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F-35, ecco luci, ombre e discussioni sulla prima missione operativa per la US Air Force

Che cosa va e che cosa non va negli F-35. Ecco le ultime novità

Finalmente. Quasi tre anni dopo che l’aviazione americana ha dichiarato che gli F-35A sono adatti al combattimento, due F-35A hanno effettuato attacchi aerei su obiettivi Isis in Iraq martedì scorso a sostegno della Combined joint task force – Operation Inherent Resolve.

“Questo attacco ha segnato il primo impiego di combattimento dell’F-35A” ha dichiarato lo US AFCENT, il Comando centrale dell’Aeronautica americana.

L’OBIETTIVO DELLA MISSIONE

“Gli F-35A hanno condotto il bombardamento aereo usando una Joint Direct Attack Munition per colpire una rete di tunnel Daesh radicata e depositi di armi nelle profondità delle montagne di Hamrin, un luogo in grado di minacciare le forze alleate”, si legge nella dichiarazione.

TUTTO SECONDO I PIANI

L’Aeronautica statunitense aveva previsto un attacco aereo con F-35A da settimane, dopo che la flotta ha schierato l’aereo da combattimento alla base aerea di Al Dhafra negli Emirati Arabi Uniti il ​​15 aprile. Il Comando centrale non ha specificato quanti F-35 stanno operando in Medio Oriente, ma tutti i jet provengono dal 388esimo e 419esimo Fighter Wing presso la Hill Air Force Base nello Utah.

LE PRIME MISSIONI OPERATIVE

Quindici anni dopo che il colosso dell’aerospazio statunitense Lockheed Martin ha vinto il contratto per la realizzazione del cacciabombardiere di quinta generazione Joint Strike Fighter, nell’agosto del 2016 l’aviazione americana ha dichiarato gli F-35A pronti per il dispiegamento. Da quel momento ci sono voluti quasi tre anni per schierare i velivoli in missioni di combattimento. I raid aerei di martedì — il primo con assetto combat dell’F-35A — seguono la missione degli F-35A della Israel Defense Forces nel maggio 2018 e quella degli F-35B dei Marine Corps statunitensi nel settembre 2018.

DETTAGLI SUL VELIVOLO

L’F-35A è la versione CTOL (a decollo e atterraggio convenzionale) dell’F-35 pilotata dall’Aeronautica statunitense. L’F-35A è progettato per sostituire F-16 Fighting Falcon e A-10 Thunderbolt nell’arsenale USAF e la maggior parte degli F-35 acquistati dagli Stati Uniti è la versione -A.

UN PROGRAMMA COSTOSO

Il programma Jsf è stato sovraccaricato dai costi e dagli sforamenti sin dal suo inizio, circa 20 anni fa, e il Government Accountability Office (Gao) stima che il programma avrà un costo superiore a 1 trilione di dollari su un ciclo di vita di 60 anni.

I PROBLEMI TECNICI

Nonostante le missioni da combattimento confermate, i velivoli stealth di punta dell’aviazione americana continuano a soffrire di problemi tecnici. Il programma, fiore all’occhiello di Lockheed Martin, è stato caratterizzato finora da polemiche per i frequenti ritardi nello sviluppo, i costi eccessivi e molteplici difetti tecnici. A febbraio, un nuovo rapporto del Pentagono ha rivelato che la durata della vita dell’F-35 è quasi quattro volte più breve del previsto e la precisione del sistema d’arma è “inaccettabile”.

ANCORA DISPERSO IL VELIVOLO GIAPPONESE

Oltre a essere eccessivamente costoso e forse non così perfetto, l’F-35 pare anche sventurato. Lo scorso 9 aprile un F-35A della Japan Air Self-Defense Force si è schiantato al largo delle coste del Giappone. Come ha rivelato il ministero della Difesa di Tokyo, il velivolo ha avuto problemi con i suoi sistemi di raffreddamento e di navigazione prima dello schianto. Le forze armate statunitensi e giapponesi sono state coinvolte negli sforzi di ricerca sin da quando l’aereo si è schiantato non badando a spese, spinte dal timore che Paesi rivali come la Cina o la Russia recuperassero per primi il caccia di quinta generazione da 126 milioni di dollari.

Secondo quanto riferito dal quotidiano giapponese Mainichi Shimbun, il caccia precipitato ad aprile era stato già segnalato per problemi di raffreddamento e di sistema di navigazione diagnosticati sia nel giugno 2017 sia nell’agosto 2018.

UN OBIETTIVO DI COSTO POTREBBE ESSERE IRRAGGIUNGIBILE

Nella stessa settimana della prima missione da combattimento per l’F-35, arriva un’altra randellata sul programma d’armamenti più costoso al mondo. Come ha riportato Defense News, il Cape, l’ufficio di valutazione dei costi del Pentagono, dubita che il programma F-35 possa raggiungere l’obiettivo di costo del modello “A”. “Il Dipartimento non vede un percorso per arrivare a 25.000 dollari per ora di volo entro il 2525”, ha dichiarato Robert Daigle, il direttore uscente del Cape durante un’audizione presso la House armed Services committee. “Ci sono un buon numero di studi in corso che forniranno ulteriori informazioni al riguardo, questo è un obiettivo ma non è la nostra proiezione per dove saremo realmente”. Secondo l’ultimo bilancio annuale del Pentagono, il prezzo totale stimato per la ricerca e il procurement è aumentato di 22 miliardi in dollari correnti adeguati all’inflazione. La stima per il funzionamento e il supporto della flotta di caccia per oltre sei decenni è cresciuta da quasi 73 miliardi a 1.196 trilioni di dollari.

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