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Ecco come DuckDuckGo, Qwant, Lilo e Ecosia premono su Bruxelles contro Google

DuckDuckGo e altri tre motori di ricerca rivali di Google hanno esortato i legislatori dell'Ue ad agire per arginare il potere di mercato del colosso di Mountain View tramite nuove regole tecnologiche

I motori di ricerca rivali di Google fanno pressione affinché Bruxelles intervenga con nuove regole pro concorrenza.

Lo statunitense DuckDuckGo, il tedesco Ecosia e i francesi Qwant e Lilo hanno invitato una lettera aperta ai legislatori dell’Unione europea esortandoli ad affrontare il continuo dominio del mercato del gigante della tecnologia.

I quattro rivali invocano regole per i menu delle preferenze dei motori di ricerca, sostenendo che la capacità di Big G di impostare valori predefiniti continua a limitare la facilità con cui i consumatori possono passare a un’alternativa di Google.

Alla fine dello scorso anno, la Commissione europea ha presentato il Digital Markets Act (Dma), proponendo una serie fissa di regole ex ante per i cosiddetti “gatekeeper” di Internet con l’obiettivo di garantire che i giganti tecnologici non possano abusare del loro potere per schiacciare i concorrenti.

Tuttavia i quattro concorrenti di Google affermano che la legislazione proposta al momento non contiene alcuna misura che possa aiutare a spezzare la posizione dominante della ricerca del gigante tecnologico in Europa (dove ha circa il 93%).

Da qui la loro richiesta ai legislatori Ue di apportare modifiche da aggiungere con regole vincolanti per le schermate delle preferenze di ricerca in modo che i consumatori abbiano sempre la possibilità di cambiare facilmente la scelta del motore di ricerca predefinito, sia su dispositivo mobile che desktop.

Tutti i dettagli.

IL BRACCIO DI FERRO TRA BRUXELLES E GOOGLE

Negli ultimi anni l’Ue e il colosso di Mountain View si sono scontrati sulla concorrenza.

Come ricorda Reuters, nel 2018 la Commissione europea ha imposto a Google una multa record di 4,24 miliardi di euro per aver utilizzato in modo illecito il sistema operativo Android per consolidare il dominio del suo motore di ricerca, imponendo alla società di garantire condizioni di parità per i rivali.

Successivamente Google ha apportato modifiche. Inoltre, quattro mesi fa Big G ha affermato che avrebbe permesso ai rivali di competere gratuitamente per essere i motori di ricerca predefiniti sui dispositivi Android in Europa.

LE RICHIESTE DI DUCKDUCKGO, ECOSIA, QWANT E LILO

Tuttavia, non è abbastanza per i rivali di Google.

DuckDuckGo, Ecosia, Qwant e Lilo hanno affermato che i legislatori europei dovrebbero utilizzare il pacchetto Dma presentato dal capo dell’antitrust dell’Ue Margrethe Vestager per garantire la concorrenza.

“Nonostante i recenti cambiamenti, non crediamo che sposterà la quota di mercato in modo significativo a causa dei suoi persistenti limiti”, si legge nella lettera congiunta.

Finora infatti un menu delle preferenze che consente agli utenti di scegliere il motore di ricerca predefinito durante la configurazione di un dispositivo Android non è disponibile su Chrome desktop o su altri sistemi operativi. Inoltre questo menu viene mostrato solo una volta agli utenti.

A PROPOSITO DEL DMA

Infine, “accogliamo con favore gli obiettivi della Commissione con il Digital Markets Act, ma il Dma non riesce ad affrontare la barriera più acuta nella ricerca: l’accumulo di posizioni predefinite da parte di Google”, scrivono anche i quattro motori di ricerca avversari di Google.

Il Dma “dovrebbe sancire per legge un requisito per un menu delle preferenze del motore di ricerca che vieterebbe effettivamente a Google di acquisire punti di accesso di ricerca predefiniti dei sistemi operativi e dei browser dei gatekeeper”, hanno sottolineato Duckduckgo, Ecosia, Qwant e Lilo.

Ricordiamo che per l’entrata in vigore del Dma nel 2023 è necessario il via libera del Parlamento europeo e dei paesi dell’Ue.

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