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Mariani Leonardo

Come si muoverà Leonardo in Europa (e non solo)

Dall'avanzamento del programma Gcap al futuro del business Oto Melara, ecco che cosa ha detto il direttore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, in audizione alla Commissione Difesa della Camera

Leonardo alla ricerca di una partnership europea per il business Oto Melara nel settore degli armamenti terrestri.

“L’Italia ha una competenza importante in Oto Melara ma anche nella componente Iveco con cui siamo partner nel consorzio”, ha detto il direttore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, in audizione alla Commissione Difesa della Camera nell’ambito dell’esame del Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2023-2025.

Nel 2021, il gruppo capeggiato all’epoca da Alessandro Profumo aveva messo in vendita la controllata armamenti terrestri insieme a Wass, cessione rimasta in stand-by. Nel frattempo, la Difesa ha confermato l’intenzione di comprare i carri armati Leopard 2, prodotti dalle tedesche Kmw e Rheimmetall (entrambe avevano fatto un’offerta per la controllata di Leonardo). Ora l’ex Finmeccanica guidata da Roberto Cingolani punta al coinvolgimento di Oto Melara nel programma.

“Probabilmente sarà opportuno avere una collaborazione a livello europeo perché non credo ci sia spazio per più piattaforme: stiamo cercando una collaborazione dignitosa sia in termini di partecipazione che di tecnologia e il supporto finanziario che deriva dal Dpp è un ottimo viatico”, ha precisato Mariani.

Ma oltre alla componente terrestre, c’è quella poi aeronautica e qui il dg di Leonardo ha spiegato che “Torino è per noi il polo dell’aerospazio” e per il futuro vedo “una grande Caselle”.

Tutti i dettagli sull’audizione del direttore generale di Leonardo, alla Commissione Difesa della Camera.

AUMENTATA QUASI DEL 50% LA DISPONIBILITÀ DI CASSA DEL DPP

A proposito del Dpp della Difesa 2023-2025 Lorenzo Mariani ha illustrato in audizione che “Il livello di disponibilità di cassa del Dpp Difesa è aumentato quasi del 50% ed è un’ottima notizia”. Mariani ha aggiunto che la disponibilità di cassa triennale dei Dpp dal 2020 in poi è la “garanzia della continuazione dei programmi in corso”, mentre si era arrivati, nel periodo 2018-2019, “a mettere in discussione la prosecuzione di programmi già lanciati e quindi la sussistenza della stessa società”.

“Rispetto agli altri Dpp c’è un’altra buona notizia – ha continuato il direttore generale di Leonardo – ossia un incremento di livello della spesa sugli 8 miliardi che si mantiene, anzi, cresce e si mantiene fino a 8,7 miliardi nel triennio 2023 – 2025”. “Per noi – ha concluso Mariani – è garanzia di stabilità nella programmazione”.

ALLEANZE IN EUROPA SUL MODELLO DI MBDA

Come aveva già anticipato il mese scorso l’ad Cingolani, Leonardo sta lavorando “su alcune alleanze che devono creare dei poli europei”.

Il modello Mbda, cioè un’alleanza a tre con altri Paesi europei come avviene nel consorzio dei sistemi missilistici, “funziona molto bene” e può essere replicato da Leonardo in altre partnership europee sui diversi settori in cui opera, ha fatto seguito il dg Mariani.

“Il modello a tre favorisce l’Italia perché noi non siamo leader, se non in poche cose: Leonardo è una grandissima azienda ma, nei singoli settori, se non negli elicotteri e ora nell’elettronica, non siamo il numero uno. In questo caso fare un accordo a tre permette di bilanciare”, ha detto. Mbda è “un modello che funziona molto bene: quando costituimmo Mdba Italia aveva 800-850 persone, oggi 2000 e va verso i 2500, tutto di crescita organica: è la dimostrazione che mettere insieme le cose sviluppa tutti quanti”.

Sull’applicazione del modello Mbda ai vari settori, Mariani ha poi spiegato: “Sulla componente ‘Land’ (le attività di difesa terrestre, ndr) questa cosa va portata avanti; sull’elettronica possiamo ambire a essere leader; sugli elicotteri ambirei a conservare una leadership”.

Per quanto riguarda il settore aeronautico, Mariani osserva che “la situazione è più complicata perché l’Europa è frammentata, l’Inghilterra che è il nostro partner di elezione non è più in Europa, il Giappone è un player esterno”.

A CHE PUNTO È IL GCAP

Passando allo sviluppo futuro, il dg di Leonardo ha illustrato in commissione Difesa che “c’è bisogno di tre componenti: la prima è pensare da oggi cosa vogliamo fare per il Gcap (il programma Global Combat Air che riguarda Italia, Germania, Regno Unito e Giappone), Nel Gcap c’è l’alleanza tra Regno Unito, Italia e Giappone, i primi contratti già stanno fruendo e questo finanziamento ulteriore previsto dal Dpp metterebbe al sicuro la prima fase di sviluppo del programma. Ovviamente quando si tratta di sviluppare un sistema aereo, si tratta di progetti pluriennali nell’arco di 15 anni, quindi finanziamenti importanti”.

“Nessuna delle tre nazioni che ho citato, compresa l’Italia, — puntualizza Lorenzo Mariani — sarebbe in grado di farselo da sola, questo è assolutamente un dato di fatto. Importante che venga finanziato e importante dimostrare che possiamo essere paritetici rispetto agli altri. La pariteticità si dimostra con valore tecnologico industriale e soldi dall’altra parte”.

IL RUOLO DI TORINO CASELLE

Dopodiché, secondo il dg di Leonardo, sul programma è necessaria “una linea di produzione in Italia e vedo Caselle come sede”. “Il sito ha bisogno comunque di una riqualificazione in una parte importante, un progetto urbanistico di cui non può farsi carico Leonardo, ma vedo tecnologia, città dell’aerospazio, sviluppo e produzione per una grande Caselle” ha sottolineato Mariani.

L’IMPORTANZA DEL PROGRAMMA EUROFIGHTER

Passando alla seconda componente di sviluppo, per Mariani “è il programma Efa-Eurofighter; il terzo elemento sono le nuove tecnologie, creare un ecosistema nel quale noi abbiamo confermato la nostra partecipazione e in cui vorrei concentrare un gruppo significativo di ingegneri, almeno 100-150, dedicato alle tecnologie”.

“L’Eurofighter — ha aggiunto Mariani —per l’industria nazionale della difesa è vita: ci sono aree come Torino Caselle che senza l’Eurofighter avrebbe una crisi importante a livello industriale. Penso che Eurofighter sia la spina dorsale in termini di sistema di tante forze armate, non solo italiana, e ha dato enormi soddisfazioni all’estero come in Kuwait”.

Allo stesso tempo, “Eurofighter è un tema delicatissimo e ha ancora vita in modo complementare e compatibile all’F-35 fino al 2050-2055.Gli inglesi, che hanno un piano storicamente più strutturato per l’Eurofighter, lo stanno manutenendo e facendo crescere ed evolvere perche’ ritengono che sia una macchina efficace e compatibile con l’F35” ha spiegato il direttore generale di Leonardo parlando in audizione alla Commissione Difesa della Camera, in relazione alla produzione del velivolo da combattimento.

LEONARDO GUARDA ALLA CRESCITA NEI DOMINI SPAZIO E CYBER

Infine, come già anticipato dall’ad Cingolani, nel prossimo piano industriale di Leonardo due colonne portanti saranno i domini spazio e cyber.

“C’è un forte potenziamento in due domini in grande crescita che sono spazio e cyber” ha osservato il direttore generale di Leonardo.“Lo spazio è in grande sviluppo tecnologico ed economico e anche il suo impatto sulla difesa, mentre la cyber è trasversale a tutti gli ambiti” ha concluso Lorenzo Mariani.

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