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Blue Origin Ula

Blue Origin di Bezos punta la Ula di Boeing e Lockheed Martin per sfidare SpaceX di Musk?

Secondo il Wall Street Journal, la compagnia aerospaziale di Bezos, Blue Origin, e il fondo Cerberus hanno fatto offerte per acquisire la società United Launch Alliance, joint venture paritetica di Boeing e Lockheed Martin

Blue Origin, la compagnia aerospaziale di Jeff Bezos, punta ad acquisire la United Launch Alliance (Ula) nell’ultima mossa della corsa allo spazio tra miliardari americani.

La società di lanci spaziali Ula, di proprietà paritetica di Boeing e Lockheed Martin da quasi due decenni, dominava i lanci del Pentagono prima dell’ingresso di SpaceX di Elon Musk. E presto potrebbe avere una nuova proprietà e un diverso proprietario miliardario.

Ula ha ricevuto infatti offerte di acquisizione da Blue Origin e da Cerberus, il colosso del private equity guidato dal miliardario Stephen Feinberg, hanno riferito al Wall Street Journal fonti a conoscenza della questione. L’articolo del quotidiano economico-finanziario americano ha confermato il rapporto di Ars Technica di novembre secondo cui Ula era in vendita e Blue Origin era un potenziale acquirente.

Anche il produttore di business jet Textron ha espresso interesse per Ula, secondo il Journal.

Bezos sta cercando di migliorare la sua posizione nella corsa allo spazio miliardaria acquisendo uno dei più grandi produttori di razzi in circolazione, commenta Obsever. Nel frattempo, a 15 mesi di distanza dal fallimento della missione suborbitale NS-23, causato da un’anomalia del motore, è tornato a volare il razzo New Shepard della società del fondatore di Amazon, Jeff Bezos.

Tutti i dettagli.

ULA PUNTATA DA BLUE ORIGIN, CERBERUS E TEXTRON

“Se dovessi comprare un’azienda spaziale, darei un’occhiata a Ula”, ha dichiarato il suo amministratore delegato Tory Bruno a Bloomberg News in ottobre. E ora sul tavolo ci sarebbero quindi le offerte di Blue Origin e Cerberus. Oltre la manifestazione di interesse di Textron.

I fondi di private equity hanno mostrato interesse per le società spaziali che hanno esposizione a contratti governativi, un segmento dominato da SpaceX di Elon Musk, osserva Reuters.

Fondata nel 2006, Ula è uno dei pochi fornitori di lanci orbitali al mondo, avendo completato più di 150 missioni per il Pentagono e la Nasa nel corso degli anni. Prima che i razzi riutilizzabili di SpaceX entrassero in funzione, i razzi Delta e Atlas di Usa dominavano il mercato dei lanci spaziali negli Stati Uniti.

La US Space Force ha assegnato 21 lanci a SpaceX e Ula per un valore di circa 2,5 miliardi di dollari, riferiva a novembre Cnbc, con la joint venture Boeing-Lockheed Martin che ha ricevuto 11 missioni per un valore di 1,3 miliardi di dollari.

Tuttavia, la jv tra Boeing e Lockheed Martin ha dovuto affrontare ritardi nello sviluppo del suo nuovo razzo denominato Vulcan Centaur, che trasporterà il lander lunare Peregrine di Astrobotic al suo primo lancio a gennaio. (Qui per ascoltare la puntata di Spaziale, il podcast di Start Magazine, dal titolo La Nasa pronta a tornare sulla Luna con Peregrine).

Senza dimenticare che nel 2018, Blue Origin ha vinto un accordo per costruire il motore BE-4 per il Vulcan. Inoltre Ula che produce uno dei veicoli di lancio selezionati per mettere in orbita la rete Internet satellitare di Amazon.com, Project Kuiper.

IL VALORE DI ULA

Secondo le stime della società di servizi finanziari Jefferies, la joint venture Boeing-Lockheed potrebbe valere tra i 2 e i 3 miliardi di dollari in una potenziale vendita.

NEW SHEPARD DI BLUE ORIGIN È TORNATO A VOLARE

Infine, la notizia dell’offerta di Blue Origin per Ula arriva in un momento frizzante per la compagnia aerospaziale del miliardario Bezos. Dopo 15 mesi di stop, è tornato a volare il razzo New Shepard di Blue Origin. Il lancio della missione senza equipaggio NS-24 è avvenuto con successo martedì 19 dicembre alle 17:45 ora italiana dalla base dell’azienda situata in Texas.

Il volo suborbitale si è concluso come previsto dopo una decina di minuti, con il rientro del razzo nel deserto texano e successivamente l’atterraggio morbido della capsula con gli esperimenti, frenata dai tre paracaduti perfettamente dispiegati. Come riporta l’Ansa, i conduttori della diretta trasmessa da Blue Origin hanno concluso affermando che il prossimo volo suborbitale con equipaggio avverrà “presto”.

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