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Che cosa rischia Google nel Regno Unito a causa di YouTube

Google deve affrontare una causa da 3,2 miliardi di dollari per l'utilizzo dei dati dei bambini nel Regno Unito intentata dai genitori di 5 milioni di bambini per violazione della privacy sulla piattaforma YouTube

Ci risiamo. Google deve affrontare una causa da 3,2 miliardi nel Regno Unito per presunta violazione della privacy dei minorenni su YouTube.

La causa sostiene che YouTube infrange le leggi raccogliendo informazioni e monitorando i minori senza il consenso dei genitori.

Come riporta Bloomberg, secondo i ricorrenti, è la prima causa collettiva in Europa intentata contro un’azienda tecnologica per conto di bambini.

In Europa appunto. L’anno scorso infatti negli Stati Uniti Google ha accettato di pagare una multa da 170 milioni di dollari per violazione delle leggi sulla privacy online dei minori tramite YouTube.

Tutti i dettagli.

IL PROCEDIMENTO LEGALE

La denuncia, presentata all’Alta Corte del Regno Unito dal ricercatore e difensore della privacy Duncan McCann, è sostenuta dal gruppo di difesa tecnologica Foxglove.

A depositare la denuncia, per conto di oltre 5 milioni di bambini britannici sotto i 13 anni e dei loro genitori, all’Alta Corte del Regno Unito ci ha pensato l’attivista per la privacy Duncan McCann. A sostenerla troviamo invece il gruppo Foxglove, specializzato in giustizia nel settore tech.

IL RISARCIMENTO

I ricorrenti stimano che, in caso di successo, ci sarebbero fino a 2,5 miliardi di sterline (3,2 miliardi di dollari) di risarcimento, per un valore compreso tra 100 e 500 sterline per bambino.

L’ACCUSA

L’accusa sostiene che YouTube infrange sistematicamente le norme sulla privacy degli utenti minorenni e le norme sui dati. In base sia alla legge sulla protezione dei dati del Regno Unito sia al regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Ue (Gdpr). Raccogliendo illegalmente i dati di “milioni di bambini” per indirizzare gli annunci pubblicitari.

“Riteniamo che sia illegale perché YouTube elabora i dati di ogni bambino che utilizza il servizio, compresi i minori di 13 anni”, ha dichiarato Foxglove. “Traggono profitto da questi dati, poiché sono pagati dagli inserzionisti per inserire pubblicità mirata sul loro sito web YouTube. Fanno tutto questo senza ottenere il consenso esplicito dei genitori dei bambini”.

LA POSIZIONE DI YOUTUBE

Un portavoce di YouTube ha rifiutato di commentare, ma ha affermato che la piattaforma di condivisione video non è pensata per gli utenti di età inferiore ai 13 anni.

“Abbiamo lanciato l’app YouTube Kids dedicata ai bambini e lavoriamo sempre per proteggere al meglio i bambini e le famiglie su YouTube”. Ha sostenuto l’azienda in una dichiarazione tramite email.

CI RISIAMO

Non si tratta del primo problema di YouTube con la privacy dei minorenni. L’anno scorso infatti Google ha accettato di pagare una multa alla Federal Trade Commission (Ftc) degli Stati Uniti per violazione delle leggi sulla privacy online dei minori tramite la sua piattaforma video YouTube.

Secondo quanto riferito, il colosso di Mountain View ha dovuto pagare una multa di 170 milioni di dollari.

SOTTO LA LENTE DEI REGOLATORI UE

Come ha sottolineato Bloomberg, negli ultimi mesi gli organismi di controllo della privacy hanno rivolto la loro attenzione più da vicino alla protezione dei dati dei bambini. In Irlanda i regolatori cercano di chiarire i diritti dei bambini ai sensi delle rigide norme sulla protezione dei dati dell’Unione europea mentre nel Regno Unito il Commissario per l’informazione ha pubblicato un codice di condotta con standard specifici da seguire per i servizi online.

E NON SOLO

Nel frattempo, grane in arrivo anche dall’altra parte dell’Atlantico per Big G. Secondo Reuters, Google sarò interoggato sulla sua attività pubblicitaria martedì in un’audizione al Senato degli Stati Uniti. Al centro dell’audizione il possibile abuso della sua posizione dominante nella pubblicità online per generare profitti.

Negli ultimi tempi, il gigante della tecnologia ha effettuato una serie di acquisti, tra cui DoubleClick e AdMob, per renderlo l’attore dominante nella pubblicità online.

L’udienza arriva mentre il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti dovrebbe intentare una causa contro Google entro poche settimane, secondo fonti che hanno familiarità con la questione.

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