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Microsoft Giappone

Perché Microsoft trema in Europa

A Bruxelles Microsoft deve affrontare una raffica di reclami antitrust sulla sua attività nel mercato cloud

 

Spettro Antitrust per Microsoft.

Le tattiche del colosso tecnologico di Redmond per vincere la battaglia del cloud sembrano aver attirato un nuovo controllo da parte dell’autorità antitrust in Europa.

La Commissione europea sta distribuendo infatti un questionario ai clienti e ai rivali Microsoft per valutare se l’azienda potrebbe utilizzare la sua posizione dominante sul mercato per soffocare la concorrenza legando le licenze per i software al suo servizio cloud Azure. “Che in parole più semplici significa che se vuoi usare un gestionale di una azienda ti conviene appoggiarti anche al suo cloud. Altrimenti, anche se sei già in possesso di quella licenza, la devi pagare di nuovo”, riassume oggi il Sole 24 Ore.

Il questionario fa seguito a una denuncia antitrust presentata da OVHcloud, fornitore francese di servizi di cloud computing e da altre due società (tra cui l’italiana Aruba) che accusavano Microsoft di rendere molto difficile per gli utenti dei suoi servizi di cloud computing il passaggio a quelli di un concorrente.

Eppure, a Bruxelles Microsoft ha sostenuto il Digital Markets Act recentemente adottato dall’Ue, proponendo una serie di “principi” per il proprio app store destinati a ingraziarsi le autorità di regolamentazione dell’UE che lavorano sulle nuove regole.  Come riporta Politico, il presidente di Microsoft Brad Smith ha incontrato spesso la commissaria Ue per la concorrenza Margrethe Vestager. In questi incontri il manager avrebbe sottolineato l’impegno della sua azienda nello sforzo Ue per regolamentare Big Tech.

Ma questo impegno non sembra bastare ad allontanare le critiche.

Tutti i dettagli.

INDAGINE ANTITRUST IN VISTA PER MICROSOFT

A seguito della denuncia di Ovh Cloud (a cui si è aggiunta Aruba e un gruppo di fornitori di servizi cloud in Danimarca), la Commissione europea si è attivata su Microsoft.

A marzo le autorità antitrust Ue hanno distribuito un questionario ai partner di Microsoft Azure e alle società rivali, sollecitando informazioni sulle azioni potenzialmente abusive intraprese dalla società tecnologica statunitense in merito alla licenza dei suoi prodotti.

LA QUESTIONE DELLE LICENZE

Secondo i suoi critici, Microsoft ha utilizzato tattiche anticoncorrenziali per attirare i clienti verso il suo servizio di cloud computing Azure. Utilizzando Windows e Office per alimentare la crescita di Azure, i critici affermano che sta ripetendo il tipo di “legatura” illegale che era al centro dell’ultimo round di azioni normative contro l’azienda, sottolinea il Financial Times.

LA POSIZIONE DEL CISPE

A rincarare gli attacchi a Microsoft ci ha pensato anche Cispe, l’associazione europea che riunisce le società del cloud computing.

“Il modello coerente di Microsoft di modificare i termini di licenza ha aumentato la pressione sui fornitori rivali e ha portato ad un aumento dei costi per i clienti per diversi anni”, ha dichiarato un portavoce di Cispe in una nota. Pertanto “Esortiamo le autorità di regolamentazione a continuare a indagare con vigore”.

Inoltre, l’associazione di servizi cloud (che rappresenta alcuni degli attori coinvolti nelle denunce di Microsoft) ha affermato che le aziende più piccole che si affidano al cloud di Microsoft hanno avuto timore di parlare. “La paura di ritorsioni e la dipendenza dal suo software di produttività ha creato una cultura dell’omertà che impediva alle persone di esprimersi”, ha affermato Francisco Mingorance, segretario generale del Cispe.

LA POSIZIONE DI MICROSOFT

Infine, si difende Microsoft.

E secondo il Financial Times il colosso tecnologico sta cambiando strategia difensiva. Il presidente Smith ha ammesso infatti che Microsoft è “parzialmente colpevole”, senza indicare i dettagli. Un netto cambiamento rispetto alla posizione aggressiva che l’azienda ha assunto quando ha affrontato la battaglia antitrust più di due decenni fa, rimarca il Ft.

“Sebbene non tutte queste affermazioni siano valide, alcune lo sono e faremo assolutamente delle modifiche presto per affrontarle”, ha affermato Smith in una nota. Microsoft, ha aggiunto, è “impegnata ad ascoltare i nostri clienti e soddisfare le esigenze dei fornitori di cloud europei”.

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