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Musk Bezos

Ecco come Musk (SpaceX) e Bezos (Blue Origin) si sfideranno per le future missioni finanziate dal Pentagono

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha scelto le compagnie aerospaziali SpaceX, Blue Origin e Ula (jv Boeing-Lockheed Martin) per i prossimi lanci del Pentagono. La Space Force prevede infatti di assegnare almeno 30 missioni per la sicurezza nazionale entro il 2029

I miliardari Elon Musk e Jeff Bezos potrebbero occuparsi delle prossime missioni spaziali per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Il 13 giugno il Dipartimento della Difesa ha selezionato SpaceX di Elon Musk, la joint venture United Launch Alliance (Ula) di Boeing e Lockheed Martin e, per la prima volta, Blue Origin di Jeff Bezos per competere per i contratti per le missioni spaziali per la sicurezza nazionale nei prossimi cinque anni.

Le tre aziende avranno l’opportunità di competere per i contratti del Pentagono come parte della terza fase del suo programma di lancio spaziale per la sicurezza nazionale. La Space Force, la branca militare per lo spazio fondata nel 2019 che gestisce il programma di procurement dei lanci, ha affermato di aver finora scelto un piccolo numero di aziende, ma che in futuro cercherà di rivolgersi a più produttori di razzi, sottolinea Quartz.

Tutti i dettagli.

PER LA PRIMA VOLTA BLUE ORIGIN DI BEZOS SI AGGIUDICA CONTRATTO INSIEME A SPACEX DI MUSK

Il programma National Security Space Launch (NSSL) da 5,6 miliardi di dollari del Pentagono vedrà il trio Blue Origin, SpaceX e Ula competere per i contratti di lancio di razzi.
La Space Force prevede di ordinare fino a 90 lanci di razzi nell’ambito del programma NSSL Fase 3.

Per la prima volta della selezione fa parte anche Blue Origin del fondatore di Amazon Jeff Bezos. Quindi Blue Origin riceverà un importo iniziale di 5 milioni di dollari per condurre una “valutazione delle capacità” per comprendere meglio come affronterà la “garanzia della missione” per l’esercito. SpaceX e Ula riceveranno invece solo 1,5 milioni di dollari ciascuna dal momento che il Pentagono ha familiarità con il modo in cui affrontano i loro lanci, ha affermato la Space Force in una dichiarazione.

PER ORA IN TESTA ULA CON 26 MISSIONI

Dal 2020 SpaceX e Ula sono infatti i principali fornitori di lanci di razzi del Pentagono nell’ambito di un programma precedente, denominato Fase 2. Tale programma ha assegnato alla joint-venture di Boeing e Lockheed Martin una quota del 60% di tutte le missioni del Pentagono fino al 2027, con SpaceX che si è aggiudicata il resto.

Nello specifico, il Pentagono ha assegnato alla compagnia aerospaziale di Musk 22 missioni spaziali per un valore di 2,5 miliardi di dollari dal 2020, mentre a Ula 26 missioni per un valore di 3,1 miliardi di dollari. Ma solo una di queste missioni è stata lanciata finora. Si trattava del lancio di due satelliti per comunicazioni militari da parte del razzo Falcon Heavy di SpaceX nel gennaio 2023.

Nella terza fase del programma, il Pentagono ha cercato una più ampia varietà di aziende per le sue missioni spaziali nel prossimo decennio. L’obiettivo è stimolare una maggiore concorrenza nel settore dei lanci degli Stati Uniti.

I LEGAMI DI SPACEX CON LA DIFESA

Da tempo la società aerospaziale di Elon Musk sta rafforzando i suoi legami con le agenzie militari e di intelligence statunitensi. SpaceX sta costruendo infatti una rete di centinaia di satelliti spia per gli Stati Uniti. Lo ha rivelato lo scorso marzo Reuters. Secondo il rapporto dell’agenzia stampa internazionale, l’unità Starshield di SpaceX sta sviluppando la rete satellitare nell’ambito di un contratto classificato da 1,8 miliardi di dollari con il National Reconnaissance Office (NRO), l’agenzia Usa che gestisce la flotta di satelliti spia.

LA CORSA DI BLUE ORIGIN

Blue Origin aveva inizialmente sperato di poter competere con SpaceX e Ula fin dall’inizio. Ora la società fondata da Jeff Bezos è finalmente in gioco. L’annuncio porta la società di lancio di razzi e voli spaziali con equipaggio umano di Bezos, Blue Origin, in un’arena competitiva in cui desiderava entrare da tempo, mentre cerca di immettere sul mercato il suo gigantesco razzo New Glenn e di aumentare la sua posizione competitiva con SpaceX, osserva Reuters.

Ma New Glenn deve ancora raggiungere lo spazio: il primo volo è previsto al momento entro la fine del 2024.

Nel frattempo SpaceX è reduce dal quarto test in volo di Starship completato con successo. Il 6 giugno, la società aerospaziale ha inviato in orbita il suo megarazzo completamente riutilizzabile, successore del Falcon Heavy, progettato per viaggiare sulla Luna e su Marte. Ciò ha segnato il primo lancio di successo di Starship, dopo tre fallimenti.

IL PENTAGONO GUARDA AI PRIVATI

Infine, la decisione di affidare potenzialmente alle aziende di Musk e Bezos missioni spaziali per la sicurezza nazionale fa parte di una tendenza crescente in cui il Pentagono ha esternalizzato la sicurezza alle Big Tech.

Come ricorda ancora Quartz, il Dipartimento della Difesa e le agenzie di intelligence hanno assegnato contratti a importanti aziende tecnologiche per un valore complessivo di 53 miliardi di dollari tra il 2019 e il 2022.

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