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Stazione Spaziale Cina

Ecco come Pechino completerà la stazione spaziale cinese

Lunedì la Cina ha lanciato con successo il terzo e ultimo modulo per Tiangong, la sua stazione spaziale

La Cina ha lanciato con successo il modulo finale della sua stazione spaziale Tiangong.

Il terzo e ultimo modulo, chiamato Mengtian (“sognare il cielo”) è partito dall’isola tropicale di Hainan e ha raggiunto l’atmosfera.

Quest’ultimo serve a completare la stazione spaziale permanente Tiangong, che significa “palazzo celeste”.

Pechino ha compiuto un nuovo passo per realizzare il suo ambizioso programma spaziale, con la speranza di mandare gli umani sulla Luna.

Il Dragone ha iniziato a costruire la propria stazione spaziale nell’aprile 2021 dopo che gli Stati Uniti hanno vietato a Pechino di partecipare alla Stazione Spaziale Internazionale.

Una volta completata Tiangong, la Cina sarà l’unico paese a gestire una propria stazione spaziale, collezionando altri risultati come l’atterraggio su Marte l’anno scorso e sull’altro lato della Luna nel 2019, sottolinea Bloomberg.

Tutti i dettagli.

IL LANCIO DEL TERZO E ULTIMO MODULO

Il razzo Long March 5B è decollato dal Wenchang Satellite Launch Center sull’isola di Hainan alle 15:37 ora locale del 31 ottobre con a bordo il modulo laboratorio Mengtian. Il modulo, il cui nome si traduce in sognare i cieli, si unirà al modulo centrale di Tianhe e al modulo dell’esperimento Wentiano per completare la stazione spaziale di Tiangong a forma di T.

Il modulo Mengtian trasporta una serie di apparecchiature scientifiche all’avanguardia — riferisce l’agenzia di stampa statale Xinhua — tra cui “il primo sistema di orologio atomico freddo basato sullo spazio al mondo”.

TIANGONG, PALAZZO CELESTE

Quindi, dopo il lancio del terzo modulo, la stazione spaziale cinese dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno.

Una volta terminata, Tiangong dovrebbe rimanere nell’orbita terrestre bassa tra 400 e 450 chilometri sopra il pianeta per almeno 10 anni, realizzando l’ambizione di mantenere una presenza umana a lungo termine nello spazio.

Sarà costantemente equipaggiato da squadre a rotazione di tre astronauti, che condurranno esperimenti scientifici e aiuteranno a testare nuove tecnologie.

LE MIRE SPAZIALI DI XI JINPING

Sotto il presidente Xi Jinping, la più grande economia asiatica ha intensificato gli sforzi per eguagliare gli Stati Uniti come potenza dominante nello spazio.

L’anno scorso Russia e Cina hanno siglato un memorandum per la costruzione di una stazione di ricerca internazionale lunare. Secondo Roscosmos — l’agenzia spaziale russa — la stazione lunare sarà progettata come “un complesso di strutture di ricerca sperimentale create sulla superficie e/o sull’orbita lunare”. La struttura sarà disponibile per l’utilizzo da parte di altri Paesi e partner internazionali interessati.

Come ha sottolineato il sito statunitense SpaceNews, l’annuncio del memorandum sino-russo ha seguito la decisione della Russia (e poi della Cina) che ha scelto di non unirsi a otto nazioni, inclusi gli Stati Uniti, nel firmare gli accordi di Artemis nel 2020. Gli Accordi sono un insieme di principi e norme per coloro che vogliono partecipare al programma di esplorazione lunare Artemis guidato dalla Nasa.

LA CINA APRIRÀ LA COOPERAZIONE PER LA SUA STAZIONE SPAZIALE?

Tornando a Tiangong, la Cina non prevede di utilizzare la sua stazione spaziale per la cooperazione globale sulla scala della Stazione Spaziale Internazionale. Tuttavia Pechino ha affermato di essere aperta alla collaborazione straniera. Non è ancora chiaro quanto sarà ampia tale cooperazione, osserva sempre Bloomberg.

IL RIENTRO DEL RAZZO LONG MARCH 5B

Infine, con il lancio di lunedì si potrebbe riproporre il tema dei detriti spaziali con gli stadi del razzo Long March 5B.

Basta ricordare l’allarme scattato nei primi giorni di maggio 2021 per il rientro incontrollato sulla Terra del secondo stadio del razzo spaziale cinese CZ-5B (Long March 5B). Quest’ultimo ha messo in orbita il “Tianhe-1”, primo modulo della nuova Stazione spaziale cinese Tiangong-3, rientrato nell’atmosfera terrestre sull’Oceano Indiano alle 4.15 (ora italiana) del 9 maggio 2021, in un’area vicina alle isole Maldive, dopo aver tenuto per giorni col fiato sospeso l’intera popolazione mondiale, Italia compresa.

Anche alla fine dello scorso luglio, i resti di un enorme razzo cinese sono caduti nell’Oceano Indiano, portando i funzionari spaziali statunitensi a criticare la mancanza di condivisione di informazioni da parte della Cina sul rientro nell’atmosfera dei suoi booster.

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