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Kinect

È (ri)morto il Kinect. Perché Microsoft ha staccato la spina anche al gemello riadattato per l’IA

La Casa di Redmond, impegnata nel controllo delle spese (oltre diecimila i licenziamenti annunciati quest'anno), taglia alcuni rami secchi, tra cui la produzione di Azure Kinect, erede della sfortunata periferica nata per permettere a Xbox 360 di competere col Nintendo Wii

Se la memoria non ci inganna, era la fine del mese di ottobre del 2017 quando alcune testate statunitensi iniziarono a riportare la notizia che Microsoft aveva deciso di interrompere la produzione del Kinect, la sfortunata periferica nata in tutta fretta nel tentativo di porre l’Xbox 360 in scia dei giochi per Nintendo Wii che spopolava grazie a controller dotati di giroscopi e sensori di movimento.

IL FLOP DEL KINECT IN NUMERI

In realtà i numeri per quanto non eccelsi non furono nemmeno dei più tragici. Al momento dell’addio aveva piazzato, in sette anni (il lancio era avvenuto nel novembre del 2010), 35 milioni di pezzi . Niente comunque in confronto agli oltre 100 milioni di Wii in circolazione. Eppure non partì nemmeno malaccio, piazzando 133.333 unità al giorno nei primi 60 giorni di lancio, dal 4 novembre 2010 al 3 gennaio 2011.

Sta di fatto che mancò davvero poco che nel suo gorgo, Kinect portasse con sé, oltre ai milioni di dollari investiti, pure una delle software house che più avevano creduto nella periferica: Rare, first party di Microsoft e autrice, ai tempi della collaborazione con Nintendo, di alcuni dei videogiochi più belli degli anni ’90, dalla saga di Donkey Kong Country a Killer Instinct, passando per Banjo-Kazooie, 007 GoldenEye e ovviamente Perfect Dark.

GLI EREDI DI KINECT

Siccome del Kinect non si butta via nulla, la tecnologia impiegata nella periferica ludica venne data in pasto ad altri reparti Microsoft che la utilizzarono nei modi più disparati, facendola confluire ora nelle HoloLens come pure nel progetto dei visori Windows Mixed Reality e nei laptop con le funzionalità di Windows Hello.

LA PERIFERICA PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

In realtà, nove anni dopo la software house di Redmond partorì un erede, Azure Kinect, periferica pensata per l’ambito industriale e per l’uso con intelligenza artificiale, molto più evoluta della controparte offerta al grande pubblico che trasformava il corpo dell’utente in controller.

Aveva difatti una videocamera di tutto rispetto, da 12 megapixel, sette microfoni e molteplici sensori per carpire i movimenti, che rendevano il prodotto idoneo a rilevare una notevole quantità di informazioni dall’ambiente circostante.

MICROSOFT RISPARMIA

Ma adesso, con Microsoft impegnata a contenere le spese dopo la sbornia post pandemica che aveva fatto volare gli utili (ricordiamo che la compagnia ha annunciato oltre diecimila licenziamenti per il 2023), comprensibilmente nel riassetto stanno finendo anche i progetti che non stavano portando i dovuti introiti.

Come spiegato in un post ufficiale da Microsoft, la compagnia cesserà la produzione diretta di Kinect Azure e cederà la tecnologia in licenza a produttori di terze parti. “Con le necessità dei nostri utenti e partner che si evolvono, aggiorniamo i nostri prodotti per supportarli”, ha scritto il colosso tecnologico fondato da Bill Gates nel messaggio sulla chiusura.

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