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Che cosa farà Fincantieri con Vitrociset, tutti i dettagli

Fatti, numeri, dettagli, indiscrezioni e commenti sull'acquisizione di Vitrociset da parte di Fincantieri e Mermec

Vitrociset non è stata acquistata dai francesi di Athos e resta in mani italiane. Anzi, va nelle mani dello Stato. Infatti a rilevare la società è Fincantieri, controllata con il 71,6% da Fintecna (Cdp, all’80% del Tesoro).

LA NOTIZIA DI VITROCISET A FINCANTIERI ANTICIPATA DA DAGOSPIA

L’anticipazione del deal l’ha data oggi Dagospia: “Il know-how e le tecnologie Vitrociset potranno essere ulteriormente sviluppate in seno ad un grande gruppo quale Fincantieri”, ha scritto il sito fondato da Roberto D’Agostino: “Dopo mesi di voci, gossip, notizie infondate o tendenziose in piena trasparenza si è addivenuti alla cessione di questo gioiello tecnologico strategico per lo stato italiano ed attivo nell’alta tecnologia applicata ai settori della difesa, dello spazio e della sicurezza”.

I BORBOTTI DI LEONARDO E LE DOMANDE SENZA RISPOSTA

In questo modo Fincantieri – che rileverà Vitrociset con la società pugliese Mer Mec – continua la fase di espansione con partecipazioni e acquisizioni che vanno al di là della cantieristica, facendo mugugnare Leonardo (ex Finmeccanica) per la potenziale concorrenza che si potrebbe innescare con il gruppo partecipato dal Tesoro. C’è anche un altro aspetto da considerare, visti i mugugni del gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e capitanato dall’ad, Alessandro Profumo: perché Leonardo non ha considerato strategica Vitrociset?, non ha voluto comprarla?, e perché?, non ha i mezzi per farlo? Domande al momento senza risposta

LA NOTA DI FINCANTIERI

Dopo pochi minuti l’anticipazione di Dagospia, è arrivata la nota ufficiale di Fincantieri. Eccola: “Fincantieri, fra i leader mondiali nella navalmeccanica, e Mer Mec, leader mondiale nei treni di misura e sistemi di sicurezza – società facente parte del gruppo Angel di Vito Pertosa, realtà industriale high-tech che progetta e sviluppa soluzioni ad alta tecnologia per i settori Aviation, Spazio, Trasporto, Survey e Internet delle cose – hanno firmato un accordo per l’acquisizione congiunta e paritaria del 98,54% di Vitrociset, società che opera nelle attività di addestramento e supporto in ambito ICT nei mercati della difesa e sicurezza, oltre che nei settori di logistica, trasporti e spazio”.

CHE COSA FA VITROCISET

Il gruppo Vitrociset è specializzato in informatica e alta tecnologia e opera nella difesa, sicurezza, spazio, servizi al traffico aereo, con molti appalti di ministeri (Difesa, Interno, Esteri), organizzazioni internazionali (Nato), agenzie europee (Esa), aziende (Lockeed Martin per l’F-35, Unicredit, Enav), forze armate e forze di polizia.

“Insomma, un gruppo strategico per la clientela servita e per lo stesso governo, al di là del fatto che in bilancio l’azienda evidenzi un indebitamento abbastanza elevato se confrontato con la marginalità”, ha chiosato Carlo Festa sul Sole 24 Ore di giorni in cui per primo aveva scritto del deal in fieri.

I CONTI DI VITROCISET

Quali sono i conti 2017 di Vitrociset? Sul rendiconto consolidato del gruppo c’è una “sintesi pro-forma Ias dei risultati economici della capogruppo Vitrociset spa”.

Il valore della produzione è scesa dai 141 milioni di euro del 2016 a 137 milioni di euro. Il prospetto poi indica in 984mila euro la perdita delle attività di funzionamento nel 2017 rispetto a un utile di 655 mila euro dell’anno precedente.

IL COMMENTO DI BONO

L’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha commentato: “Acquisire una società dell’importanza di Vitrociset ha una valenza strategica significativa. Questa operazione, infatti, ci permetterà non solo di allargare e potenziare le nostre competenze e quelle delle nostre controllate che operano con noi in questi ambiti, ma ci consentirà anche di ampliare la gamma e la qualità della nostra offerta e di avere accesso ad un bacino di risorse altamente qualificate”. Bono tocca anche il tasto “militare”: “Questa acquisizione si inserisce perciò pienamente nella strategia, già da tempo avviata da Fincantieri, di rafforzare le nostre competenze per fornire ai nostri clienti il supporto logistico indispensabile per l’operatività delle navi militari”.

L’ANALISI DI NONES

L’operazione di Fincantieri su Vitrociset è stata elogiata giorni fa – dunque prima dell’ufficializzazione di oggi – da un esperto della mondo della difesa come Michele Nones, consigliere scientifico dell’Istituto Affari Internazionali (Iai) e già consulente dell’ex Finmeccanica, che alla rivista Airpress ha detto: “Nel mondo della difesa ciò che conta adesso è padroneggiare i sistemi e non le singole parti. Se poi a questo aggiungiamo il fatto che la parte elettronica è divenuta predominante, ben si capisce la strategia di Fincantieri nei confronti di Vitrociset: aumentare le sue competenze nel segmento dell’elettronica navale, al momento poco sviluppate”. “Fincantieri finora – ha aggiunto Nones -, grazie al suo posizionamento come gruppo cantieristico mondiale civile e militare, opera nel settore dell’elettronica navale tramite accordi con altre società, come la Orizzonte Sistemi Navali (joint venture con Leonardo che si occupa del programma FREMM, ndr), tramite le quali gestisce alcuni contratti”. “Anche se Vitrociset (per parte sua da tempo alla ricerca di una collocazione più solida all’interno del gruppo) non opera direttamente nell’elettronica navale, ma piuttosto in quella terrestre e aerea, porterebbe comunque in Fincantieri nuove competenze”, ha concluso l’ex consulente di Leonardo-Finmeccanica.

IL RUOLO DI MER MEC

Assieme a Fincantieri, c’è Mermec, leader nella progettazione e sviluppo di soluzioni integrate per la diagnostica, il segnalamento e la manutenzione delle infrastrutture ferroviarie, metropolitane e tramviarie nel mondo. “Vitrociset può rappresentare una buona opportunità anche per il gruppo di Vito Pertosa – ha sottolineato Nones ad Airpress –, da tempo alla ricerca di nuove opportunità nel campo della difesa. Vitrociset ad esempio ha delle attività in essere, come la gestione (assieme all’Agenzia spaziale francese, ndr) del sito di lancio del Vega a Kourou, che rientrerebbe, in caso di acquisizione, nell’interesse diretto del gruppo. Inoltre, a completare il quadro, alcuni progetti portati avanti da Vitrociset nel settore dei sistemi unmanned”.

CHE COSA FARANNO ORA I CROCIANI

Le indiscrezioni di Dagospia dicono che “i Crociani sarebbero interessati ad investire nei progetti di Richard Branson amico di Camilla di Borbone, sia quello di Virgin Galactic (volto ad inviare persone nello spazio) sia quello di Virgin Orbit, connesso al lancio di minisatelliti, un settore peraltro ben noto a Vitrociset”, ha scritto oggi il sito.

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