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Xiaomi Licenziamenti

Ecco come il Covid spinge i licenziamenti in Xiaomi

Il produttore di smartphone cinese Xiaomi taglierà il 10% dei posti di lavoro a causa delle nuove ondate Covid in Cina. Fatti, numeri e approfondimenti

Al via i licenziamenti per Xiaomi, il più grande produttore cinese di smartphone.

Martedì un portavoce dell’azienda ha dichiarato che la sua pratica di “ottimizzazione del personale e razionalizzazione organizzativa” “influirà su meno del 10% della forza lavoro totale”, aggiungendo che le persone interessate sono state retribuite in conformità con le normative locali.

I licenziamenti mostrano che la nuova ondata di tagli di posti di lavoro delle big tech statunitensi ha iniziato a colpire anche le aziende cinesi.

Molte grandi aziende tecnologiche in Cina, tra cui Tencent Holdings e Alibaba Group, hanno licenziato i lavoratori negli ultimi mesi mentre la Cina è rimasta impantanata in una lunga battaglia contro la recrudescenza di focolai Covid-19, segnala Reuters.

I tagli di posti di lavoro arrivano dopo che Xiaomi ha registrato un calo del 9,7% delle entrate del terzo trimestre a novembre, a causa delle restrizioni Covid-19 in Cina e del calo della domanda dei consumatori. I ricavi degli smartphone, che rappresentano circa il 60% delle vendite totali dell’azienda, sono diminuiti dell’11% su base annua.

Tutti dettagli.

LA FORZA LAVORO DI XIAOMI

La multinazionale cinese sta avviando un ciclo di licenziamenti in molte delle sue unità di smartphone e servizi Internet. Un’inversione di tendenza quindi per Xiaomi che aveva condotto una corsa alle assunzioni nel dicembre 2021.

Secondo il South China Morning Post, Xiaomi aveva 35.314 dipendenti al 30 settembre, con oltre 32.000 nella Cina continentale, e l’ultima mossa potrebbe interessare migliaia di lavoratori, molti dei quali sono appena entrati in azienda durante una corsa alle assunzioni iniziata nel dicembre dello scorso anno.

“Xiaomi ha recentemente implementato l’ottimizzazione del personale di routine e la semplificazione organizzativa, con le parti interessate che rappresentano meno del 10% della forza lavoro totale. Le persone interessate sono ricompensate in conformità con le normative locale” ha dichiarato un portavoce dell’azienda.

LE RESTRIZIONI CINESI PER IL COVID SI SONO ABBATTUTE SUL FATTURATO

Xiaomi a novembre ha registrato un calo del 9,7% delle entrate del terzo trimestre, colpite dalle restrizioni cinesi per il COVID-19 e dall’indebolimento della domanda dei consumatori. I ricavi degli smartphone, che rappresentano circa il 60% delle vendite totali secondo Xioami, sono diminuiti dell’11% su base annua.

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