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Foodora

Deliveroo, Foodora, Uber Eats e Just Eat. Tutte le tensioni (anche sindacali) su fattorini e Di Maio

Tensioni senza sosta sui fattorini in vista della riunione di lunedì al ministero del Lavoro dopo lo stop and go di Luigi Di Maio. Una riunione con molte incognite, anche perché convocata in maniera inedita via whatsapp. Chi e cosa rappresentano davvero le micro associazioni territoriali di alcuni rider di Milano, Roma e Bologna che…

Tensioni senza sosta sui fattorini in vista della riunione di lunedì al ministero del Lavoro dopo lo stop and go di Luigi Di Maio.

Una riunione con molte incognite, anche perché convocata in maniera inedita via whatsapp.

Chi e cosa rappresentano davvero le micro associazioni territoriali di alcuni rider di Milano, Roma e Bologna che sono state convocate? Se e quanto sono rappresentativi? Sono alcune delle domande che addetti ai lavori e aziende del settore si stanno ponendo in queste ore.

Ma per certi versi i più preoccupati sono i sindacati confederali, comunque convocati dal dicastero retto dal leader pentastellato. Le confederazioni Cgil, Cisl e Uil non nascondono il timore che micro sindacati settoriali e territoriali dei fattorino possa essere legittimati di fatto dalla riunione al dicastero del Lavoro pur aver avendo una incerta rappresentatività. Un precedente da scongiurare, dicono ambienti vicini alle confederazioni.

Per tutte queste ragioni c’è chi nelle strutture confederali spinge affinché siano i leader Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo a presentarsi a sorpresa all’appuntamento: la loro presenza potrebbe essere una risposta indiretta rispetto all’indifferenza mostrata dal governo M5S-Lega rispetto a richieste e attese delle confederazioni. I tre leader, al momento, avrebbero scelto di andare di persona alla riunione di lunedì.

Non mancano differenze di vedute anche tra le imprese del settore. Sta facendo discutere in particolare l’ennesima sortita con tanto di clamore di Foodora: dopo le minacce di abbondare l’Italia in caso di approvazione del decreto che era stato annunciato da Di Maio, e dopo la retromarcia, Foodora ha promosso una sorta di “carta dei lavori” alla vigilia dell’incontro con il ministro che ha spaccato il fronte delle aziende del comparto.

All’iniziativa di Foodora hanno aderito infatti soltanto piccole imprese come Foodracers, Moovenda e Prestofood mentre si sono defilate le altre big del settore, Deliveroo, Glovo, Just Eat e UberEats,

Di fatto la proposta di Foodora – secondo alcune ricostruzioni – soddisfa solo il parte le richieste del ministro Di Maio e dei rider, che l’hanno già commentata dicendo che è insufficiente. La proposta di Foodora, comunque, non apre alla subordinazione, ma solo a una forma di collaborazione autonoma (co.co.co) che applica proprio Foodora.

Inoltre, secondo Business Insider Italia, “Deliveroo, Glovo, Just Eat e UberEats contestano il fatto che la carta sia un copia-incolla delle condizioni già applicate da Foodora e non hanno apprezzato il tempismo del Ceo di Foodora, Gianluca Cocco, che non avrebbe condiviso i contenuti per tempo, concedendo soltanto una manciata di ore per poterli valutare e controfirmare”.

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