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Non solo Sparkle (Tim), cosa succede a Genova per i cavi sottomarini

Genova e Sparkle (Tim) hanno firmato un accordo per un punto di interscambio del traffico internet. Ma i cavi sottomarini che oggi passano per la città fanno riferimento al centro dati dell'americana Equinix. Fatti, approfondimenti e scenari

 

La settimana scorsa Ge-DIX, l’ente del comune di Genova per i servizi di interconnessione Internet, ha raggiunto un accordo con Telecom Italia Sparkle, la società del gruppo Tim che si occupa di reti per le telecomunicazioni, per l’istituzione di un Internet Exchange Point (o punto di interscambio del traffico internet) presso il centro dati “Genova Digital Hub” a Lagaccio. Il centro è di proprietà di Sparkle.

COS’È UN PUNTO DI INTERSCAMBIO

Il punto di interscambio, anche detto IXP, è un’infrastruttura fisica che consente lo scambio del traffico internet tra vari fornitori di servizi di connettività. “Attraverso un punto di accesso fisico alla rete”, spiega il comunicato, i fornitori di servizi internet “locali, nazionali e internazionali (che fanno approdare la loro rete Internet a Genova) possono interconnettersi direttamente tra loro e scambiare traffico […], a vantaggio dell’esperienza di navigazione delle comunità di utilizzatori business e consumer dell’area”.

L’AMBIZIONE DI GENOVA

Ge-DIX è stato fondato dal Comune di Genova e da Liguria Digitale, in consorzio con l’Internet Exchange piemontese TOP-IX e con una serie di aziende quali Fastweb, BBBell, Retelit Irideos e Rocket Way.

Attraverso il punto di interscambio a Lagaccio, Genova intende promuovere il suo ruolo di punto di interconnessione per le reti terrestri e i cavi sottomarini di telecomunicazione. Tra questi ultimi si segnala BlueMed – al momento inattivo: sarà completato nel 2024 -, che collegherà l’Italia con la Francia, la Grecia e Israele, con varie diramazioni nel mar Mediterraneo. L’infrastruttura fa parte di un progetto più ampio progetto, con un altro cavo, chiamato Raman, che giungerà in Asia meridionale attraverso la penisola arabica.

2AFRICA DI FACEBOOK E MEDLOOP DI ORANGE

Come scrive Il Secolo XIX, il primo dei cavi sottomarini approdato a Genova – saranno quattro in tutto, entro il 2025 – è stato 2Africa di Facebook, un anno fa; all’infrastruttura partecipano anche la britannica Vodafone e la francese Orange. A Genova 2Africa fa riferimento al centro dati dell’azienda statunitense Equinix, in Val Bisagno, che non è tuttavia collegato con Ge-DIX e attualmente, per ragioni tecniche, non può esserlo. “Ci stiamo lavorando”, ha dichiarato il presidente di Ge-DIX, Luca Beltramino, come riportato dal Secolo XIX.

Nel centro di Equinix approda anche un altro cavo sottomarino, il Medloop, progetto francese (riconducibile a Orange) che collega Ajaccio, Marsiglia, Genova e Barcellona: la posa è stata ultimata lo scorso dicembre ed è in funzione.

GENOVA HA COMMESSO UN ERRORE AD ALLEARSI CON SPARKLE?

Il Secolo XIX ha scritto che, alleandosi con Sparkle, “Ge-Dix si è preclusa, per ora, ogni collegamento con i due soli grandi cavi sottomarini al momento attivi a Genova”. Il perché della scelta non è chiaro: c’entra la significativa partecipazione di Cassa depositi e prestiti (controllata dal ministero dell’Economia) in Tim?

IL CAVO UNITIRRENO

Per il 2025 è previsto l’ultimo dei quattro cavi sottomarini passanti per Genova: dopo 2Africa, Medloop e BlueMed, sarà la volta di Unitirreno. Unitirreno è di proprietà di un’azienda italiana, Unidata, e passerà tra Fiumicino, Genova e Mazara del Vallo. Se non approderà nel centro dati di Sparkle, preferendo quello di Equinix, e se gli altri cavi non faranno lo stesso, Genova non diventerà un polo digitale ma un semplice punto “di passaggio”, nota il quotidiano locale.

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