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Furti in casa: i dispositivi Iot che ci proteggono dai ladri

I dispositivi Iot potrebbero contribuire a diminuire i furti in casa, proteggendoci dai ladri Case più smart e più sicure. Almeno si spera. La tecnologia fa passi da gigante e l’innovazione corre veloce, per risolvere però, vecchi problemi, tipo quello dei ladri. L’internet of Things, l’ultima frontiera dei dispositivi intelligenti, può contribuire, infatti, a prevenire…

I dispositivi Iot potrebbero contribuire a diminuire i furti in casa, proteggendoci dai ladri

Case più smart e più sicure. Almeno si spera. La tecnologia fa passi da gigante e l’innovazione corre veloce, per risolvere però, vecchi problemi, tipo quello dei ladri. L’internet of Things, l’ultima frontiera dei dispositivi intelligenti, può contribuire, infatti, a prevenire i furti in casa. Scopriamo qualcosa in più.

Partiamo da numeri…dei furti

Secondo i dati Censis, i furti in casa mostrano una tendenza in aumento: sono passati dai 141.601 denunciati nel 2006 a 255.886 nel 2014. In Italia viene svaligiata una casa ogni due minuti. Le regioni più colpite sono la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Le grandi città sono quelle che fanno registrare, come prevedibile, le cifre più alte.

IoT: cosa è

L’internet of things, o internet delle cose, è la tecnologia grazie alla quale i dispositivi e gli oggetti si dotano di intelligenza, interagendo con la rete, trasferire dati ed informazioni e fare anche molto di più.

I numeri dell’Iot

Senza dubbio, gli oggetti connessi aumenteranno nei prossimi anni. Secondo Accenture si arriverà a oltre 25 miliardi di apparati Iot entro il 2020, ma per molti analisti di settore il numero sarà ampiamente superato.

Secondo i dati del Boston Consulting Group, il mercato dell’Iot è in rapida crescita: entro il 2020, ben 250 miliardi di euro verranno spesi in tecnologie, prodotti e servizi dedicati all’IoT. Per il 50%, la spesa sarà destinata a a produzione, trasporto, logistica e utility mentre le app IoT genereranno 60 miliardi di euro entro 2020. La spesa per IoT Analytics genererà € 20 miliardi entro il 2020.

Casa sempre più smart

Scenari a parte, l’internet of Things è già una realtà. Sì, la casa degli italiani è sempre più smart: il mercato delle soluzioni IoT per la Smart Home nel nostro Paese vale 185 milioni di euro nel 2016, una crescita a ben due cifre (+23%) rispetto all’anno precedente.
In Italia, secondo dati della ricerca Smart Home dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, ben il 26% dei consumatori dispone di almeno un oggetto intelligente e connesso nella propria abitazione e il 58% ha intenzione di acquistarli in futuro. L’82% del mercato è ancora legato alla filiera tradizionale, ma cresce la quota dei ‘nuovi’ canali come retailer, eRetailer e assicurazioni che insieme rappresentano il 18%, pari a circa 30 milioni di euro.

internet of things“L’Internet of Things sta iniziando a entrare nelle case degli italiani, ma quello a cui stiamo assistendo è solo l’inizio di un percorso di crescita dal grande potenziale”, ha affermato Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things. “Verso la casa connessa oggi si muovono grandi player globali, startup, retailer, produttori, assicurazioni, utility e operatori delle telecomunicazioni. Per aprire davvero la porta all’innovazione è fondamentale offrire nuovi servizi ai consumatori”.

“Le applicazioni Smart Home consentono di raccogliere moltissimi dati sul funzionamento dei dispositivi connessi e sul comportamento delle persone nell’abitazione: questo sarà uno degli aspetti cruciali per lo sviluppo del mercato, anche se le strategie per la valorizzazione dei dati sono ancora poco definite dalle aziende” ha commenyo Giulio Salvadori, Ricercatore dell’Osservatorio Internet of Things. “E’ fondamentale prestare molta attenzione alla tutela della privacy e della sicurezza, perché i consumatori sono tendenzialmente restii a condividere i propri dati, a meno di ricevere in cambio vantaggi concreti”.

L’Internet of Things contro i furti in casa

Se è vero che i possibili impieghi dell’Internet of Things sono molti e variegati, è anche vero che ben il 31% delle oltre 290 soluzioni per la casa connessa censite in Italia e all’estero è dedicato alla sicurezza, con videocamere di sorveglianza, serrature, videocitofoni connessi e sensori di movimento.

Ecco alcune soluzioni

Netatmo Presence. È una videocamera di sorveglianza per esterni. Il sistema è combinato: la Presence è dotato di una videocamera grandangolare (100 gradi di angolo di ripresa) e di una batteria di LED di illuminazione sia a servizio delle riprese che per illuminare il passaggio, con un raggio di copertura ampio fino a 20 metri.

Il dispositivo dispone di un sistema che decodifica le immagini, provando a decifrare di che tipo di “passaggio” si tratti. La videocamera sa quando a far attivare la ripresa è stata una persona, una macchina o solo un animale. L’utente, tramite l’app, può scegliere quale sia la reazione migliore da avere ad ogni tipo di passaggio: se riprendere, se riprendere e notificare o se scegliere di non far nulla. Sempre grazie all’app è possibile guardare il live stream da qualsiasi dispositivo, in qualunque momento.

Non solo. La funzione time-lapse della telecamera Presence permette di ripassare e condividere in maniera facile, rapida e divertente tutto quello che è successo durante la giornata.

É importante precisare che le immagini, per questione di privacy e sicurezza, non vengono salvate in cloud, come fanno altri sistemi, ma restano confinate alla SD card interna alla videocamera.

Comfylight, una semplice lampadina che prova a prevenire le intrusioni dei ladri in casa. Il dispositivo intelligente, infatti, è in grado di registrare i movimenti delle persone in casa e simularli automaticamente anche quando non c’è nessuno. Dunque, la lampadina studia le abitudini degli inquilini e le replica quando questi sono assenti.

E questa non è l’unica funzione di ComfyLight. La lampadina intelligente avvisa il proprietario di casa anche nel caso qualcuno tentasse di introdursi nell’abitazione. Può essere utilizzata, poi, anche come una lampadina tradizionale ad accensione e spegnimento automatico quando si entra o si esce dalla stanza in cui è presente. Senza più bisogno di utilizzare gli interruttori, insomma.
Passando alle questioni tecniche, il dispositivo è dotato di Led, un sensore a microonde, uno di luminosità, un sensore UV e un modulo Wi-Fi.


Goji Smart Lock
, invece, è la serratura intelligente. In pratica, riconosce la persona davanti alla porta e decidere se consentirgli l’accesso alla casa oppure no. In pratica, quando qualcuno giunge all’uscio di casa, Goji gli scatta una foto, lo riconosce e invia allo smartphone al proprietario dell’appartamento una notifica via app, mostrando la foto e il nome della persona, sarà il padrone di casa a scegliere se la porta si può aprire oppure no.

Non solo. Se sappiamo che sta per arrivare qualcuno in casa, e noi non possiamo aprire, è
possibile inviargli via email un accesso temporaneo, definito su ora e data. Questo accesso sarà interpretato dall’app installata sullo smartphone del ricevente e Goji verrà impostato per dare accesso al proprietario dello smartphone all’ora stabilita.

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