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Cavi Sottomarini

Cavi sottomarini, ecco come la francese Orange nuota con Google e Facebook

Dopo Dunant con Google, il colosso di tlc francese Orange si prepara a mettere in servizio con Facebook un secondo cavo sottomarino collegato agli Stati Uniti. Tutti i dettagli

 

Dunant, Aqualink, Hawaiki… e presto Amitiè. Si chiamano così alcuni dei 430 cavi sottomarini che forniscono oltre il 90% delle connessioni Internet internazionali, come riporta Le Figaro. Sono la spina dorsale del web e riflettono il flusso degli scambi tra i paesi.

Google ha confermato che il suo cavo sottomarino Dunant che collega l’Europa e gli Stati Uniti è ora operativo.

Dopo aver finalizzato Dunant, il gruppo francese Orange è a lavoro su Amitié, il cavo sottomarino di Facebook, il cui sbarco è previsto intorno a Bordeaux nei prossimi giorni.

Con i due nuovi cavi Dunant e Amitié la Francia rafforza una posizione che la vede già dominante in Europa con l’hub di Marsiglia, scrive il Corriere della Sera.

E l’Italia?

Tutti i dettagli sulle ultime manovre dei cavi sottomarini per la connessione Internet.

CAVI SOTTOMARINI, OPERATIVO DUNANT DI GOOGLE

Prende il nome da Henry Dunant, il fondatore della Croce Rossa e il primo vincitore del Premio Nobel per la Pace.

Il cavo sottomarino di Google unisce Virginia Beach negli Stati Uniti a Saint Hilaire de Riez, in Francia, attraversando l’Oceano Atlantico.

Sviluppato in collaborazione con la società di apparecchiature per le telecomunicazioni SubCom, il cavo migliorerà l’interconnessione con altre infrastrutture di rete nella regione.

Iniziati nel 2018 i lavori di posa dei quasi 6.500 chilometri di cavo, il collegamento permetterà ai dati di viaggiare alla velocità record di 250 terabit al secondo.

“Dunant è il primo cavo sottomarino a lungo raggio a presentare un design di multiplexing a divisione di spazio (SDM) a 12 coppie di fibre” ha spiegato Chris Ciauri, presidente per la regione EMEA di Google Cloud. “Abbastanza per trasmettere l’intera digitalizzazione Library of Congress tre volte al secondo”.

BIG G SPINGE SUL CLOUD

Il cavo dovrebbe anche aiutare a facilitare la domanda in rapida crescita di servizi di cloud computing.

Il colosso tecnologico di Mountain View ritiene infatti che il nuovo cavo migliorerà sostanzialmente le sue capacità cloud, consentendo a più clienti di creare applicazioni innovative che funzionano in una moltitudine di ambienti. (Qui l’approfondimento di Start sulla divisione cloud di Google).

Il cavo sottomarino Dunant è solo una parte della crescente infrastruttura cloud di Google. L’azienda sta anche lavorando al cavo sottomarino Grace Hopper, che collega gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Spagna, ed è presente in oltre 90 scambi Internet e in più di 100 strutture di interconnessione in tutto il mondo.

GOOGLE LEADER DEL MERCATO DEI CAVI SOTTOMARINI

Sebbene Google domini oggi i suoi concorrenti nel mercato dei cavi sottomarini, con presto 15 cavi al suo attivo (di cui cinque di proprietà), il colosso americano è seguito da vicino dagli altri colossi della tecnologia digitale americana, se Facebook ( 12 cavi), Microsoft (5 cavi) e Amazon (5 cavi). Come riporta la società di ricerche di mercato Telegeography.

IN FRANCIA ORANGE PUNTA ANCHE SU AMITIÉ

Nel frattempo avviato un cavo, si pensa già al prossimo in Francia.

Dopo aver commissionato il cavo Dunant in collaborazione con Google nel 2020, Orange ha annunciato la firma di un accordo per un nuovo cavo sottomarino, chiamato Amitié.

Dopo aver ottenuto l’accordo delle autorità americane, l’operatore ha confermato la costruzione del nuovo cavo sottomarino.

Il cavo Amitié, che collegherà lo Stato del Massachusetts a Le Porge, in Gironda, rafforzerà le capacità globali dell’operatore storico sulla linea Stati Uniti-Europa.

INSIEME A FACEBOOK, VODAFONE, MICROSOFT E AQUA COMMS

Secondo la mappa del cavo sottomarino di TeleGeography, Orange si unisce dunque a Facebook, Vodafone, Microsoft e Aqua Comms che formano il consorzio dietro al progetto.

Come sottolinea Zdnet, la realizzazione di questo gigantesco progetto, stimato in 250 milioni di euro, è stata affidata allo specialista francese Alcatel Submarine Networks, filiale della finlandese Nokia. Orange fungerà da “landing party”, responsabile della posa della parte francese del cavolo.

MESSA IN SERVIZIO DAL 2022

Il cavo sottomarino Amitié è previsto per la messa in servizio all’inizio del 2022. Questa rete di cavi in ​​fibra ottica con una lunghezza totale di 6.800 km è composta da 16 coppie di fibre con una capacità massima di 23 Tbit / s ciascuna, che fornisce già una capacità superiore rispetto ai sistemi esistenti e in servizio sul fronte transatlantico. Ad eccezione del già citato Dunant, con le sue 12 coppie di fibre con una capacità di 30 Tbit / s ciascuna.

LA CAPACITÀ DEI CAVI SOTTOMARINI DUNANT E AMITIÉ

Questi due cavi sottomarini in fibra ottica hanno una capacità superiore a quella di tutti i sistemi esistenti in servizio sul fronte transatlantico, scrive Zdnet.

LA FRANCIA AL LAVORO ANCHE SU 2AFRICA

Inoltre, sempre Zdnet ricorda che Orange sta manovrando anche sulla costa africana per co-costruire, con Facebook e un consorzio composto da operatori internazionali China Mobile, MTN GlobalConnect, STC, Telecom Egypt, Vodafone e WIOCC, un cavo sottomarino lungo 37.000 km. “Soprannominato “2Africa”, questo cavo dovrebbe fornire quasi tre volte la capacità di rete totale di tutti i cavi sottomarini che attualmente servono l’Africa. Sarà infatti il ​​primo sistema di cavi sottomarini a collegare l’Africa orientale e occidentale attraverso un unico sistema aperto.

Considerato uno dei cavi più lunghi al mondo, collegherà l’Europa occidentale al Medio Oriente e 16 paesi africani, coprendo il Mediterraneo, il Mar Rosso, il Golfo di Aden, la costa dall’Oceano Indiano al Capo di Buona Speranza, per risalire l’Oceano Atlantico fino alla Gran Bretagna. La messa in servizio di questo è prevista per il 2023 o il 2024″.

COSA FARÀ L’ITALIA CON I CAVI SOTTOMARINI

Infine, “l’Italia non è estranea ai giochi, che coinvolgono tutte le aree del mondo”, come ha sottolineato il Corriere. “Secondo il Wall Street Journal Telecom Italia potrebbe partecipare assieme a Google e a Oman Telecommunications alla costruzione di un cavo lungo oltre 8000 chilometri. Il «Blue Raman» (in omaggio al fisico indiano Chandrasekhara Venkata Raman) che dovrebbe collegare l’India all’Europa. E non attraverso la rotta già congestionata e poco affidabile dell’Egitto. Ma tramite gli ex nemici Arabia Saudita e Israele, coinvolti entrambi nel progetto dopo l’incontro (poco) segreto dello scorso novembre tra il premier Netanyahu e il principe saudita Mohammed Bin Salman”.

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