Di fronte a una nuova malattia virale, a un’epidemia, due sono infatti le strade che vanno percorse parallelamente:
1) bisogna studiare più rapidamente possibile il virus in questione e cercare di scoprire i suoi punti deboli, creando quindi un farmaco efficace. E questo, va detto, la medicina sa come farlo. Il problema però è un altro: quanto tempo ci metterà per trovare il rimedio giusto ed efficace? E data la velocità di progressione che sta dimostrando questo virus, ci sono validi motivi per essere pessimisti;
2) ma bisogna soprattutto ricordare ciò che Antoine Béchamps, e poi Louis Pasteur dissero e scrissero: “La malattia non è nulla, il terreno è tutto”. Intendendo per “terreno” quell’insieme di fattori fisici, ma anche psicologici, che compongono l’organismo umano. I due grandi scienziati si basavano su coloro che erano sfuggiti alle grandi epidemie, quelli che avevano manifestamente resistito all’infezione. È quindi ora di spiegarlo, visto che la medicina ufficiale di norma non lo fa: probabilmente queste persone avevano un sistema immunitario più forte ed efficiente rispetto a quello degli altri.
Il metodo da seguire è appunto questo ed è a portata di mano di tutti. E si riassume in una semplice parola: prevenzione. Il professor Luc Montagnier, co-scopritore del virus dell’Aids e premio Nobel, ha scritto: “I fattori ambientali, l’inquinamento, stanno favorendo la comparsa di epidemie e gravi malattie croniche”.
Ma in cosa consiste la prevenzione su un fronte così impegnativo e difficile come quello dei virus? La risposta è paradossalmente semplice. Perché la sola e unica cosa che possiamo fare è garantire la qualità di ciò che immettiamo nel nostro organismo. Il che significa innanzitutto alimenti che siano il più possibile sani; ma insieme a questi, in funzione sinergica ad essi, bisogna aggiungere integratori antiossidanti che siano di origine naturale (caratteristica essenziale date le carenze degli alimenti moderni) e infine acqua di altissima qualità.
“Senza un regime alimentare sano, non carente, il sistema immunitario non può svolgere il suo ruolo di difesa dell’organismo, sia per resistere alle infezioni sia per combattere le malattie già presenti”, spiega il professor Montagnier. Ciò che è vero per il virus dell’AIDS è infatti probabilmente vero anche per il Coronavirus e per tutte le altre epidemie. La combinazione di tutti questi fattori circostanti genera infatti stress ossidativo nelle nostre cellule. Mi riferisco allo stress ossidativo rappresentato da molecole derivate dall’ossigeno, i cosiddetti radicali liberi che interrompono o addirittura paralizzano totalmente il nostro sistema immunitario. Non bisogna dimenticare che, inoltre, l’invecchiamento rende le persone ancor più vulnerabili.
Speriamo tutti che la propagazione di questa nuova epidemia si fermi, ma dobbiamo essere prudenti e diffidenti. Dobbiamo mettere a disposizione tutti i mezzi per combatterla in modo efficiente e rapido. Quando parliamo di un’epidemia, infatti, la velocità di reazione è un fattore essenziale, in grado di salvare molte vite.
Peccato però che alcune di queste armi siano ancora trascurate dalla nostra cosiddetta medicina convenzionale. Questo a dispetto dell’assoluta e vitale importanza rappresentata da un lato da un’alimentazione sana e dall’altro dalla assunzione di antiossidanti per schermare il nostro sistema immunitario.
Curioso, potrà obiettare qualcuno, che tanto le aziende farmaceutiche quanto i politici sembrano poco o nulla interessati agli antiossidanti. Le ragioni di questo disinteresse sono semplici, sono logiche, ma sono soprattutto squallide. Per due motivi. Il primo è che le piante e i minerali non sono brevettabili, quindi non sono sfruttabili in esclusiva da parte della azienda X piuttosto che dall’azienda Y. E proprio per questo non interessano i loro finanziatori. Il secondo motivo è che tutto quanto è prevenzione dalle malattie va per forza di cosa contro la politica del farmaco, che ha invece bisogno dei malati per svilupparsi.
Nel mio ultimo libro, “Il libro d’oro della prevenzione“, pubblicato da Mind Edizioni alla fine di ottobre 2019 (quindi ben prima dell’inizio dell’epidemia), indico la via da seguire, e cioè il metodo per proteggersi al meglio.
In effetti, per proteggersi correttamente, è necessario sapere come e quando usare gli antiossidanti.
Il primo punto importante è la nozione di potenziamento che esiste tra le diverse molecole antiossidanti. Riteniamo infatti che tutti questi antiossidanti dipendano l’uno dall’altro. Inoltre, per essere ancora più efficaci, devono essere usati insieme. Separati perdono gran parte delle loro qualità. Premesso questo, ecco quali sono i principali antiossidanti e cioè le vitamine A, C, D ed E; l’acido lipoico, e il glutatione; i minerali, in particolare selenio e zinco; e ancora le piante multiple, in particolare il Ginkgo Biloba, i tre Ginseng (Revita Complex) e via elencando. Il secondo fondamentale punto è verificare la qualità dei prodotti. Molti degli antiossidanti presenti sul mercato sono infatti di scarsa qualità e poco efficaci. Per questo è essenziale controllare le etichette e il dosaggio dei principi attivi. La forma naturale è preferibile alla sintetica e l’imballaggio in vetro oscurato è meglio in quanto evita l’azione della luce e aiuta a mantenere la conservazione degli antiossidanti.
COME USARE GLI ANTIOSSIDANTI CONTRO L’EPIDEMIA
Per i prodotti Vitigin Complex, Delta C Plus, Delta E, Draina Complex, Kela Plus e Immun’Complex è possibile alternare una settimana di dosaggio pieno, come da tabella, e una settimana a dosi dimezzate.
Per adulti e bambini di età superiore ai 12 anni queste dosi possono essere mantenute per diversi mesi, se necessario, come nel caso di una epidemia acuta, rapida o incontrollata. Ai bambini di età superiore ai 6 anni si raccomandano invece dosi dimezzate.
Prima dei 6 anni:
VITAMINA C, 1 capsula al giorno;
VITAMINA E, 1 capsula al giorno;
VITAMINA A, 1 capsula a settimana;
DELTA SELE-ZINC, 1 capsula a settimana;
KELA PLUS, 1 capsula a settimana.
Per quanto riguarda il dosaggio dell’Echinacea in tintura madre ecco la posologia:
– dai 9-12 anni : 12 gocce in acqua 3 volte al dì
– dai 6-9 anni : 10 gocce in acqua 3 volte al dì
– dai 2-6 anni : 5 gocce in acqua 3 volte al dì.
Questi suggerimenti sono per coloro che vogliono proteggersi e prevenire tanto epidemie infettive in generale quanto quelle virali specifiche. Di fronte alla nuova epidemia del Coronavirus asiatico, questi suggerimenti devono essere presi con urgenza. Il “trattamento” qui proposto fornisce da un lato una protezione del sistema immunitario; e dall’altro partecipa al trattamento della malattia in corso (questo trattamento come medicina integrata, associata alla medicina convenzionale). La terapia deve essere mantenuta fino a quando l’epidemia non viene completamente sradicata.
(Articolo pubblicato su SalutePrevenzione.it, qui la versione integrale)