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Facebook minaccia l’Europa su Meta?

Mark Zuckerberg e il suo gruppo stanno considerando la chiusura di Facebook e Instagram in Europa se Meta non sarà in grado di elaborare i dati degli europei sui server statunitensi

 

Niente più Instagram e Facebook in Europa.

Mark Zuckerberg e il team considerano la chiusura di Facebook e Instagram in Europa se Meta (nuovo nome del gruppo Facebook) non sarà in grado di elaborare i dati degli europei sui server statunitensi

Lo ha riportato per primo CityAM. Il quotidiano finanziario londinese ha scovato nel rapporto annuale di Meta, per la Securities and Exchange Commission (Sec) — ente governativo statunitense preposto alla vigilanza della Borsa — depositato giovedì, una frase sorprendente.

La società sostiene che potrebbe dover interrompere completamente la gestione di Instagram e Facebook in Europa. La causa sono le normative europee sui dati che impediscono a Meta di trasferire i dati degli europei sui server americani. Per il gruppo la capacità di elaborare i dati degli utenti tra i paesi è fondamentale sia la sua attività sia per il targeting degli annunci pubblicitari (alla base del suo modello di business).

Ma le leggi europee volte a mantenere i dati degli utenti all’interno della giurisdizione dell’Ue hanno invalidato i sistemi precedenti.A luglio 2020 la Corte di Giustizia Ue ha annullato infatti il cosiddetto accordo “Privacy Shield”, l’accordo chiave tra Usa e Ue utilizzato per trasferire i dati personali degli europei attraverso l’Atlantico per uso commerciale. Da allora, Bruxelles e Washington stanno lavorando a una versione nuova o aggiornata del trattato.

Oltre al Privacy Shield, Meta utilizza anche le Standard Contractual Clauses (Scc), come base giuridica primaria per il trattamento dei dati degli utenti europei sui server americani. Ma anche questi accordi sono sotto esame a Bruxelles e in altre parti dell’Ue.

Dal momento che Meta non ha raggiunto nuovi accordi di condivisione dei dati, la società minaccia di chiudere Instagram e Facebook nel Vecchio Continente.

Tutti i dettagli.

COSA C’È SCRITTO NELLA DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA PRESSO LA SEC

“​Se non siamo in grado di trasferire i dati tra e tra i paesi e le regioni in cui operiamo, o se ci viene impedito di condividere i dati tra i nostri prodotti e servizi, ciò potrebbe influire sulla nostra capacità di fornire i nostri servizi, il modo in cui forniamo i nostri servizi o la nostra capacità di indirizzare gli annunci”, si legge nel rapporto annuale di Meta depositato presso la Sec.

L’AUSPICIO DI SIGLARE NUOVI ACCORDI SUL TRASFERIMENTO DEI DATI PERSONALI ATTRAVERSO L’ATLANTICO

Pertanto, il gruppo di Menlo Park chiarisce che pensa di poter raggiungere nuovi accordi nel 2022.

LO SCENARIO PEGGIORE

Tuttavia, in caso contrario “probabilmente non saremo in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più significativi, tra cui Facebook e Instagram, in Europa”.

Come ha commentato Mashable, “lo scopo di una dichiarazione annuale della Sec è definire le sfide e le opportunità nelle prospettive finanziarie di un’azienda, ma è anche un modo conveniente per inviare un messaggio”. E quello dell’ex Facebook (ora Meta) sembrerebbe forte e chiaro. Senza accordo sul trasferimento dei dati degli utenti europei, niente più Facebook e Instagram in Europa.

LA REPLICA DEL GRUPPO DI MENLO PARK

CityAM ha contattato Meta per chiedere delucidazioni sull’argomento.

Meta ha risposto con una dichiarazione del vicepresidente degli affari globali dell’azienda, Nick Clegg. Quest’ultimo ha avvertito che “la mancanza di trasferimenti internazionali di dati sicuri, protetti e legali danneggerebbe l’economia e ostacolerebbe la crescita delle imprese basate sui dati nell’Ue”. “L’impatto sarebbe sentito da aziende grandi e piccole, in più settori”, ha aggiunto. “Le aziende hanno bisogno di regole chiare e globali, sostenute da un forte stato di diritto, per proteggere i flussi di dati transatlantici a lungo termine”.

L’AUSPICIO

Pertanto, “mentre i responsabili politici stanno lavorando per una soluzione sostenibile a lungo termine, esortiamo le autorità di regolamentazione ad adottare un approccio proporzionato e pragmatico” ha concluso il manager di Meta. Così da “ridurre al minimo le interruzioni per le molte migliaia di aziende che, come Facebook, hanno fatto affidamento su questi meccanismi in buona fede per trasferire i dati in modo sicuro e protetto”.

LA POSIZIONE DI META

“Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa, semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi, si basa sul trasferimento di dati tra l’UE e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende, per fornire un servizio globale, seguiamo le regole europee e ci basiamo sulle Clausole Contrattuali Tipo (Standard Contractual Clauses) e su adeguate misure di protezione dei dati. Le aziende, fondamentalmente, hanno bisogno di regole chiare e globali per proteggere a lungo termine i flussi di dati tra Stati Uniti ed UE, e come più di 70 altre aziende in una vasta gamma di settori, mano mano che la situazione si evolve, stiamo monitorando da vicino il potenziale impatto sulle nostre operazioni europee” – un portavoce Meta.

 

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