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Broadcom

Cosa farà Broadcom per accontentare l’Antitrust Ue

La commissione Ue ha accetta gli impegni di Broadcom: il chipmaker statunitense metterà fine agli accordi di esclusività per decoder e modem

 

Pericolo scampato per il chipmaker statunitense, uno dei più importanti fornitore di Apple.

Broadcom metterà fine agli accordi di esclusiva per sette anni nell’accordo antitrust con l’Ue volto a porre fine a un’indagine di un anno senza che si sia riscontrato alcun illecito.

La multinazionale (semiconduttori, circuiti integrati, reti tlc) sospenderà tutti gli accordi esistenti contenenti termini di esclusività o quasi esclusività e o clausole di sfruttamento riguardanti Systems-on-a-Chip (SoC) per decoder TV e modem Internet. Non solo. Broadcom si è impegnata a non stipulare nuovi accordi che comprendano tali condizioni.

La Commissione europea considera gli impegni offerti da Broadcom legalmente vincolanti ai sensi delle regole antitrust della Ue.

Lo scorso giugno la Commissione europea aveva aperto infatti un’indagine formale sul produttore di chip statunitense per sospetto comportamento anti-concorrenziale nei mercati in cui detiene una posizione di leadership per i chip system-on-a-chip, front-end e wifi.

GLI IMPEGNI PRESI DA BROACOM

Broadcom sospenderà tutti gli accordi esistenti che contengono clausole di esclusiva o quasi esclusiva per quanto riguarda i cosiddetti Socs (Systems On a Chip) per le set top box per la tv o per i modem Internet e si è impegnata a non stringere nuovi accordi che prevedano clausole simili.

Broadcom si è inoltre impegnata a non stipulare nuovi accordi che prevedano tali termini per un periodo di sette anni.

IL PROCEDIMENTO AVVIATO DA BRUXELLES

Nel giugno 2019 la Commissione aveva avviato un procedimento per presunto abuso di posizione dominante da parte di Broadcom e allo stesso tempo aveva emesso una comunicazione degli addebiti chiedendo l’istituzione di misure provvisorie.

LE “MISURE PROVVISORIE” DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Lo scorso ottobre l’esecutivo Ue ha adottato una decisione in cui concludeva che erano necessarie misure provvisorie per impedire che si verificassero danni gravi e irreparabili alla concorrenza sui mercati mondiali per SoC per set-top box TV, modem xDSL, modem in fibra e via cavo.

Bruxelles contestava infatti alcuni accordi di esclusiva o quasi esclusiva imposti da Broadcom in relazione ai SoC per decoder TV, xDSL e modem in fibra. Pertanto aveva ordinato a Broadcom di interrompere l’applicazione di queste disposizioni contenute negli accordi con sei dei suoi principali clienti. Ordinando l’attuazione di misure provvisorie applicabili per un periodo di tre anni.

IL PUGNO DI FERRO DELL’ANTITRUST UE

Come ha sottolineato TechCrunch, quando la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager ha rispolverato lo strumento delle misure provvisorie l’anno scorso, contro Broadcom, si trattava della prima volta in 18 anni. “Le misure provvisorie sono un modo per affrontare la sfida di far rispettare le nostre regole di concorrenza in modo rapido ed efficace. Ecco perché sono importanti. E soprattutto nei mercati in rapida evoluzione”. Aveva dichiarato Vestager.

Secondo TechCrunch “la sollecitudine nel caso Broadcom sembra un segno di dove la Commissione vuole arrivare sulla regolamentazione delle big tech”. Il sito ricorda infatti che la regolamentazione ex ante delle piattaforme dominanti “gatekeeper” è anche nel menu del prossimo pacchetto Digital Services Act che aggiornerà le regole dell’Ue per il business su Internet. “Quindi sembra una scommessa giusta aspettarsi un’azione antitrust nei confronti dei colossi tecnologici più rapida in tutto il blocco nei prossimi anni”.

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