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Dazn

Che cosa succede davvero a Dazn

L'approfondimento di Andrea Secchi su Dazn dopo le prime partite del campionato di calcio

Ancora ieri pomeriggio il flusso di tweet su Dazn e sulle performance non esaltanti delle sue trasmissioni durante il fine settimana non si fermava: «@DAZN_IT io sto ancora al primo tempo de Sassuolo-Inter…» (trasmessa domenica sera, ndr); «Ho provato a vedere DAZN su internet explorer e sono tornato indietro nel tempo»; «Fibra, 200 mega sto aspettando triplice fischio!!! #DAZN ha qlc problema» e così via fra chi parlava del «campionato 1986/87» e chi ironizzava in vario modo sul nome: «Si scrive #Dazn si legge Daz-on ma si intende Daz-off».

LA DISCUSSIONE VIA SOCIAL SU DAZN

A onor del vero nei tweet c’era anche chi diceva di aver visto bene le partite con il nuovo servizio di streaming live che si è aggiudicato tre match a giornata della Serie A, ma la cronaca è più o meno nota: sabato l’incontro Lazio-Napoli quello più importante del fine settimana in termini di totale di tifosi delle due squadre, è stato visto con difficoltà da molti utenti, poi domenica, quando c’era Sassuolo-Inter e Parma Udinese, le cose sono migliorate, ma non risolte del tutto: blocchi nelle immagini in attesa che si ricarichi il flusso, scarsa definizione, audio che arriva prima del video. Un po’ meglio è andata a chi guardava le partite sui dispositivi mobile, vista la minore definizione che richiedono e quindi la minore banda al contrario di quanto accade con uno schermo tv (con smart tv o altro dispositivo connesso).

LA NOTA DI DAZN

Dazn, guidata in Italia dal chief commercial officer Jacopo Tonoli in attesa che ne prenda le redini in autunno Veronica Diquattro, non si è scomposta più di tanto, anche se ha ammesso qualche problema ma solo per sabato sera: «Abbiamo registrato un gran numero di utenti collegati a Dazn per vedere la propria squadra del cuore cominciare la corsa verso la cima della classifica», ha fatto sapere ieri con una nota. «La maggior parte degli spettatori ha avuto un’esperienza piacevole durante il weekend. Tuttavia sappiamo che sabato sera una minoranza delle centinaia di migliaia di tifosi ha registrato delle interruzioni, e ci dispiace molto che non abbiano visto il match con la qualità attesa».

L’ANALISI DEI FATTI

Ma qual è stato realmente il problema? Da più parti si è data la colpa alla banda larga italiana, e non c’è dubbio che il paese non splenda in quanto a copertura e performance. Ma non è tutto e non sarebbe l’elemento principale. «È molto difficile fare analisi senza i dati», spiega Mario Mella, consulente Ict fino a febbraio scorso chief technology officer di Fastweb. «Incolpare semplicemente la carenza di copertura della banda larga è un errore: anche chi ha la fibra a casa e un giga di velocità ha avuto problemi. Quando si fanno trasmissioni via rete in streaming il problema è relativo a cache (la memoria dove passano i contenuti, ndr) e soprattutto al content delivery network. Ma questa è una buona notizia per Dazn: nel giro di qualche settimana, anche meno, risolverà sicuramente la situazione, se il problema fosse stata la banda larga non sarebbe dipeso dall’azienda e ci sarebbero voluti anni. È un peccato di gioventù di un servizio appena lanciato».

I PROBLEMI AMMESSI DA DAZN

Effettivamente Dazn ha ammesso che i problemi hanno riguardato uno dei cdn utilizzati: i content delivery network di cui si parla sono reti realizzate da aziende specializzate che consentono di ottimizzare la distribuzione dei contenuti ai clienti, garantendo di avere banda minima per utilizzatore così che non ci siano problemi di congestione.

CHI SONO I FORNITORI DI DAZN

In parole povere è come se l’utente avesse un server vicino a casa a cui richiedere i video insieme a pochi altri navigatori che anziché collegarsi a un server centrale saturo di utenti. Ebbene Dazn, che ha due principali fornitori, Akamai e Limelight, potrebbe avere fatto male i calcoli oppure il cdn avere avuto problemi nella fornitura come sembra di capire.

I PRECEDENTI

Certo un debutto meno travagliato sarebbe stato il migliore biglietto da visita per un servizio che innova il modo di vedere il calcio in Italia con tutto lo scetticismo che un cambiamento del genere comporta. Senza dimenticare che Dazn ha avuto simili problemi nei precedenti lanci, in Giappone e Canada lo scorso anno e in Germania nel 2016.

COME OVVIARE AI PROBLEMI

Non tutto è però perduto. «Riusciranno a risolvere in breve tempo», commenta Giorgio Tacchia, a.d. di Chili, il servizio di streaming on demand di cinema. Anche secondo Tacchia il problema va soprattutto ricercato nei cdn, i content delivery network: «Ma quanto accaduto servirà all’intero settore. Il calcio è un contenuto che attira molto pubblico, perciò ci sarà una spinta al miglioramento delle infrastrutture che potrà servire a tutti. Allo stesso modo la presenza di Dazn potrà servire per aumentare la propensione a pagare per i contenuti streaming e a mitigare la diffidenza a usare la carta di credito online. Insomma servirà anche a noi».

ESEMPIO NETFLIX

È vero che servizi di streaming on demand di serie e cinema, come per esempio Netflix, non hanno il problema di trasmettere lo stesso contenuto a tutti gli utenti nello stesso momento e in diretta, come nel caso di una partita di calcio. Sono perciò più avvantaggiati.

LO SCENARIO

In ogni caso non sembra ci sia spazio per aspettarsi che Dazn metta a disposizione i due canali tv che sono trasmessi su Sky e destinati a bar e alberghi. Perché due canali tradizionali su satellite firmati dalla piattaforma di Perform in realtà esistono ma rientrano appunto nell’offerta specifica dell’operatore ed è chiaro che non possano essere aperti ad altre offerte. Rendere disponibili due canali broadcasting significherebbe far partire una offerta ex novo con i dettagli tutti da stabilire. Il modello di Dazn è però è quello online, perciò non resta che risolvere i problemi iniziali e proseguire.

(articolo pubblicato sul quotidiano Italia Oggi; qui la versione integrale)

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