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Nasa Ufo

Ecco che cosa ha rivelato la Nasa sugli Ufo

Ieri il comitato della Nasa che si occupa delle osservazioni di Ufo ha tenuto il primo incontro pubblico. La scarsità di dati di alta qualità è tra i maggiori ostacoli per svelare tali misteri

 

Dopo aver passato decenni a sfatare gli avvistamenti Ufo, la Nasa ha cambiato registro.

Lo scorso ottobre l’agenzia spaziale americana ha convocato una commissione sui cosiddetti “fenomeni aerei non identificati” (Unidentified Aerial Phenomena, Uap). Ovvero quelli che un tempo venivano chiamati Ufo, eventi del cielo che non sono riconducibili a velivoli o fenomeni naturali noti.

Il 24 ottobre la commissione di 16 esperti ha iniziato a lavorare a uno studio indipendente della durata di nove mesi. Nel panel anche l’astrofisica italiana Federica Bianco dell’Università del Delaware (Usa).

E ieri il gruppo indipendente della Nasa ha convocato un incontro pubblico per presentare le scoperte preliminari prima della pubblicazione di un rapporto previsto per la fine dell’estate.

“Il lavoro di questo comitato rappresenta la prima inchiesta sugli Ufo mai condotta sotto gli auspici dell’agenzia spaziale statunitense per un argomento che il governo un tempo consegnava alla competenza esclusiva e segreta dei funzionari militari e della sicurezza nazionale” sottolinea Reuters.

E se da sempre c’è un diffuso interesse pubblico per l’argomento, i ricercatori della Nasa ritengono che gli Uap siano sottostimati a causa dello “stigma” ad essi associato. Mentre il Pentagono negli ultimi anni ha incoraggiato gli aviatori militari a documentare gli eventi Uap, i piloti commerciali restano “molto riluttanti a segnalarli” a causa del persistente stigma che circonda tali avvistamenti, ha dichiarato il presidente del panel, l’astrofisico David Spergel.

Tutti i dettagli.

RACCOGLIERE I DATI DI ALTA QUALITÀ LA PRINCIPALE SFIDA PER LA NASA SUGLI UFO

Che li chiamate ancora Ufo o fenomeni aerei non identificati Uap, al momento l’unica certezza è che servono dati di maggiore qualità per studiare questi avvistamenti.

“Se dovessi riassumere in una riga quello che sento che abbiamo imparato, è che abbiamo bisogno di dati di alta qualità”, ha affermato Spergel. “Gli attuali dati esistenti e i rapporti dei testimoni oculari da soli non sono sufficienti per fornire prove conclusive sulla natura e l’origine di ogni evento UAP”.

La più grande sfida è la carenza di metodi scientificamente affidabili per documentare gli Ufo.

Secondo i membri del panel della Nasa il problema di fondo è che i fenomeni in questione sono generalmente rilevati e registrati con telecamere, sensori e altre apparecchiature non progettate o calibrate per osservare e misurare con precisione tali peculiarità.

L’OBIETTIVO DEL PANEL

Dopodiché, il presidente del panel Spergel ha spiegato alla platea che il ruolo del suo team non era “risolvere la natura di questi eventi”, piuttosto fornire alla Nasa una “tabella di marcia” per guidare le analisi future aggiungendo che il loro rapporto sugli avvistamenti di fenomeni anomali non identificati (UAP) sarà pubblicato a luglio.

L’INDAGINE SEPARATA DEL PENTAGONO

Va aggiunto inoltre che lo studio della Nasa è separato da un’indagine recentemente formalizzata dal Pentagono sugli avvistamenti segnalati negli ultimi anni da aviatori militari e analizzati dai funzionari della difesa e dell’intelligence degli Stati Uniti.

“Abbiamo da 50 a 100 nuovi rapporti ogni mese”, ha affermato Sean Kirkpatrick, direttore dell’All-domain Anomaly Resolution Office (AARO), nuovo Ufficio per la risoluzione delle anomalie all-domain del Pentagono. L’esercito americano ha documentato più di 800 casi negli ultimi due decenni, ha aggiunto Kirkpatrick.

Ma solo una piccola percentuale è considerata al di là di una spiegazione relativamente semplice, mentre il resto può essere attribuito a fenomeni come aerei, palloni aerostatici, detriti o cause atmosferiche, sostiene il direttore dell’AARO.

CAMBIO DI PASSO

Gli sforzi paralleli della Nasa e del Dipartimento della Difesa evidenziano un punto di svolta per il governo americano dopo decenni trascorsi a deviare, smascherare e screditare rapporti di oggetti volanti non identificati, o UFO, risalenti agli anni ’40, commenta ancora Reuters.

Dunque ora sia la Nasa sia il Pentagono affrontano apertamente la questione, ma entrambi precisano che l’imperativo resta quello di proteggere lo spazio aereo statunitense e, per estensione, la sicurezza pubblica e naturale.

E GLI EXTRATERRESTRI?

Infine, come segnala la Bbc, un rapporto del Pentagono nel 2021 sostiene che su 144 avvistamenti di piloti militari effettuati dal 2004, tutti tranne uno sono rimasti inspiegabili. I funzionari non hanno escluso la possibilità che gli oggetti siano extraterrestri.

Tuttavia, sia la Nasa che i funzionari dell’intelligence della difesa hanno sottolineato che mentre l’esistenza di vita aliena intelligente non è stata esclusa, non hanno trovato prove che suggeriscano un’origine extraterrestre per gli avvistamenti Ufo.

“Affermare che vediamo qualcosa che è la prova dell’intelligenza non umana richiederebbe prove straordinarie, e non le abbiamo viste”, ha precisato Spergel.

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