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Cellnex Torri

Cellnex alla conquista delle torri europee di Ck Hutchison

La spagnola Cellnex sta trattando l'acquisto delle torri europee di Ck Hutchison Holdings in un'operazione da 10 miliardi ma ancora nessun accordo

 

Movimento tra le torri europee. Cellnex, gestore spagnolo di torri di telecomunicazione, è in trattativa con Ck Hutchison, conglomerato con sede a Hong Kong proprietario dell’operatore 3.

Cellnex ha raggiunto un accordo sostanziale per acquisire le partecipazioni del gruppo in asset di infrastrutture di telecomunicazioni in Europa per circa 10 miliardi di euro. Lo annuncia in una nota il gruppo asiatico e lo conferma successivamente Cellnex.

Si tratterebbe di uno dei principali accordi europei per le infrastrutture di telecomunicazioni. Non solo, aumenterebbe del 40% il parco torri di Cellnex.

Mercoledì scorso, Cellnex aveva dichiarato che stava prendendo in considerazione potenziali investimenti per un valore fino a 11 miliardi di euro. Aggiungendo che continua ad aspettarsi perdite nette nei prossimi trimestri anche con l’aumento degli utili core.

La società spagnola ha registrato infatti nei primi nove mesi di quest’anno una perdita di 84 milioni di euro, rispetto al rosso di 12 milioni di euro registrato nello stesso periodo dello scorso anno.

Dopo l’annuncio, il titolo Cellnex  ha compiuto un balzo di oltre il 4% in Borsa. Le azioni di Cellnex sono aumentate del 48% quest’anno, dando alla società un valore di mercato di 25,8 miliardi di euro. Quasi il doppio di quella della società di telecomunicazioni spagnola Telefónica, sottolinea il Financial Times.

Tutti i dettagli.

COSA SI SA DELL’OPERAZIONE CELLNEX-CK HUTCHISON

Cellnex Telecom, con sede a Barcellona, ha confermato mercoledì l’interesse per l’avvio di una partnership e la possibile acquisizione di alcuni asset di Ck Hutchison Holdings. In una nota Cellnex conferma “a seguito del recente annuncio di Ck Hutchison” di “essere in trattativa avanzata con Hutchison al fine di esplorare scenari di collaborazione strategica tra le due società. Inclusa la potenziale acquisizione di alcuni asset infrastrutturali e l’esecuzione di accordi di servizio”.

“I termini e le condizioni potenziali — prosegue — inclusi i termini economici e la struttura dell’operazione prevista sono attualmente in fase di negoziazione. Pertanto, non è stato finora raggiunto alcun accordo vincolante”.

LE TORRI DI CK HUTCHISON

Il conglomerato CK Hutchison, fondato dal miliardario di Hong Kong Li Ka-shing, ha collaborato con i consulenti per ritagliarsi le sue torri europee come sussidiaria separata. Già a luglio aveva preso in considerazione la vendita di una quota di minoranza nell’attività.

Come ricorda Bloomberg, da oltre un anno Ck Hutchison lavora a uno scorporo dell’unità con circa 29.000 torri sparse in tutta Europa. I proventi di tali transazioni aiuterebbe il gruppo a ridurre il debito e accelerare il lancio delle reti 5G.

TUTTI I SITI DELL’OPERATORE SPAGNOLO

Sempre più torri per l’operatore spagnolo in Europa.

Alla fine di settembre, il gruppo gestiva già 50.185 siti operativi, di cui 10.313 in Spagna, 10.356 in Italia, 9.687 in Francia, 924 nei Paesi Bassi, 7.996 nel Regno Unito, 5.277 in Svizzera, 621 in Irlanda e 5.011 in Portogallo.

COME VANNO I CONTI DI CELLNEX

Cellnex, che ha trai i suoi soci di riferimento la holding italiana Edizione, ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con una perdita di 84 milioni di euro, rispetto al rosso di 12 milioni di un anno fa. A causa del raddoppio degli ammortamenti e dell’aumento del 37% degli oneri finanziari legati alle acquisizioni messe in atto nel periodo.

Al contrario, secondo una nota, il fatturato è cresciuto del 53% a 1,149 miliardi e l’Ebitda del 68% a 838 milioni proprio per effetto delle acquisizioni realizzate tra l’anno scorso e quest’anno in Francia, Italia, Svizzera, Regno Unito, Irlanda, Spagna, Portogallo e Polonia.

Al 30 settembre il 65% dei ricavi e il 73% dell’Ebitda sono stati generati sui mercati esteri, con l’Italia secondo maggior Paese presidiato con il 22% del 22%.

I servizi infrastrutturali per gli operatori di telecomunicazioni mobili hanno contribuito per il 78% dei ricavi, con 898 milioni (+77%); le infrastrutture radiotelevisive hanno contribuito per il15%, con 172 milioni; l’internet degli oggetti e le Smart Cities per il 7%, con 78 milioni.

E L’INDEBITAMENTO

Nei primi nove mesi dell’anno l’indebitamento finanziario netto del gruppo ha raggiunto i 3.776 milioni di euro rispetto ai 3.938 milioni di fine 2019. La vita media di questo debito è di 5,5 anni, con un costo medio dell’1,7% e un tasso fisso del 74%. Nel mese di ottobre la società ha emesso un prestito obbligazionario a 10 anni per un importo complessivo di 1 miliardo, con una cedola dell’1,75%.

GLI INVESTIMENTI EFFETTUATI

Gli investimenti complessivi effettuati fino a settembre 2020 sono stati 3.585 milioni, la maggior parte dei quali è stata destinata alla “generazione di nuovi ricavi” con nuovi asset in Portogallo, Regno Unito e alla realizzazione di nuove infrastrutture in Francia. Inoltre, a seguito dell’annuncio di un accordo con il fornitore di servizi di telecomunicazione Iliad per l’acquisto dei siti Play in Polonia, il fatturato futuro del gruppo ha raggiunto i 53 miliardi di euro.

LIQUIDITÀ A DISPOSIZIONE

Nonostante l’indebitamento e gli investimenti già effettuati, l’azienda iberica può contare su una liquidità di circa 7,2 miliardi, grazie all’ultimo aumento di capitale da 4 miliardi effettuato ad agosto.

Con tali risorse Cellnex punta a effettuare quindi nuovi investimenti per un totale di 11 miliardi di euro con l’obiettivo di proseguire la sua campagna di espansione internazionale.

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