La responsabilità sociale d’impresa sta cambiando, e ancor più potrebbe modificarsi nei prossimi anni, con l’introduzione in larga scala di nuove tecnologie come: la blockchain.
Essa andrebbe a sostituire quella serie di Codici etici o Codici di condotta (Codes of Practice), attraverso l’elaborazione dei quali si è cercato di individuare e formalizzare i comportamenti professionali eticamente corretti.
Essi dovrebbero essere sempre applicati dalle imprese, sia verso gli operatori interni (dipendenti a vario titolo), sia verso i soggetti esterni che gravitano nell’orbita dell’impresa stessa (gli stakeholders).
I Codici di condotta sono promulgati direttamente dall’azienda, da istituzioni professionali o da organismi governativi di indirizzo nazionale e sovranazionale .
I principi o valori stabiliti nei Codici sono di vario tipo, ma alla base della maggior parte di essi si trovano i cosiddetti Principi di Nolan.
I Principi di Nolan stabiliscono che i titolari di pubblici uffici devono agire secondo:
1. selflessnes, agire per il pubblico interesse e non per quello personale
2. integrity, evitare di mettere sé stessi sotto qualunque obbligazione con persone e organizzazioni che possano influenzare in maniera inappropriata il loro lavoro; non devono prendere nessuna decisione o agire in maniera tale da ricevere benefici finanziari o materiali per sé stessi, la propria famiglia o i propri amici; devono dichiarare e sciogliere ogni interesse o relazione personale nella gestione del proprio ufficio.
3 objectivity, prendere decisioni in maniera imparziale e onestamente, basate sul merito usando la migliore evidenza senza discriminazioni o pregiudizi
4. accountability, essere controllabili da parte del pubblico per le loro decisioni e per le azioni prese
5. openess, prendere decisioni in maniera aperta e trasparente. L’informazione non dovrebbe essere tenuta nascosta al pubblico a meno che non ci sia una ragione chiara e legale per farlo
6. honesty, dire la verità o essere veritieri
7. leadership, esibire questi principi promuovendoli e sostenendoli attivamente, ed essere pronti a mettere in discussione i comportamenti non adeguati ogni volta che questi si appalesano
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La blockchain rivoluziona completamente questo processo.
In tal caso sarebbe opportuno spendere due parole su cosa sia la blockchain. The Economist, il più importante settimanale economico mondiale, l’ha definita, in un uno speciale dell’ottobre 2015 intitolato significativamente The trust machine, come il meccanismo che valida, senza necessità di intermediari , la fiducia (trust) all’interno di una rete di sconosciuti.
La blockchain è una particolare tecnologia di registro distribuito (DLT)
Essa è fondata sulla cosiddetta catena di custodia (chain of custody), che assicura la tracciabilità completa (presente e passata) delle azioni e dei comportamenti dei diversi operatori in una rete di scambi e di relazioni.
Nata in ambito finanziario (ove si sono creati i bitcoin, cioè una moneta virtuale), la blockchain può validare la qualità etica di una catena di azioni.
Rispetto ai vecchi Codici, la blockchain rende più oggettivo il processo di valutazione etica dei comportamenti di un’impresa, eliminando l’arbitrarietà che aveva il processo di valutazione etico affidato a un garante esterno e super partes (commissioni, delegati, consulenti, comitati etici…).
Va sottolineato che ogni algoritmo si basa su principi base (ipotesi) che sono stabiliti dall’operatore; pertanto, anche se l’algoritmo è preciso, il risultato è sempre una conseguenza delle ipotesi da cui si è partiti.
Il problema dell’oggettività, cioè di un giudizio quanto più possibile equo e universale, si presenta perciò nell’individuazione preliminare delle griglie di lettura affidate all’algoritmo. In particolare, queste dovranno essere definite prescindendo dalle condizioni storico-specifiche in cui un dilemma etico si presenta e richiede una decisione.
Di conseguenza, lo spazio dell’azione dell’esperto in responsabilità sociale si sposta, con la blockchain, da valle a monte: da commissioni e comitati etici istituiti ad hoc per discutere e risolvere i singoli casi, all’officina informatica in cui vengono elaborati gli algoritmi.