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Lockheed Martin F-35

F-35, il caccia Lockheed Martin non supera il test del Pentagono

L'F-35 A, destinato all'aeronautica, non spara accuratamente secondo l'ultimo rapporto annuale del Pentagono. Ma gli ordini aumentano lo stesso

Ennesimo inciampo per il programma di difesa da 428 miliardi di dollari più controverso (e costoso) della storia. Il Dipartimento della Difesa ha scoperto nuovi problemi associati al cacciabombardiere F-35 di Lockheed Martin nella sua revisione annuale. Bloomberg ha visionato in anteprima il rapporto: 13 problemi “da risolvere”, 873 vulnerabilità di software e il cannone dell’F-35A (la versione per la Us Air Force) che non spara accuratamente.

IL RAPPORTO BEHLER

Nella sua valutazione annuale Robert Behler, direttore del dipartimento test operativo e valutazione del Pentagono, non ha riscontrato problematiche con le capacità di volo del velivolo, ma ha notato numerosi problemi, tra cui 13 contrassegnati come “da risolvere”.

Inoltre, l’ufficio test ha dichiarato che le “vulnerabilità” di sicurezza informatica che ha identificato nei precedenti rapporti non sono state risolte. Il rapporto cita anche problemi di affidabilità, disponibilità degli aeromobili e sistemi di manutenzione.

La valutazione non riguarda i risultati che stanno emergendo nell’attuale round di test di combattimento, che include 64 esercizi in un simulatore progettato per replicare le più difficili difese aeree russe, cinesi, nordcoreane e iraniane.

I PROBLEMI SOFTWARE

Riguardo le vulnerabilità software, nel rapporto attuale ne emergono 873, in calo rispetto alle 917 di settembre 2018.

“Sebbene l’ufficio del programma stia lavorando per correggere le carenze, sono ancora in corso nuove scoperte, con il risultato di una lieve riduzione del numero complessivo”, si legge nella valutazione, aggiungendo che restano “molti” difetti non risolti.

ALIS VERRÀ RIMPIAZZATO DA OTIS

Proprio per questo il produttore Lockheed Martin ha deciso di sostituire l’Autonomic Logistics Information System (Alis), il software che guida la manutenzione e la logistica per ciascun velivolo F-35. Dopo decenni di lavoro e miliardi di dollari per tentare di riparare il software, il Pentagono ha annunciato che il sistema Alis sarà sostituito con l’Operational Data Integrated Network (Odin). L’operazione verrà effettuata comunque da Lockheed Martin e senza costi aggiuntivi per il contribuente.

IL CANNONE DELL’F-35A NON ACCURATO

Ma tornando alla relazione, altro problema riscontrato riguarda il cannone di tipo Gatling da 25mm impiegato nel modello F-35A destinato alla Us Air Force. I tre modelli F-35 sono tutti dotati di cannone da 25 mm ma nelle versioni Navy e Marine questi sono montati esternamente e hanno una precisione accettabile. Non vale lo stesso per il cannone del modello Air Force (montato all’interno dell’aereo9 di cui l’ufficio prove considera l’accuratezza nel colpire bersagli terrestri “inaccettabile” a causa di “disallineamenti” nella montatura che non soddisfano le specifiche.

NON SOSTIENE IL TASSO DI MISSIONE

Nel 2018, l’allora segretario alla Difesa Jim Mattis aveva imposto un tasso di missione dell’80% per tutti i velivoli da combattimento chiave per le forze armate statunitensi. Dalla recente valutazione emerge che “nessuna porzione significativa” della flotta americana F-35 potrebbe sostenere il tasso dell’80%.

“Tuttavia, le singole unità sono state in grado di raggiungere l’obiettivo dell’80% per brevi periodi durante le operazioni schierate”, afferma il rapporto. Tutti i modelli di aeromobili risultano invece in ritardo “di un ampio margine” sull’obiettivo più impegnativo di “Full Mission Capability”.

LA REPLICA DI LM

All’anticipazione di Bloomberg, ha risposto prontamente Lockheed Martin. Un portavoce del colosso della difesa ha dichiarato che “sebbene non abbiamo visto il rapporto, l’F-35 continua a maturare ed è il caccia più letale e connesso al mondo”.

“L’affidabilità continua a migliorare, con una flotta globale in media superiore al 65% di tassi in grado di missione e le unità operative costantemente in funzione vicino al 75%”.

IL PROGRAMMA NON RALLENTA

Nonostante tali risultati, il Congresso ha aumentato costantemente gli acquisti di F-35 negli ultimi anni, aggiungendone 11 alle richieste del Pentagono del 2016 e del 2017, 20 nel 2018, 15 nel 2019 e 20 nel 2020.

Grazie a una drastica politica di riduzione dei costi per i suoi velivoli, Lockheed Martin ha consegnato 491 F-35, con un aumento del 47% rispetto al 2018. Nel 2020, il produttore prevede di garantire 141 consegne.

NUOVI CLIENTI

Nonostante i risultati poco incoraggianti dei test e i difetti tuttora irrisolti, l’F-35 continua ad attrarre nuovi clienti internazionali. A inizio gennaio il Dipartimento di Stato ha approvato formalmente la vendita a Singapore di 12 F-35 per 2,75 miliardi di dollari.

Anche la Polonia firmerà proprio oggi un accordo per l’acquisto di 32 caccia F-35 in un contratto del valore di 4,6 miliardi di dollari.

Infine c’è la Grecia, che ha manifestato interesse ad acquistare 24 F-35 a inizio anno. Atene potrebbe dunque sostituirsi alla Turchia, esclusa dal programma Jsf dagli Stati Uniti la scorsa estate.

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