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Microsoft Recall

Ecco come Microsoft è scesa a patti con i fornitori cloud in Europa

Microsoft ha raggiunto un accordo con Cispe (l’associazione europea che riunisce le società del cloud computing) per il ritiro della denuncia presentata alle autorità antitrust dell'Ue contro il colosso software americano. Tutti i dettagli

Microsoft si accorda con i fornitori dei servizi cloud per evitare l’indagine Ue sul cloud.

Il colosso tecnologico di Redmond ha raggiunto un accordo con Cispe (Cloud Infrastructure Service Provider in Europe), l’associazione europea che riunisce le società del cloud computing, per risolvere la denuncia antitrust sulle sue pratiche di licenza per il cloud computing, hanno dichiarato mercoledì il gigante tecnologico statunitense e l’associazione, sostenuta anche dal rivale cloud di Microsoft Amazon.

Reuters rivela che l’accordo – per risolvere un reclamo antitrust sulle pratiche di Microsoft di licenza di cloud computing, evitando un’indagine antitrust dell’Ue oltre che una potenziale multa salata – ha un valore di 20 milioni di euro

In base all’accordo, Microsoft svilupperà un prodotto che consentirà ai membri di Cispe di eseguire il software Microsoft sulle loro piattaforme sull’infrastruttura cloud Azure del gigante tecnologico statunitense con prezzi equivalenti a quelli di Microsoft, ha dichiarato Cispe. Inoltre, il gigante tech risarcirà i membri dell’associazione cloud per i mancati ricavi correlati ai costi di licenza negli ultimi due anni.

Da parte sua Cispe ha accettato di ritirare un reclamo alla Commissione europea presentato a novembre 2022, in cui si chiedeva alle autorità di regolamentazione di indagare sulla società guidata da Satya Nadella per violazione delle norme sulla concorrenza. In base all’accordo Cispe si impegnerà anche a non presentare o supportare reclami simili nell’Ue o altrove.

Tutti i dettagli.

LA TREGUA

Microsoft ha firmato una tregua con i provider cloud che prevede che ricevano una compensazione pecuniaria per ritirare un reclamo alle autorità di regolamentazione antitrust dell’Unione europea.

“Cispe ha concesso a Microsoft il beneficio del dubbio e ritiene che questo accordo fornirà condizioni di parità per i provider di servizi di infrastruttura cloud europei e i loro clienti”, ha affermato Francisco Mingorance di Cispe.

In cambio, Microsoft apporterà modifiche ad alcune delle sue pratiche di licenza software entro nove mesi. Pagherà inoltre una somma forfettaria a Cispe (20 milioni di euro secondo Reuters) e rimborserà le spese legali e di campagna.

LE REAZIONI DI AMAZON E GOOGLE

Come sottolinea Reuters, l’accordo non include Amazon Web Services (Aws), che come già detto sostiene Cispe, né Google Cloud Platform e AliCloud, suscitando critiche da parte delle prime due aziende.

Amazon “non trarrà vantaggio né sarà vincolata da questi termini”, ha dichiarato Cispe. Un portavoce di Amazon Web Services ha affermato che l’accordo prevede solo concessioni limitate da parte di Microsoft. “Purtroppo, questo accordo non fa nulla per la stragrande maggioranza dei clienti Microsoft che non sono in grado di utilizzare il cloud di loro scelta in Europa e nel mondo”, ha precisato il portavoce di Aws. L’azienda continua a sostenere altri “che chiedono a Microsoft di porre fine alle sue pratiche discriminatorie per tutti i clienti”. Il responsabile di Google Cloud ha affermato di sperare che gli enti regolatori altrove continuino a esaminare le pratiche di licenza di Microsoft.

LA POSIZIONE DI MICROSOFT

Può tirare un sospiro di sollievo Microsoft.

“Dopo aver lavorato con Cispe e i suoi membri europei per più di un anno, sono lieto che non solo abbiamo risolto le loro preoccupazioni del passato, ma abbiamo anche lavorato insieme per definire un percorso futuro che porti ancora più concorrenza al mercato del cloud computing in Europa e oltre”, ha affermato in una dichiarazione il presidente di Microsoft Brad Smith.

TIMORE DEL FARO DELL’ANTITRUST UE

D’altronde sulle pratiche commerciali di Microsoft incombe da tempo il faro della Commissione europea.

Proprio il gigante tecnologico fondato da Bill Gates è stato multato per 1,6 miliardi di euro dalle autorità di regolamentazione antitrust dell’Ue nel 2010. E negli ultimi anni la società è finita di nuovo nel mirino dell’autorità per la concorrenza di Bruxelles dopo che il fornitore di software tedesco NextCloud, la francese OVHcloud e altre due società (tra cui l’italiana Aruba) avevano presentato denunce sulle pratiche cloud di Microsoft.

Anche in questi casi ritirati, come ricorda Politico, dal momento che il colosso del software americano è ricorso ad accordi simili a quello odierno con Cispe per convincere le aziende a ritirare le denunce antitrust separate.

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