzabili dell’americana SpaceX, ci saranno anche quelli europei Maia ma in questo progetto la Francia punta a far da sola. E l’Italia? Proprio un anno fa l’allora ministro per l’Innovazione italiano Vittorio Colao e l’omologo francese Bruno Le Maire avevano firmato un accordo sui lanciatori. L’intesa puntava a consolidare la cooperazione franco-italiana sui lanciatori europei, costruita sui futuri lanciatori Ariane 6 (destinato a portare i satelliti in orbita alta) e Vega C (per i satelliti medio-piccoli in orbita bassa). Al momento Avio sta lavorando anche su Vega E, ultima evoluzione del lanciatore Vega. Ma il futuro mini lanciatore riutilizzabile Maia farà concorrenza diretta al vettore di Avio?

L’intera industria dei lanciatori dipende dalla posizione del nuovo governo italiano, se confermare o meno il ritiro di Vega, incalza il quotidiano francese. Secondo fonti stampa, all’ex ministro dell’Innovazione tecnologica Colao, titolare della delega spazio, dovrebbe subentrare Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy del governo Meloni.

Di sicuro della strategia italiana se ne saprà di più quando il nuovo responsabile del governo Meloni per l’economia dello spazio pesenzierà a Parigi all’imminente conferenza ministeriale dell’Esa (22-23 novembre).

VEGA FUORI DA ARIANESPACE?

Secondo fonti del quotidiano francese La Tribune, il governo Draghi ha inviato una lettera all’Esa per chiedere di liberare il lanciatore Vega dall’orbita di Arianespace. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore era andata a vuoto la richiesta di Palazzo Chigi “di coinvolgere direttamente l’industria italiana anche nel progetto Maia con la prospettiva di sviluppare un’alternativa al Falcon di Elon Musk”.

Cosa deciderà il nuovo governo italiano a guida Meloni? L’esecutivo proverà a usare il pugno di ferro sull’Eliseo?

“La decisione di Roma se confermare o meno questa richiesta tiene in sospeso l’intero settore spaziale europeo quando l’Esa dovrà decidere il 22 e 23 novembre sul budget del suo programma per i prossimi tre anni. Dieci anni dopo aver effettuato il suo primo volo a Kourou, Vega potrebbe lasciare l’egida di Arianespace”, incalza il quotidiano francese.

LE INTENZIONI DI AVIO SECONDO LA STAMPA FRANCESE

Perché ora Avio vorrebbe lasciare l’orbita di Arianespace?

Per La Tribune, il player italiano sembra temere l’ascesa della Germania nei lanciatori. Programmi di mini-lanciatori che sono solo un passo verso la competizione molto veloce con Vega C nel segmento dei satelliti più leggeri. “Eppure Avio, che vuole impegnarsi in una verticalizzazione della propria attività, sembra avere più da perdere emancipandosi da Arianespace. Perché la controllata ArianeGroup ha fatto il proprio dovere affidando a Vega molti lanci, compresi quelli di Airbus e Thales Alenia Space. Ma è il Cnes [agenzia spaziale francese] che detiene l’arma assoluta concedendo o meno una rinuncia per il lancio di Kourou ad Avio” evidenzia il quotidiano d’Oltralpe.

LA POSIZIONE DELL’AD RANZO

“Ci avviamo verso la Conferenza ministeriale dell’Esa a fine novembre con l’aspettativa di capitalizzare sui molti successi tecnologici raggiunti per proiettarci verso gli ulteriori sviluppi necessari a garantire il completamento della roadmap di prodotti che saranno operativi oltre il 2026”, ha dichiarato Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio, dopo che il Consiglio di amministrazione ha esaminato e approvato i risultati consolidati di Gruppo al 30 settembre 2022.

Il secondo lancio di Vega C “previsto nelle prossime settimane, sarà il primo volo commerciale – dopo quello inaugurale dello scorso luglio – del nuovo Vega C, più performante lanciatore spaziale europeo della classe Vega, un prodotto di successo realizzato grazie anche al sostegno di tutti i nostri partner, industriali e istituzionali” ha sottolineato Ranzo.  “Parallelamente – ha aggiunto l’ad di Avio – continuiamo ad avanzare nei vari programmi di sviluppo, in particolare sul futuro Vega E, il cui motore ad ossigeno-metano M10 ha completato con successo 23 test di accensione con un tempo cumulato di funzionamento di oltre 1200 secondi”.

IN VISTA DELLA MINISTERIALE ESA

La prossima mossa si scoprirà quindi alla ministeriale dell’Esa, quando i paesi membri decideranno riguardo sia il rifinanziamento dell’agenzia europea per il prossimo triennio sia l’approvazione di nuovi programmi.

“La tensione è tuttora irrisolta e, se dopo la ministeriale del 22 e 23 novembre Parigi dovesse tirare dritto, Avio potrebbe valutare delle contromosse, eventualmente anche sul fronte dell’Antitrust Ue” sentenzia il Sole 24 Ore.

COSA DICEVA LA RELAZIONE PUBBLICATA A LUGLIO DEL COPASIR (PRESIEDUTO ALL’EPOCA DA URSO)

Infine, la palla passerebbe quindi ad Adolfo Urso, probabile prossimo responsabile aerospazio nell’esecutivo Meloni.

Proprio Urso si è occupato di spazio recentemente in qualità di presidente del Copasir, firmando una lunga relazione lo scorso luglio. Il nostro Paese può mantenere quel livello di eccellenza che lo caratterizza fin dagli albori della cosiddetta ‘corsa allo spazio’. Ma secondo il Copasir “tale posizionamento è oggi minacciato dal crescente attivismo di aziende britanniche e tedesche, accanto alla storica competizione con i partner francesi, nel settore dell’accesso allo spazio che ha visto fino ad oggi, con il lanciatore Vega, il nostro Paese protagonista in questo segmento della catena del valore delle attività spaziali”.

Nel segmento dell’accesso allo Spazio, rappresentato dai lanciatori, l’Italia vanta infatti un ottimo posizionamento con le diverse versioni del vettore Vega di Avio Spa, sottolinea il Copasir. Le aziende britanniche e soprattutto tedesche, sostenute anche da parziale supporto dell’Esa, “stanno acquisendo rapidamente capacità tali da costituire un temibile concorrente per le aziende del nostro Paese in questo specifico contesto di mercato” ha aggiunto il Comitato. E sempre riguardo il lanciatore Vega, il Copasir ricordava che “i miglioramenti previsti dalla nostra industria hanno causato reazioni politiche a Parigi che teme una potenziale concorrenza con l’Ariane in segmenti promettenti di mercato come le costellazioni di piccoli satelliti”.

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