Microsoft ha ceduto alle pressioni europee sul cloud.
Gli accordi di licenza modificati e altre modifiche che semplificano la concorrenza dei fornitori di servizi cloud entreranno in vigore il 1° ottobre, ha affermato lunedì il colosso tecnologico di Redmond.
Il presidente di Microsoft Brad Smith aveva annunciato le modifiche a maggio ma non ha detto quando sarebbero entrate in vigore.
Proprio Microsoft è stata multata di 1,6 miliardi di euro dalle autorità di regolamentazione antitrust dell’Ue nel 2010. Ma la società era finita di nuovo nel mirino dell’autorità per la concorrenza di Bruxelles dopo che il fornitore di software tedesco NextCloud, la francese OVHcloud e altre due società (tra cui l’italiana Aruba) hanno presentato denunce sulle pratiche cloud di Microsoft.
La società fondata da Bill Gates ha introdotto restrizioni di outsourcing alle sue licenze cloud nel 2019, inclusa una restrizione di outsourcing, che ha portato i clienti a pagare di più per eseguire il software Microsoft in ambienti cloud non Microsoft.
Tuttavia, secondo Zdnet, “queste modifiche non affrontano ancora alcuni dei principali reclami di clienti e partner che hanno portato Microsoft a rivedere le proprie politiche in queste aree”.
Tutti i dettagli.
COSA CAMBIERÀ PER IL CLOUD DI MICROSOFT DAL 1° OTTOBRE
“Il 1 ° ottobre 2022, Microsoft implementerà aggiornamenti significativi ai nostri termini di outsourcing e hosting a vantaggio dei clienti di tutto il mondo”, ha affermato la società in un post sul blog.
“Gli accordi di licenza riveduti significano che i clienti possono utilizzare le loro licenze su qualsiasi provider cloud europeo che fornisce servizi ai propri data center” spiega Reuters.
LE CONSEGUENZE PER I RIVALI AWS, GOOGLE E ALIBABA
In particolare, Microsoft sta aggiungendo una novità legata alla virtualizzazione flessibile che, secondo i funzionari, consentirà ai clienti con licenza Software Assurance o licenze in abbonamento potranno utilizzare il proprio software con licenza per creare e/o installare soluzioni ed eseguirle su qualsiasi infrastruttura di provider di servizi cloud, dedicata o condivisa. Ciò offrirà ai clienti una maggiore flessibilità per eseguire il proprio software su cloud multitenant, esclusi i provider elencati (AWS, Google, Alibaba). I clienti che desiderano eseguire il proprio software con licenza Microsoft sull’infrastruttura di questi fornitori dovranno acquistare le licenze da loro.
Inoltre, qualsiasi utente con licenza Microsoft 365 F3, E3 o E5 potrà virtualizzare Windows 10 o 11 sui propri server o su quelli dei propri subappaltatori – sempre che questi ultimi non siano AWS, Google o Alibaba – senza aver bisogno di licenze aggiuntive . (Attualmente, i clienti richiedono una licenza aggiuntiva VDA per virtualizzare le edizioni qualificate di Windows 10 o 11).
ALLONTANARE L’INDAGINE ANTITRUST
La mossa di Microsoft è un tentativo di schivare il faro dell’antitrust europeo.
A seguito della denuncia di Ovh Cloud (a cui si è aggiunta Aruba e un gruppo di fornitori di servizi cloud in Danimarca), la Commissione europea si è attivata su Microsoft.
A marzo le autorità antitrust Ue hanno distribuito un questionario ai partner di Microsoft Azure e alle società rivali, sollecitando informazioni sulle azioni potenzialmente abusive intraprese dalla società tecnologica statunitense in merito alla licenza dei suoi prodotti.