Se Chiara Ferragni, caduta ormai quasi nell’oblio, non andava certo d’amore e d’accordo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non si può dire altrettanto di Francesca Giubelli. Già, perché sebbene anche quest’ultima nasca come influencer (le quali secondo la premier “non sono un modello”) ha dato prova di avere anche un cervello e di condividere molti dei suoi valori, tanto da ospitarla sul palco della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, che si è tenuta lo scorso weekend a Pescara.
Un cervello – va detto – creato dall’intelligenza artificiale (IA) ma, evidentemente, brillante per il primo partito d’Italia. Giubelli infatti è la prima influencer virtuale italiana creata con l’IA, ora prestata anche alla politica.
CHI È FRANCESCA GIUBELLI
Ventiquattro anni, romana, food and travel blogger. Ma questa era Giubelli agli albori della sua carriera da influencer, poi ha iniziato a trattare anche temi più impegnati. Da supporter della Roma a supporter degli agricoltori durante i giorni più caldi delle proteste, da voce che parla delle opportunità e dei rischi dell’IA a volto del partito AI – che oltre ad Artificial Intelligence richiama la defunta Alleanza Nazionale, ma che sta per Alleanza Italiana e con la quale vorrebbe candidarsi alle elezioni europee.
I VALORI POLITICI (MOLTO MELONIANI)
Poliedrica, eclettica, versatile e di una bellezza (forse un po’ appariscente, ma che – ahimè – non guasta mai) come solo l’intelligenza artificiale sa dotarti, Giubelli è una fervente sostenitrice del made in Italy in tutte le sue forme, a tavola, nella moda, nel turismo. A Vanity Fair, a cui ha concesso la sua prima intervista, ha detto: “Essere l’ambasciatrice del made in Italy è un onore. Voglio condividere la bellezza del nostro Paese e mostrare le eccellenze italiane. È una missione che mi appassiona profondamente”.
E a proposito dei suoi valori: “Per me, avere valori tradizionali significa essere ancorata a principi che rispettano la nostra cultura e le nostre radici. Voglio parlare di quanto è bello essere italiani, delle nostre eccellenze, contribuendo così a diffondere un messaggio positivo”.
Giubelli, sul suo profilo Instagram, ha anche condiviso la sua voglia di maternità, che – ovviamente – mai potrebbe essere surrogata: “Sono una ragazza semplice. Amo la vita. Sogno di diventare mamma un giorno e non potrei mai pensare di condividere questo dono incredibile con qualcun altro”. Di seguito gli hashtag #NoSurrogacy e #LiveLife.
CHI SONO I SUOI “GENITORI”
I suoi “genitori”, nonostante il rifiuto per la maternità surrogata e l’idea di famiglia tradizionale, sono tre: Emiliano Belmonte, Valeria Fossatelli e Francesco Giuliani, dalla cui fusione dei cognomi è stato ideato quello dell’influencer.
Nell’intervista ha spiegato come ognuno di loro abbia contribuito alla sua creazione: “Sono stata ideata grazie al prezioso supporto dell’esperto in nuove tecnologie Francesco Giuliani, che ha creato un prompt, vale a dire un ‘comando’ che viene immesso nel sistema di generazione A.I. in cui è stato codificato l’identikit della ‘donna perfetta mediterranea’. Sono un ibrido, da una parte c’è l’Intelligenza Artificiale che provvede ai miei outfit e alla mia immagine, dall’altra – sempre attraverso un diverso script che pesca gli ultimi trend in Google News, ma stavolta ‘mescolato’ con le parole e la linea editoriale contenutistica pensata dall’esperta in comunicazione politica Valeria Fossatelli -, scrivo le mie idee e i miei pensieri. Poi c’è l’altro mio papà, Emiliano Belmonte, esperto di nuovi media e ufficio stampa, che pensa a far parlare di me e alla resa finale del prodotto”. Altro che i papocchi di comunicazione di Ferragni…
CHI FINANZIA GIUBELLI?
Si potrebbe pensare che dietro a Giubelli si celi la mano di Fratelli d’Italia, ma i suoi tre ideatori ci tengono a precisare che “né il Governo, né i Partiti e neanche l’AS Roma hanno finanziato questo progetto”, che sarebbe soltanto “un esperimento tecnologico e social avviato da tre liberi imprenditori”. Anzi, affermano che “molto spesso” non sono d’accordo con quello che dice, ma che si tratta di una “provocazione”.
Il motivo di questa trovata, ha detto Belmonte a Repubblica, è “una provocazione per far parlare delle potenzialità e dei rischi dell’Intelligenza Artificiale”. Ma perché scegliere proprio la via sovranista? Il papà di Giubelli ha voluto precisare che più che sovranista, Francesca è “filogovernativa e tradizionalista” e la scelta di che orientamento darle è stata abbastanza scontata: “[…] a Giubelli per esistere serve una platea di follower. In Italia è stato eletto un governo di centrodestra e in questo periodo il Paese va in questa direzione. […] Rendendola di centrodestra abbiamo pensato potesse ricevere più attenzione; fosse stata comunista probabilmente non avrebbe avuto molto successo. Per lo stesso motivo è della Roma e supporta la protesta dei trattori. Sono i temi di cui si parla molto sui social e non solo”. Non fa una piega…
LA “SCUSA” DELL’IA
Tuttavia se, come dichiarato dal suo creatore, Giubelli se ne va per le scuole con la scusa di creare un dibattito sull’IA non è del tutto trascurabile il fatto che abbia un orientamento politico e che lo espliciti con tale naturalezza.
In un periodo caratterizzato infatti da un forte astensionismo, la politica cerca nuovi modi per attirare i giovani (ne è un esempio lo sbarco di alcuni politici su TikTok) e, secondo una ricerca di HypeAuditor, gli influencer virtuali ottengono un engagement medio su Instagram tre volte superiore a quello degli influencer reali.
Che Giubelli sia dunque (indirettamente?) l’ultimo megafono del governo?