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Tempest

Ecco come Leonardo, Mbda, Elettronica e Avio Aero andranno a caccia con Tempest

Cosa faranno Leonardo, Mbda, Elettronica e Avio Aero nel programma del caccia di sesta generazione Tempest e cosa cambia dopo Regno Unito, Svezia e Italia hanno avviato una partnership per  Tempest, che concorrerà con il Fcas francese-tedesco-spagnolo

 

Decolla il programma Tempest, il sistema di combattimento aereo del futuro d’iniziativa britannica.

Lo scorso 22 luglio le industrie di Italia, Regno Unito e Svezia hanno dato il via ad una collaborazione nell’ambito del progetto per un sistema di combattimento aereo del futuro. Come ha sottolineato Rid, “il tutto verrà poi “certificato e consolidato da un accordo governativo”.

Il programma prevede l’entrata in servizio del primo caccia di sesta generazione nel 2035, per sostituire entro il 2040 l’Eurofighter Typhoon sviluppato negli anni ’80 da Germania, Spagna, Italia e Regno Unito.

Il piano di acquisizione del Tempest entrerà nella fase di valutazione nel 2021. L’anno prossimo il ministero della Difesa britannico dovrà prendere una decisione su ulteriori finanziamenti (al momento ha stanziato 2 miliardi di sterline).

NUOVO QUADRO TRILATERALE UK-ITALIA-SVEZIA

Come si legge nella nota congiunta, “l’annuncio si basa su discussioni bilaterali che hanno avuto luogo tra il Regno Unito e le industrie svedesi e italiane e costituisce un gruppo industriale trilaterale”.

Il Regno Unito ha già collaborato con Svezia e Italia. Le industrie e i militari di tutte e tre le nazioni sono partner nello sviluppo e nel funzionamento congiunti di Meteor oltre al missile aria-aria visivo che sta armando Gripen, Eurofighter Typhoon e F-35. Flare dispensers di fabbricazione svedese sono utilizzati sui Typhoon del Regno Unito e il radar Giraffe di Saab è una parte fondamentale del sistema di difesa Sky Sabre del Regno Unito. Gli aeromobili svedesi Gripen E sono equipaggiati con radar progettati e costruiti da Leonardo a Edimburgo. Nel frattempo, sia la Royal Air Force che l’Aeronautica Militare gestiscono la stessa, potente flotta di aerei Eurofighter Typhoon e F-35, parte di oltre 50 anni di stretta collaborazione in combattimento aereo.

LE INDUSTRIE COINVOLTE

Le tre industrie nazionali comprendono le principali società di difesa del Regno Unito (BAE Systems, Leonardo Uk, Rolls Royce e Mbda Uk), Italia (Leonardo Italia, Elettronica, Avio Aero e Mbda Italia) e Svezia (Saab e Gkn Aerospace Sweden).

LEONARDO

“Le industrie coinvolte sono pienamente consapevoli di partecipare a un passaggio storico”,ha dichiarato l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo. “Tempest infatti sarà la base di un sistema transnazionale di difesa comune che si estenderà ben oltre la difesa area. Garantirà enormi benefici economici e significativi progressi industriali e tecnologici per l’Italia e per i nostri partner. Siamo convinti che avviare quest’iniziativa nel modo giusto consentirà alle industrie dell’aerospazio e difesa dei tre Paesi di prosperare per generazioni”.

Il ruolo di Leonardo è quello di sviluppare la sensoristica del Tempest e di integrarla nel sistema di missione della piattaforma. La società è già al lavoro per la realizzazione di alcune delle avanzate tecnologie del nuovo programma, in linea con la tabella di marcia che prevede l’entrata in servizio del primo velivolo con la Royal Air Force nel 2035.

MBDA ITALIA

“È motivo di grande orgoglio per Mbda Italia di far parte in maniera significativa del Programma Tempest, System of Systems che sarà al centro dei sistemi difensivi dei paesi partecipanti nelle prossime decadi”: così ha commentato così Pasquale di Bartolomeo, amministratore delegato di Mbda Italia ed Executive group director sales and business development di Mbda, i progressi dei colloqui in corso tra Italia, Regno Unito e Svezia: “La nostra presenza nel Programma è infatti centrale per garantire i sistemi d’arma di nuova generazione e la loro l’integrazione, in particolar modo mettendo a disposizione le nostre eccellenze nell’ambito della guidance e navigation, e nella realizzazione di seeker sviluppati nel corso degli anni anche grazie a programmi di respiro internazionale”. Sottolineando che queste eccellenze contribuiranno “ad un progetto all’avanguardia, che esprime inoltre la capacità di costruire ancora una volta una difesa aerea di respiro europeo, mettendo a fattor comune le migliori capacità di ogni singola nazione partecipante”.

ELETTRONICA

“Il programma Tempest, il primo sistema d’arma pensato come sistema dei sistemi, è stato concepito in Uk ma rappresenta la più grande opportunità del secolo per la nostra industria che dovrà trovarvi la migliore collocazione”, ha dichiarato Enzo Benigni, presidente e ceo di Elettronica: “Si tratta di una imperdibile opportunità per far compiere un importante salto tecnologico al nostro Paese, e da cui consegue un rilevante arricchimento del know-how e una crescita del sistema industriale nazionale. E’, in sintesi, un vero e proprio “breakthrough” in termini di tecnologie abilitanti che ci porterà verso una nuova generazione di sistemi di difesa e che permetterà al nostro Paese di mantenere la sovranità tecnologica conquistata con l’Eurofighter Typhoon. Elettronica è pronta a portare il suo contributo forte di un consolidato track record di successi quale design authority per l’Electronic Warfare nell’ambito dell’Eurofighter Typhoon e dei principali programmi avionici europei degli ultimi 30 anni”.

AVIO AERO

Infine tra le società italiane coinvolte anche Avio Aero. In occasione della dichiarazione d’intenti siglata tra le industrie lo scorso settembre, il ceo Riccardo Procacci dichiarava di essere “orgogliosi di far parte di questa collaborazione strategica che rappresenta l’opportunità unica per la nostra azienda, per il settore cui apparteniamo e per l’Italia di mettere a disposizione la propria leadership industriale attraverso lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e competenze nel campo della propulsione aeronautica, facendo leva sul bagaglio di esperienze acquisite anche grazie al programma EJ200″.

LE RICADUTE INDUSTRIALI

Secondo la nota “queste industrie nazionali impiegano direttamente decine di migliaia di persone e supportano molti altri lavori altamente qualificati attraverso le loro catene di approvvigionamento. Sostenendo la sicurezza nazionale e sostenendo la prosperità economica nel Regno Unito, in Svezia e in Italia”.

GLI ALTRI PROGRESSI DEL TEMPEST

Prima dell’annuncio della cooperazione trilaterale, il Team Tempest guidato dalla britannica Bae System ha comunicato l’ingresso di sette fornitori di sistemi. Il 20 luglio sette società hanno firmato un partenariato per lavorare al al futuro sistema di combattimento aereo: Ge Uk, Gkn, Collins Aerospace, Martin Baker, Qinetiq, Bombardier e Thales Uk.

L’INVESTIMENTO DI SAAB

Contemporaneamente all’annuncio, la svedese Saab ha rivelato un investimento iniziale da 50 milioni di sterline e la creazione di un nuovo centro ‘Future combat air systems’ nel Regno Unito. Entrambi “contribuiranno a rafforzare le relazioni con gli altri partner industriali e il Ministero della Difesa britannico” ha dichiarato l’ad di Saab, Micael Johansson.

Non ha invece stanziato investimenti il governo italiano, almeno per il momento. E come ha sottolineato Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore, “nelle cooperazioni internazionali nell’industria della difesa se un governo non mette soldi di solito non ottiene lavoro per le aziende del proprio paese”.

I PROSSIMI PASSI

Con le nuove partnership firmate, si comincia a delineare il ramo di competenza di ogni attore coinvolto. Questa fase culminerà in un accordo industriale per definire le rispettive competenze. Entro la fine dell’anno, il Team Tempest dovrà presentare infatti il business case per lo sviluppo del programma al governo britannico.

Al momento il Team Tempest è al lavoro su più di sessanta prototipi tecnologici e attività dimostrative impiegando 1800 persone nel Regno Unito. Un numero che dovrebbe raggiungere i 2500 entro la fine dell’anno.

IN CONCORRENZA CON IL PROGETTO FRANCO-TEDESCO

Diventa sempre meno probabile la convergenza a medio termine tra il progetto d’iniziativa britannica e il programma Fcas franco-tedesco, realizzato con l’aiuto degli spagnoli. La scorsa settimana, il Senato francese ha indicato che il Fcas sarebbe costato tra i 50 e gli 80 miliardi di euro, contro i 43 miliardi del Rafale. Per Parigi rappresenta un programma cruciale per l’industria dell’aviazione militare. In gioco c’è la sovranità della Francia in un settore fondamentale per l’indipendenza industriale, operativa e strategica.

Finora i funzionari britannici hanno respinto la necessità di unire l’iniziativa Tempest con quella franco-tedesca-spagnola.

Tra gli addetti ai lavori ci si chiede tuttavia se abbia “senso l’autonomia strategica se poi questa é estremamente costosa e non solletica il mercato con prodotti all’avanguardia”.

Si rischia infatti di avere due caccia di sesta generazione europei entro il 2040, con tutto ciò comporta in termini di costi e di concorrenza nell’esportazione.

IN CERCA DI ALTRI PARTNER

Se non si prospetta una convergenza tra i due programmi all’orizzonte, “resta il tempo per gli altri partner di unirsi a Tempest”, ha detto l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, durante un evento online in occasione Farnborough International Air Show virtuale.

“Ho visto altre nazioni esprimere un interesse e siamo estremamente positivi per il futuro”, ha sottolineato Profumo.

Come ha ricordato DefenseNews, gli inglesi guardano oltre i confini europei nella ricerca di nuovi partner. Sia India sia Giappone hanno discusso di un potenziale legame con un futuro sistema di combattimento aereo.A inizio luglio il ministro della Difesa nipponico ha annunciato lo sviluppo di un caccia stealth di prossima generazione nazionale. La produzione inizierebbe nell’anno fiscale 2031.

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