skip to Main Content

Fincantieri Ex Stx Proroga

Fincantieri, che cosa succede tra Italia e Francia su Stx

Il punto della situazione fra Italia e Francia sul dossier Fincantieri-Stx. Fatti, ricostruzioni e commenti

 

Accordo salvato in extremis da Parigi, al momento.

Il governo francese ha concesso a Fincantieri, controllata da Cdp Industria, una proroga di un mese per finalizzare l’acquisizione di Chantiers de l’Atlantique (ex Stx). Lo ha annunciato il 30 dicembre il ministero dell’Economia di Parigi, mentre l’offerta sarebbe scaduta il 31 dicembre 2020.

La richiesta è stata accolta dal gruppo cantieristico di Trieste. Adesso la parola spetta ancora una volta alla Dg Comp di Bruxelles, l’autorità europea della concorrenza.

Ecco il punto della situazione.

L’ACQUISIZIONE DEGLI CHANTIERS DE L’ATLANTIQUE

La scadenza dell’offerta di riacquisto dei cantieri navali di Saint-Nazaire prevista a fine ottobre era slittata nuovamente fino al 31 dicembre dicembre.

Ci ha pensato dunque il governo francese, titolare di una quota dell’84% degli Chantiers di Saint Nazaire, a fare il primo passo, come anticipato da Liberation e confermato dalla France Press: prorogare di un mese i termini per l’accordo definitivo.

Fincantieri ha firmato nel febbraio 2018 un accordo per l’acquisto del 50% delle azioni di Chantiers de l’Atlantique dallo Stato francese per 59,7 milioni di euro.

Più un 1% prestato dal governo francese con la clausola di rimpossessarsene in caso di mancato rispetto dell’accordo da parte dell’acquirente.

LA GARANZIA DELL’1% IN MANO A PARIGI

La questione strategica ha suscitato opposizione a livello locale, soprattutto tra i sindacati.

Proprio per questo il primo ministro francese ha insistito sul famoso 1% del capitale che lo Stato presterà a Fincantieri. “Una quota che [lo stato francese] potrebbe ritirare in qualsiasi momento se il produttore italiano non mantiene i suoi impegni, o se il sito è minacciato. Ciò offre una serie di garanzie. Che potrà riprenderselo, se gli italiani non rispetteranno gli impegni presi, anche sul mantenimento della manodopera”, aveva spiegato una fonte governativa a Le Parisien.

Il governo francese — al momento azionista di maggioranza di Chantiers de l’Atlantique — ha affermato che l’accordo di fusione fornisce garanzie per proteggere il cantiere francese e i suoi fornitori e per evitare il trasferimento di know-how a paesi terzi.

IL NODO DELL’ANTITRUST UE

Nell’ottobre del 2019 la Commissione aveva avviato un’istruttoria approfondita sull’acquisto del 51% di Stx da parte di Fincantieri, temendo che la concentrazione potesse restringere la concorrenza nel settore della cantieristica civile, in particolare per quanto riguarda le navi da crociera, con effetti negativi per i consumatori finali.

L’accordo è strategico, in quanto la costruzione di grandi navi da crociera è ancora una prerogativa europea di fronte alla concorrenza asiatica. Tre cantieri si dividono il mercato: Chantiers de l’Atlantique, Fincantieri e il tedesco Meyer Werft.

A rivolgersi a Bruxelles era stata proprio l’antitrust francese, con quella tedesca (interessata a difendere i suoi cantieri Meyer Werft).

OROLOGIO FERMO A BRUXELLES

Tuttavia, la Commissione Europea ha “fermato l’orologio” dell’indagine avviata sull’acquisizione di Chantiers de l’Atlantique, già Stx France, da parte di Fincantieri “il 13 marzo scorso. E l’orologio rimane fermo”. Lo spiega una portavoce della Commissione. Questa procedura, detta ‘stop the clock’ in gergo comunitario, viene attivata “se le parti non forniscono, in modo puntuale, informazioni importanti che la Commissione ha loro richiesto”.

A quanto si apprende a Bruxelles, la posizione della Commissione è sempre la stessa, da mesi: la Dg Comp ha espresso dubbi sull’operazione, per i suoi riflessi sulla concorrenza, e ha chiesto alle parti di fornire informazioni. Non avendole ricevute in tempo, ha fermato l’orologio della procedura, il 13 marzo scorso.

I DUBBI FRANCESI

Oltre al nodo di Bruxelles in questi mesi si erano aggiunte altre incognite oltralpe con il Senato francese che aveva manifestato preoccupazione sui livelli occupazionali dei cantieri locali e il rischio di un trasferimento di di know-how alla Cina alla luce dalla joint-venture siglata tra Fincantieri e Cina State Shipbuilding Corporation.

Dal 2016 una partnership con quest’ultima ha infatti consentito a Fincantieri di costruire navi di linea direttamente sui propri cantieri di Shanghai, per conto dell’American Carnival, la compagnia di crociere leader a livello mondiale. Da temere quindi un trasferimento di tecnologie, civili ma anche militari, verso l’Asia.

LE NUOVE RICHIESTE DELLA COMMISSIONE UE

Mercoledì trapelava intanto anche qualche indiscrezione: tra le ultime richieste che la Dg Comp avrebbe posto alle parti in causa, secondo l’Ansa, ci sarebbe quella di delineare uno scenario del mercato crocieristico post-pandemico.

LA POSIZIONE DI FINCANTIERI SULLA PROROGA PER L’ACQUISTO DELL’EX STX

In una nota diffusa nel pomeriggio del 30 dicembre, Fincantieri ha ribadito che per quanto riguarda l’aspetto industriale, il dossier è completo: “Abbiamo fornito tutti i chiarimenti che ci sono stati richiesti da Bruxelles, il dossier si conferma di natura politica”, lasciando intendere che è la Concorrenza europea a doversi assumere la responsabilità di decidere: “Dovrà rispondere ai due Stati”.

Il riferimento è alla lettera congiunta di Italia e Francia alla commissione europea annunciata dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

IL COMMENTO DEL SOLE 24 ORE

“La parola, dunque, è ora, più che mai, nelle mani di Bruxelles”, ha sottolineato il Sole 24 Ore. “Tra le ultime informazioni che la Dg alla Concorrenza avrebbe richiesto, ci sarebbe quella di delineare l’impatto della pandemia da Covid-19 sul mercato crocieristico. Una richiesta ritenuta singolare dal momento che lo scenario, con la pandemia ancora in atto, è ancora molto incerto e non delineabile dagli attori del settore. Certo, si lascia intendere, un soggetto forte, “un campione europeo della cantieristica” potrebbe affrontare meglio il quadro post-pandemia e le conseguenze su un settore per ora fermo. Ma allo stesso tempo, di fronte ad una bocciatura di Bruxelles, forse nessuno si fascerebbe la testa”.

LA VERITÀ: “CI SI ASPETTA UN INTERVENTO FORTE DEL MINISTRO GUALTIERI”

“La realtà è che si sarebbe aspettati un intervento forte del ministro Roberto Gualtieri, azionista di Fincantieri”, ha commentato Claudio Antonelli su La Verità. “Il management italiano smentisce quanto asserito dal governo parigino. Cioè, le informazioni sono state inviate tutte e quindi non serve un’altra proroga. Se Gualtieri non difende la posizione di Fincantieri significa che sta dalla parte di Emmanuel Macron. Tertium non datur”.

Back To Top