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Leonardo Boeing

Boeing, che cosa succede a Leonardo e 787

Cosa ha stabilito Boeing per l'aereo 787 e le ripercussioni per lo stabilimento di Leonardo a Grottaglie. Fatti, numeri e commenti

 

Non solo la maxi perdita di quasi 12 miliardi di dollari nel 2020, su Boeing pesano anche i difetti del velivolo 787.

Boeing sta lottando infatti per riprendere le consegne del 787 Dreamliner alla fine del primo trimestre. Il 787 ha registrato problemi di produzione recentemente. Nei giorni scorsi il ceo Calhoun ha riferito che Boeing consegnerà pochi 787, se non nessuno, a febbraio.

La pausa di Boeing sulle consegne di 787 continuerà ancora dunque, dopo una pausa di diversi mesi. E si ripercuote anche nello stabilimento italiano di Leonardo a Grottaglie (Taranto).

Slitta infatti a marzo la ripresa dell’attività produttiva nel sito di Grottaglie. Qui lavorano 1300 dipendenti (diretti) che si occupano della costruzione di due sezioni (centrale e posteriore centrale) della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787. Non va dimenticato che Boeing l’unico committente dello stabilimento pugliese.

Dopo il mese di chiusura collettiva con fermata della produzione, la ripartenza era inizialmente prevista per l’1 febbraio ma l’azienda ieri ha comunicato la modifica del calendario lavorativo in un incontro con le organizzazioni sindacali.

Tutti i dettagli.

L’ANNO NERO DI BOEING

“Il 2020 è stato un anno di profonda disruption sociale e globale che ha notevolmente limitato il nostro settore. Il profondo impatto della pandemia sui viaggi aerei, insieme alla messa a terra del 737 MAX, ha messo alla prova i nostri risultati”, ha dichiarato nei giorni scorsi Dave Calhoun, presidente e ad di Boeing in occasione della comunicazione della trimestrale.

Nel quarto trimestre, il colosso dell’aeronautica ha perso 8,4 miliardi di dollari dopo aver accantonato 6,5 miliardi di dollari per il progetto 777X, la cui commercializzazione è ora previsto alla fine del 2023. Per Boeing si tratta del secondo bilancio di fila in rosso, dopo i 636 milioni di perdite registrati nel 2019.

LE CRITICITÀ NEGLI AEREI 787

A pesare sull’azienda anche alcune criticità nel montaggio degli aerei 787.

Secondo un rapporto della società Bernstein riportato da Bloomberg a inizio gennaio, il colosso dell’aeronautica affronterà un nuovo drenaggio di cassa dai difetti strutturali dei suoi jet 787 Dreamliner. Per l’analista, i problemi di produzione del 787 sottrarranno 7,5 miliardi di dollari dal flusso di cassa operativo di Boeing per il 2020 e il 2021.

AFFRONTATI I PROBLEMI DI PRODUZIONE

Da settimane infatti presso i siti Boeing è in corso da settimane l’ispezione sui Boeing 787 da parte della Faa, la Federal Aviation Administration statunitense.

“L’organo ispettivo sta individuando problemi nell’accoppiamento delle sezioni. Per far ciò a Charleston stanno smontando alcune parti sugli aerei finiti per effettuare questi controlli. Serviranno settimanalmente alcuni lavoratori nel sito di Grottaglie, per fornire ricambi urgenti a Boeing e per le ispezioni delle sezioni nel sito”. Si legge nella nota delle Rsu dello stabilimento di Grottaglie dopo il confronto di ieri pomeriggio con Leonardo.

IL NUOVO PIANO PRODUTTIVO DI BOEING PER IL 787

Il nuovo piano produttivo di Boeing, denominato ‘z50’, prevede 55 serie di fusoliera nel 2021 con una media di cinque al mese. Nel periodo antecedente alla crisi del settore, nello stabilimento di Grottaglie si producevano 12 coppie di fusoliere al mese con picchi di 14.

L’IMPATTO SU GROTTAGLIE DELLA PRODUZIONE DEL BOEING 787

Lo stabilimento, ora interessato dalla chiusura collettiva, non riparte più quindi l’1 febbraio ma dal 22 marzo con i primi rientri al lavoro dall’8 marzo.

Le Rsu fanno sapere che “il montaggio e gli enti di staff impattati dallo scarico di lavoro (ad eccezione delle ingegnerie) riprenderanno le attività il 22 marzo. Dall’8 marzo inizia il rientro graduale in fabbricazione in base al reparto di appartenenza. Tutti i reparti verranno divisi in tre gruppi”.

“Questo vuol dire che ci sarà ancora un altro mese di inattività”, ha commentato all’Agi Davide Sperti, della Uilm, dopo il confronto di ieri pomeriggio con Leonardo.

EVITATA LA CASSA INTEGRAZIONE

“In particolare  si tratta di vedere come gestiamo la nuova fase di inattività e mancata produzione con gli strumenti individuati, — ha aggiunto l’esponente Uilm — cioè ferie pregresse, ferie correnti, messa a disposizione, da parte dei lavoratori del gruppo, delle giornate festive che nel 2021 cadono nel corso della settimana, formazione professionale”. “Abbiamo individuato questo meccanismo — sottolinea Sperti — con una funzione: evitare la cassa integrazione a Leonardo-Grottaglie e provare a gestire il pesante scarico di lavoro con soluzioni alternative”. “Solo che questo meccanismo — sostiene il sindacalista — è stato ideato a fronte di un certo numero di giornate di stop. Adesso, poiché le giornate di inattività sono aumentate, va verificato subito se ciò che abbiamo messo in campo, regge o va adeguato”.

IN ATTESA DEI NUOVI PIANI DI LEONARDO

“Con l’impatto che il Covid ha avuto su Boeing e sul 787, con la stasi della domanda da parte delle compagnie aeree, è evidente che costruire solo una parte della fusoliera del 787 a Grottaglie non basta. È del tutto insufficiente”, sottolinea il sindacalista Sperti. ” E quindi vogliamo sapere quando Leonardo metterà in concreto i nuovi piani annunciati, cioé il drone europeo, per il quale le attività sono previste già da inizio 2021, e Astro, il programma di ricerca che riguarda soprattutto ingegneria ma che può avere un effetto di trascinamento”. La durezza della crisi è richiamata oltre che da Leonardo, anche da Boeing, unico committente dello stabilimento pugliese.

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