Continua la rassegna di acquisizioni eclatanti di Bending Spoons, software house milanese che qui in Italia aveva fatto parlare di sé solo per aver sviluppato l’app governativa Immuni che ci riporta ai tempi bui del Covid-19 ma che in realtà è stata capace, nel giro di pochi anni, di mettere a segno molteplici operazioni di spicco mettendo in saccoccia colossi o ex colossi del Web. Questa volta Bending Spoons ha messo nel mirino Eventbrite.
COSA SAPPIAMO SULL’ACQUISIZIONE DI EVENTBRITE DA PARTE DI BENDING SPOONS
L’operazione da quanto si apprende ha un valore complessivo vicino al mezzo miliardo e prevede a favore degli azionisti di Eventbrite 4,50 dollari in denaro per ogni azione posseduta. Il prezzo per azione rappresenta un premio dell’82% rispetto al prezzo medio ponderato per volume delle azioni di Eventbrite degli ultimi 60 giorni alla chiusura del mercato il 28 novembre 2025.
La transazione proposta, approvata all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione di Eventbrite, dovrebbe concludersi nella prima metà del 2026, subordinatamente alle consuete condizioni e autorizzazioni per il closing, incluse le approvazioni regolamentari richieste e l’approvazione da parte degli azionisti di Eventbrite. Al completamento dell’ operazione proposta, Eventbrite diventerà una società privata e le sue azioni di capitale non saranno più quotate in alcuna Borsa.
COSA FA EVENTBRITE
Difficile che nel 2025 qualcuno non sappia cos’è e cosa faccia Eventbrite, piattaforma che consente di creare o cercare eventi da condividere, staccando biglietti virtuali. Non tutti sanno invece chi sono i suoi founder: Kevin e Julia Hartz e Renaud Visage. Prima di fondare Eventbrite ed essere Ceo della società per dieci anni, Kevin Hartz è stato responsabile della nascita di XOOM Corporation, una società di trasferimento internazionale di denaro che è stata quotata e acquisita da PayPal nel 2015. Visage invece prima di entrare in Eventbrite ha ricoperto il ruolo di direttore tecnico presso Zing Networks, tra i primi portali a sperimentare la condivisione di foto.
Nel terzo trimestre, l’azienda ha registrato un fatturato di 71,74 milioni di dollari, in diminuzione rispetto ai 77,8 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto si è attestato a 6,37 milioni di dollari, in netto miglioramento rispetto alla perdita netta di 3,77 milioni di dollari riportata un anno fa. L’utile base per azione dalle operazioni continuative è stato di 0,07 dollari, contro una perdita base per azione di 0,04 dollari registrata nello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile diluito per azione dalle operazioni continuative è stato pari a 0,06 dollari, rispetto a una perdita diluita per azione di 0,04 dollari dell’anno scorso.
Per quanto riguarda i primi nove mesi dell’anno, il fatturato si è attestato a 218,33 milioni di dollari, in calo rispetto ai 248,6 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. La perdita netta è stata di 2,35 milioni di dollari, in miglioramento rispetto alla perdita di 7,2 milioni di dollari dell’anno precedente. La perdita base per azione dalle operazioni continuative è stata di 0,02 dollari, rispetto a 0,08 dollari dell’anno scorso. La perdita diluita per azione dalle operazioni continuative si è attestata anch’essa a 0,02 dollari, contro 0,08 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente.
GLI ULTIMI ACQUISTI ECCELLENTI
Tornando al vero protagonista dell’operazione, ovvero Bending Spoons, soltanto il mese scorso la realtà hi-tech milanese guidata e fondata da Luca Ferrari aveva annunciato un accordo definitivo per acquisire America Online (meglio nota come Aol), vestigia del mondo dell’Internet 1.0, dopo un finanziamento da 2,8 miliardi. Immediatamente prima aveva fatto rumore un’altra operazione di spicco: l’acquisizione da 1,38 miliardi di dollari di Vimeo.
LE POLEMICHE SUI LICENZIAMENTI DOPO LE ACQUISIZIONI
Le acquisizioni compiute da Bending Spoons finora hanno fatto rumore non solo per i colossi (in salute ma spesso in declino) comprati, ma anche per il modus operandi che in più di un’occasione ha previsto il licenziamento massiccio di personale appena l’operazione è stata finalizzata.
Per esempio, Bending Spoons ha licenziato il 75% dello staff della piattaforma di condivisione file WeTransfer, poche settimane dopo l’acquisizione. A febbraio 2023, ha licenziato 129 dipendenti dello staff di Evernote. A dicembre 2023, Bending Spoons ha tagliato tutti i dipendenti di Filmic, la popolare app di editing di foto e video che ha acquisito nel 2022.
Nell’agosto dello scorso anno Eventbrite aveva annunciato licenziamenti per circa 100 dipendenti, ovvero l’11% della sua forza lavoro. In precedenza, nel febbraio 2023, l’azienda aveva sforbiciato l’8%. Con Bending Spoons ci saranno nuovi tagli?






