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Ecco come Uber si sta preparando ai servizi taxi aerei

Tutti gli ultimi progetti di Uber

Uber sembrava più una compagnia aerea che un fornitore di servizi di condivisione di viaggi “terrestri” durante la conferenza che ha tenuto in settimana, nel corso della quale ha presentato concetti e partnership nel tentativo di creare un ecosistema per sostenere la prima rete mondiale di taxi aerei urbani.

È quanto riferisce Axios in un articolo in cui ricorda come dieci anni fa Uber era sinonimo di ride-hailing, vale a dire di servizio di trasporto in grado di connettere passeggeri e guidatori tramite un app. Mentre oggi tutto sta per cambiare.

UBER PUNTA A DIVENTARE UN PARTNER NEL TRASPORTO DELLE PERSONE

L’azienda si sta insinuando ulteriormente nella vita quotidiana delle persone, con l’ambizione di aiutare a gestire tutto, da come le persone arrivano al lavoro, a quello che ordinano per i pasti quando tornano a casa.

Parlando al pubblico dell’Economic Club di Washington, l’amministratore delegato di Uber Dara Khosrowshahi ha detto: “Vogliamo davvero passare dall’essere un’app di ride-hailing all’essere essenzialmente il vostro partner di trasporto”.

OGGI DIVERSI OSTACOLI AL TRASPORTO AEREO MA TRA 20-30 ANNI SARANNO LA NORMA

L’azienda ha annunciato in questi giorni che inizierà a testare la consegna di cibo per droni nelle aree urbane. “Anche se diversi ostacoli si frappongono al trasporto aereo, tra cui regolamenti, infrastrutture e problemi di gestione del traffico aereo, per non parlare dell’accettazione e della sicurezza dei consumatori”, ha detto Robin Lineberger di Deloitte ad Axios aggiungendo però che “saranno una parte legittima di un sistema di trasporto multimodale, tra 20-30 anni”.

MELBOURNE, SARÀ IL PRIMO SITO PILOTA INTERNAZIONALE PER UBER AIR

Alla sua terza conferenza annuale Uber Elevate, l’azienda ha presentato modelli di veicoli a decollo e atterraggio verticali di 5 potenziali fornitori, compreso un modello full-size di Bell che sembra un incrocio tra un aereo e un elicottero. I partecipanti potevano arrampicarsi in una finta simulazione dell’interno di una cabina costruita dall’azienda aerospaziale francese Safran o utilizzare cuffie per la realtà virtuale per sperimentare come sarebbe stata una corsa in taxi volante.

Uber ha anche annunciato che sarà Melbourne, Australia, il primo sito pilota internazionale per Uber Air, dopo Los Angeles e Dallas-Fort Worth negli Stati Uniti, a partire dal 2020. Mettendo in mostra 16 potenziali progetti per skyport urbani dove i taxi volanti decollano e atterrano.

UBER PUNTA A UN SERVIZIO DISPONIBILE NON SOLO PER LE ELITE MA ANCHE PER LE MASSE

Uber vuole “far muovere l’industria e progettare questi veicoli in modo che possano essere disponibili per il trasporto urbano”, ha detto Khosrowshahi. “Vogliamo che il prezzo di questo servizio sia alla fine disponibile per le masse non solo per le élite”. Finora, infatti, questa modalità di trasporto sembra fuori dalla portata di molti. Il nuovo shuttle Uber con volo in elicottero di 8 minuti tra Manhattan e l’aeroporto John F. Kennedy dovrebbe costare 200 dollari quando verrà lanciato il mese prossimo. Ma c’è anche l’incognita di eventuali interventi normativi, sulla scia dell’incidente che questa settimana ha visto un elicottero schiantarsi sul tetto di un edificio a Manhattan: alcuni funzionari vorrebbero infatti introdurre un divieto per i voli. E per alcuni questo potrebbe ostacolare i piani di Uber.

DELOITTE: MERCATO TAXI AEREI IN CRESCITA FINO A 17,7 MILIARDI DI DOLLARI ENTRO IL 2040

Passando alle previsioni per il futuro, il mercato dei taxi aerei dovrebbe crescere da 3,4 miliardi di dollari nel 2025 a 17,7 miliardi di dollari entro il 2040, secondo Deloitte, e per Uber, che ha perso 1 miliardo di dollari nel suo primo trimestre l’opportunità è difficile da perdere. “Pensiamo che sia giunto il momento di spingersi in avanti – ha detto Khosrowshahi -. L’azienda è ben posizionata per trarne profitto. Ma i prossimi 2, 3, 4 anni saranno di crescita”.

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