Facebook e Twitter puntano sui video e sui diritti dei mondiali di calcio 2018: una partita decisiva per le sorti del social del cinguettio
Non solo piattaforme dove condividere e ritrivare amici. I social network crescono, cambiano e offrono sempre più servizi. Obiettivo, ovviamente, è far registare sempre più utenti e fidelizzarli: sono i numeri che fanno grande un social e che decidono dove le aziende indirizzano la loro pubblicità ( e dunque il denaro).
Nelle prossime settimane si disputa una partita importante: i social vogliono accaparrarsi l’esclusiva delle partite dei mondiali che verranno trasmesse negli Usa. E mentre Facebook, così, potrà continuare a macinare guadagni, Twitter potrebbe finalmente voltare pagina. Ma in corsa c’è anche Snapchat, alla ricerca di qualcosa che faccia salire la sua quotazione. Approfondiamo insieme.
Facebook, Twitter e Snapchat vogliono trasmettere i mondiali 2018

Ma Fox è indecisa
La partita è decisamente aperta. Fox, infatti, starebbe ancora valutando se vendere i diritti a un unico acquirente o se dividerli tra i diversi contendenti.
Fox, nel 2011, quando si è aggiudicata i diritti statunitensi dei Mondiali del 2018 e del 2022 avrebbe messo sul piatto oltre 400 milioni di dollari. Dunque, vendere i diritti online alle compagnie social potrebbe essere occasione per ammortizzare i costi.

Mondiali 2018: un nuovo inizio per Twiiter?
Se i conti di Facebook vanno alla grande e dunque i diritti di calcio per i mondiali 2018 potrebbero solo rafforzare questa posizione (che comunque, non è cosa da poco), per Twitter aggiudicarsi la trasmissione delle partite potrebbe significare un nuovo inzio.
Dopo un 2016 chiuso malissimo (non è riuscita nemmeno la vendita) e una trimestrale di chiusura che era andata peggio delle attese, il microblog è alla ricerca di una grande occasione per risollevare le sue sorti. Dobbiamo dire, comunque, che l’inizio del 2017 non è stato proprio brutto. Per la prima trimestrale, il gruppo ha visto i ricavi scendere dell’8% a 548 milioni di dollari, ma ha migliorato la perdita netta che si è ridotta a 62 milioni contro il rosso di 80 milioni dell’analogo periodo nel 2016. Notizie positive anche per il numero degli utenti mensili che è cresciuto del 6% a 328 milioni nei primi tre mesi del 2017.
Un riscatto per Snapchat?

Vediamo i numeri. Nei tre mesi chiusi a fine marzo, Snap deve fare i conti con una perdita di 2,21 miliardi di dollari, decisamente di più del rosso da 104,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (ma, ad onor del vero, bisogna tener presente i costi legati all’ipo, pari a circa 2 miliardi). A livello operativo, la perdita è stata di 188,2 milioni, in peggioramento da quella di 93,2 milioni dell’anno prima e oltre di quella da 181 milioni ipotizzata dagli analisti.
E ancora. Snap, nei primi tre mesi del 2017, ha registrato vendite inferiori a quelle del trimestre precedente, quando erano state di 165,7 milioni. Gli utenti attivi quotidianamente sono stati 166 milioni, in rialzo del 5% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2016 e del 36% sul primo trimestre 2016. Numeri positivi, ma non alti come ci si aspettava da post quotazione. In occasione della presnetazione dei risultati, il numero uno della società, Evan Spiegel non aveva dato importanza ai numeri e aveva commentato “dobbiamo compiacerci quando ci copiano”, con riferimento alle soluzioni che Facebook ha adottato per la sua app e che richiamano quelle di Snapchat. E ora che in ballo ci sono i diritti per i Mondiali 2018, la guerra potrebbe farsi più ancora più aspra.





