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Come e perché la Russia bastona Google e Meta (Facebook)

Un tribunale russo ha comminato multe a Google e Facebook (ribattezzato Meta) per non aver rimosso contenuti ritenuti illegali nel Paese

 

Dalla Russia maxi multe a Google e Meta-Facebook.

Un tribunale russo ha sanzionato le aziende statunitensi rispettivamente per un ammontare pari a 98 milioni di dollari e 27 milioni di dollari. Lo ha annunciato il servizio stampa della corte su Telegram.

Le aziende sono accusate di aver “ripetutamente trascurato di rimuovere contenuti vietati” dalla normativa locale.

Il governo russo ha aumentato la pressione sulla grande tecnologia quest’anno in una campagna che i critici definiscono come un tentativo delle autorità russe di esercitare un controllo più stretto su Internet, qualcosa che secondo loro minaccia la libertà individuale e aziendale.

Mosca ha cercato infatti di rafforzare il controllo sul segmento russo del web e di sviluppare una cosiddetta “internet sovrana“. Dal 2014 la legge russa obbliga le imprese del web a stoccare i dati dei loro utenti russi in Russia.

Tutti i dettagli.

LE VIOLAZIONI DI GOOGLE E META IN RUSSIA

L’autorità federale russa garante delle comunicazioni, Roskomnadzor, ha affermato che Facebook e Instagram non sono riusciti a rimuovere duemila pezzi che violano le leggi russe, mentre Google mantiene 2.600 pezzi di contenuti vietati.

La Russia ha ordinato alle aziende di eliminare i post che promuovono l’abuso di droga e i passatempi pericolosi, le informazioni su armi ed esplosivi fatti in casa, nonché quelli di gruppi che designa come estremisti o terroristi.

IL GIRO DI VITE RUSSO

Finora la Russia ha imposto piccole multe alle società tecnologiche straniere durante tutto l’anno.

A maggio un tribunale russo ha dichiarato di aver comminato a Twitter due multe per un totale di 7 milioni di rubli (95.310 dollari) per la mancata eliminazione di contenuti che Mosca considera illegali. Per lo stesso motivo aveva già multato Google e Facebook.

La Russia ha anche posto un rallentamento punitivo sul social network statunitense Twitter per non aver cancellato contenuti vietati. Anche TikTok ha ricevuto una multa per reati simili quest’anno.

Tuttavia, le sanzioni di venerdì segnano la prima volta che l’autorità ha richiesto una percentuale del fatturato annuo russo delle società, aumentando notevolmente la somma della multa.

A QUANTO AMMONTANO LE MULTE

Secondo i calcoli di Reuters, la multa di Google equivale a poco più dell’8%.

IL BRACCIO DI FERRO CON BIG G

Google, che quest’anno ha pagato oltre 32 milioni di rubli di multe per violazioni dei contenuti, è in contrasto con Mosca su una serie di questioni.

Lo scorso luglio il tribunale distrettuale di Tagansky di Mosca ha dichiarato Google colpevole di violazione delle leggi sulla localizzazione dei dati, imponendo una multa di 3 milioni di rubli. La multa massima prevista per un caso simile è pari a sei milioni di rubli. Dal 2014 la legge russa obbliga le imprese del web a stoccare i dati dei loro utenti russi in Russia.

Infine, Reuters segnala che Mosca ha anche chiesto che 13 aziende tecnologiche straniere e per lo più statunitensi, tra cui Google e Meta Platforms, siano ufficialmente rappresentate sul suolo russo entro il 1 gennaio. In caso contrario, andranno incontro a possibili restrizioni o divieti definitivi.

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